L.A.

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Gli aeroporti a volte penso che siano i posti dove i curiosi possono farsi gli affari altrui nel modo più facile possibile. In questi posti passano metà del mondo almeno una volta nella vita per poi andare dove? Madrid, Londra, New York, Roma, Parigi, Berlino, Mosca, Tokyo, Sidney e tante altre mete favolose.
A volte mi chiedo perché la gente ha questa necessità di viaggiare. A me piace pensare che sia semplicemente per il gusto di andarsene dalla vita quotidiana e staccare per un attimo da amici, casa, lavoro, famiglia, insomma la solita routine.

-Mi spiace dirtelo Bianca ma evitarlo non è la soluzione al tuo problema- disse Caterina mentre prendeva un caffé in un bar del terminal 1 di Malpensa
-Lo so. Ma ogni volta che lo vedo con Charlotte non so è come se fossi gelosa- il giorno precedente a Monaco avevo evitato Charles. Non ero arrabbiata con lui solo che ho pensato che voglia stare con la sua nuova ragazza. Forse stavo diventando gelosa, non lo so. Era un miscuglio di emozioni che non sapevo nemmeno spiegare
-Te l'ho sempre detto che a te piaceva lui... Ma anche lui ricambia-
-Come fa a ricambiare se ha la tipa? Ma ci sei o ci fai?- lei rise e mi diede un leggero pugno sulla spalla
-È simile a te Lotte non pensare- disse per poi voltarsi. Quando mi voltai vidi charles che sorrideva a stento.
-Vi lascio- disse prendendo la valigia e andandosene

-Mi stai evitando?- chiese sedendosi di fianco a me appoggiato al bancone
-Non ti sto evitando- lo cercai di dire nel mondo più convincente possibile
-Perché fai così allora?- disse vedendo che mi alzavo in piedi e prendevo la valigia per andare col resto del gruppo
-Penso che tu debba andare da Charlotte. Hanno chiamato il nostro volo- dissi, lui non mi fermó mentre mi incamminavo verso gli altri che aspettavano solo noi per andare al gate.

Una volta saliti sull'aereo ci sistemammo nei sedili a coppie. Stavamo per andare in America ma non so precisamente dove in quanto Charles non me lo abbia detto e ha lui i biglietti di tutti.
Mi sedetti di fianco al finestrino e di fianco a me si accomodó Nico che dichiaró subito di non essere un buon compagno in aereo in quanto si addormentava sempre subito, io gli dissi di non preoccuparsi e che sono una tipa silenziosa quando si è in viaggio.

Appena decollati, presi il libro che stavo leggendo e mi immersi in una lunga lettura con la mia Playlist che continuava a risuonarmi nelle orecchie, interrotta poi da un messaggio.

Da Charles:

Bi, se ho fatto qualcosa dimmelo.

A Charles:

Non hai fatto niente charles stai tranquillo

Da Charles:

E allora perché sembra che mi eviti

A Charles:

È un mio problema personale

Da Charles:

Okay ho capito il problema...

Alzai gli occhi al cielo e mi voltai guardando due posti indietro al mio vedendo Charles che mi guardava mentre Charlotte dormiva e con mia sorpresa non sulla sua spalla.
-Dopo dobbiamo parlare- mimó con la bocca e io mi voltai di colpo lasciandomi andare sul sedile e tornando nel mio mondo con come sottofondo Nico che russava.

-Questa è Los Angeles Baby!- disse Pierre quando uscimmo tutti dall'aeroporto e venimmo investiti dal caldo sole americano. Non ero mai stata in America ed era un sogno. Sembra veramente di essere sul set di un film.
-Bene e ora le macchine!!!- disse Charles avvicinandosi a un parcheggio poco più avanti e notammo delle ferrari parcheggiate: una blu elettrico, una nero opaco, una bianca e infine quella rossa tutte senza il tettuccio.
-Io quella blu!- disse pierre buttandosi dentro senza nemmeno utilizzare quella cosa che mettono chiamata portiera.
-Aiutami te- sussurró Cate dirigendosi dal suo ragazzo e io sorrisi
-Noi due andiamo con Pierre!- fecero in coro Antonio, Giuliano e Arthur.
-Noi quella rossa- dissero Riccardo, Hugo, Marta, Charlotte che con mia sorpresa non fu seguita da Charles.
-Noi ci prendiamo la bianca- disse Nico prendendo le chiavi da Charles e seguito da Thomas
-A noi tocca la nera- disse Charles vedendo tutti i suoi amici sfrecciare via con quelle auto lasciandoci soli noi due. Sapeco che charles avrebbe colto l'occasione per parlarmi e devo inventarmi un piano velocemente. Non potevo dirgli che forse sono gelosa perché fino a pochi giorni fa gli dicevo di fare un passo avanti, di prendere l'iniziativa con lei.

ღ Agape- Charles LeclercWhere stories live. Discover now