La Solitudine Dei Numeri Primi

5.7K 156 7
                                    

-Ho trovato la mia ragazza a letto col mio migliore amico- disse George con le lacrime agli occhi
-Dire mi spiace sarebbe banale. Immagino come ti puoi sentire- mi spiaceva, George era veramente simpatico e dolce, non capisco come puoi fargli una cosa simile.
-Beh dopo 3 anni di relazione fa male. Forse non si è sentita abbastanza amata- sorrisi in modo sforzato per tentare di tirarlo su
Il treno ad alta velocità  39528 da Milano Centrale a Bologna è in arrivo alla stazione di Bologna Centrale annunció la voce metallica
-Sono sicura che l'hai amata tanto se no non staresti così George fidati. Sono sicura al 100% di ció- dissi e lui sorrise
-Si chiamava Olivia. Capelli biondi, poco più bassa di me e degli occhi neri come quelli di una bambola. Andavamo insieme al college- sorrideva trattenendo le lacrime e la scena mi spezzava il cuore.
-Non sa che ragazzo d'oro ha perso-
-Sta da ormai 4 mesi con Joseph, il mio migliore amico. Lo conosco da quando ho due anni penso. Ho capito che non mi è mai stato fedele-
-George, ci hanno perso loro non te. Tu hai perso solo delle persone false, non leali. Loro hanno perso un ragazzo fantastico- mi guardó asciugandosi la lacrima che scendeva
-Sono ridicolo- disse continuando ad asciugarsi le lacrime e io risi
-Non sei ridicolo. Sei umano- presi la valigia visto che il treno si era fermato e mi alzai in piedi
-E te invece? Non dirmi che hai già litigato con Charles ancora- risi e negai con la testa
-È una storia lunga e complicata- dissi scendendo seguita da lui dal treno, sentendo poi l'aria fresca di Bologna accarezzarmi il viso. Erano le 3 di notte circa e la stazione era deserta; ho sempre amato viaggiare la notte, la notte porta pensieri e ti fa amare di più le cose. O almeno questo vale per me.
-Be, si da il caso che ho tempo-
- io no devo prendere un tram scusami-
-Ti porto in macchina-
-Che?-
-Ti porto a casa in macchina. Sai quella cosa a quattro ruote- disse e io risi visto che mi prendeva in giro
-non c'è bisogno, ci metto un po' di più ma mi godo la città di notte- gli feci l'occhiolino e lui sbuffó
-Si ti bagnerai anche tutta, piove a dirotto. Non lo offro a tutte il passaggio, è una cosa rara- alla fine annui e, arrivati alla Mercedes grigia di George salii.

-Quindi tu abiti con Cate e non hai nemmeno l'auto?-
-Assurdo vero. Sono ecosostenibile-
-Si anche quando piove a dirotto sei ecosostenibile. Ma dove cavolo abitate- disse passando tra le mille vie strette del centro di Bologna. Il nostro era un appartamento in un palazzo storico in centro e le vie per arrivarci erano senz'altro molto strette
-Stai zitto e fermati che sono arrivata- dissi tirando su il cappuccio
-Devi ancora spiegarmi perché piangevi- disse bloccando le portiere
-Non funziona bloccare le portiere sai. Sono stanca, magari te lo spiegheró poi- mi lamenta facendo gli occhi dolci sentendo poi il click dello sblocco delle portiere
-Beh peró potresti almeno darmi il tuo numero. Così ho già un amica a Bologna-
Presi il taccuino che avevo in borsa e scrissi veloce il mio numero
-Sei un lecchino-
-Significherebbe?-
-Fai di tutto per compiacermi-
-Puó darsi- aprii la portiera ridendo per poi aprire il bagagliaio e prendere la valigia
-Ci sentiamo Bianca!-
-Certo e tu non buttarti dal balcone per Olivia- gli dissi fermandomi sotto la pioggia ridendo
-Riesci a sdrammatizzare tutto te eh-
-Si vede che non mi conosci George- aprii il portone e lo chiusi velocemente infreddolita.

Salii le scale e appena aprii la porta sentii che Caterina stava guardando la TV. Era ancora sveglia?
Una volta dentro vidi che era sul divano abbracciata a Pierre. Erano così carini, gli misi la coperta per poi andare in camera e gettar i sul letto. Avevo bisogno di parlare con qualcuno, avevo bisogno di Charles e decisi di chiamarlo. So che era tardi ma non sapevo come fare.

-Bianca mi stavo preoccupando-
-scusa se è tardi-
-Non scusarti assolutamente. Che è successo? Non hai una bella voce-
-C'era Christian lì a casa. Mio padre. Amelia. Mia madre e il padre di Christian. Mia madre sta con suo padre- quelle parole mi facevano male
-Dio santo- sussurró e io scoppiai in lacrime
-Sembrava fosse un complotto contro di me-
-Ei ei calmati-
-Charles sono sola, senza più niente. La mia famiglia è spezzata e il mio cuore anche- non volevo raccontargli DI Christian mi sarei sentita ridicola
-Vorrei essere lì ad abbracciarti-
-Odio la mia vita Charles-
-Non dirlo. Perché non é vero. Bianca ora ascoltami, vengo a Bologna e andiamo insieme con anche Marco a Hockeinheim-
-Non ho voglia di andare a Maranello...-
-Recuperiamo Marco insieme e ce ne andiamo. È tuo fratello e gli vuoi bene non dimenticarlo mai-
-Lo so. Avrei voglia di dargli una sberla a tutti e io che pensavo di passare una bella sertata-
-Rompi tutto ció che vuoi. Sfogati- presi in mano il quadro di famiglia appoggiato sul comó. Eravamo in Spagna, in vacanza. Io ho in braccio Marco mentre i miei appoggiano la mano sulle mie spalle. Siamo così felici. Peccato che non esista più quella felicità. Strinsi la presa troppo forte, crepando lì vetro vedendo il sangue che sporcó leggermente la foto, uscendo dalle mie dita. La lasciai andare per terra, facendola andare in frantumi e graffiandomi leggermente le gambe.
-Direi che hai preso alla lettera le mie parole-
-Già. Era la foto di famiglia ma ormai se non fosse per marco, io non avrei più una famiglia- dissi triste
-Domani pomeriggio arrivo a Bologna mon angel, non preoccuparti. Riesci a non fare cavolate?-
-Io ci provo. Mi manchi-
-Manchi anche a me. Ora dormi mon angel-
-Grazie Charles. Ti fai sempre in quattro per me-
-Sei una mia amica- disse e chiusi la chiamata lasciandomi andare sul letto e addormentandomi immediatamente.

ღ Agape- Charles LeclercWhere stories live. Discover now