Not Okay

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-Che ci fai qua?- chiesi con aria arrabbiata
-Innanzitutto ti calmi. Tua mamma mi ha detto di portarti questa- era Christian, mi porse una busta bianca e subito io la aprii

Mi stanno prendendo in giro? I miei hanno divorziato senza dire niente e mia madre si sposa? Rimasi a bocca aperta-Chiudi quella bocca- disse, spingendo i via dall'ingresso per entrare in casa mia

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Mi stanno prendendo in giro? I miei hanno divorziato senza dire niente e mia madre si sposa? Rimasi a bocca aperta
-Chiudi quella bocca- disse, spingendo i via dall'ingresso per entrare in casa mia.
-Vedo che ti sei sistemata bene qua eh-
-Vattene- dissi solo ma lui non accennava ad andarsene
-È vero che ti sei messa con quel pilota?- non risposi. Si avvicinó a me con la mascella serrata e un espressione fredda.
-Mi rispondi?- non dissi niente, avevo paura che mi facesse qualcosa. Scocciato mi tiró il braccio e mi trascinó per casa in cerca della mia camera. Iniziai a gridare di lasciarmi e andarsene ma lui non disse niente, giró la chiave di camera mia e mi ritrovai in trappola.
-Adesso che sei in trappola rispondi?- disse lasciando il mio braccio e facendomi rimanere dinnanzi a lui immobile e terrorizzata
-Okay allora... - non finì la frase fece che prendermi e buttarmi sul letto di forza. Inizió a togliere la maglia che avevo su mentre mi divincolavo
-Lasciami che cazzo fai- dissi urlando. Avevo paura
-Adesso tu devi stare zitta- disse mettendomi una mano sulla bocca e facendomi sdraiare sul mio letto. Si mise a cavalcioni su di me e inizió a togliermi i pantaloni della tuta facendomi rimanere in intimo
-Christian lasciami ti supplico- lo implorai ma lui sorrise beffardo mentre si toglieva la cintura dei pantaloni
-Adesso parli? Allora rispondi. Cos'ha quello che non ho io?- mi zittii subito. Calóvil silenzio
-Come pensavo. Parla, muoviti- disse frustandomi con la cintura di pelle provocando un dolore lancinante che mi fece urlare
-Sei proprio la stessa. Muoviti parla-
-Christian ti prego-
-Smettila!- urló e inizió a frustarmi e picchiarmi. Un calcio da una parte, un pugno Dall'altra. Il mio viso era in fiamme come il ventre. Mi giró sulla schiena e inizió anche lì la tortura che aveva fatto davanti. Continuavo a urlare e a piangere disperata
-Adesso impari ad andartene e stare zitta. Tu abbandoni tutti. Hai abbandonato i tuoi, me, Marco e abbandonerai altri. Ti meriti solo di morire- disse con tono cattivo, disprezzato. Avevo la sensazione di non avere più la pelle talmente Bruciava.
-Christian ti prego- dissi piangendo ma lui non disse nulla, prese il vaso che era sul comodino accanto al letto e lo ruppe, prese un frammento e inizió a incidere sul mio braccio. Urlai dal dolore, il sangue iniziava a colare gocciolando sulle lenzuola, macchiandole.
-Urla urla, di anche le tue ultime parole se ce la fai- disse e inizió a incidere anche sulle gambe. Ma da lì sorgó il doppio del sangue. Inutile dire che persi i sensi.

-Bia?- una luce bianca mi investi. Forse ero morta veramente. Forse ero in paradiso. Il bagliore spari e mi ritrovai coi piedi su un pavimento di nuvole paffute. Indossavo un vestito bianco, lungo, come quelli che indossano Galandier, un elfa di lo Hobbit. I capelli ricadevano ordinati sulle spalle. Ero impeccabile.
-Bia!- la voce mi richiamò e vidi Marco correre verso di me, vestito di bianco. Sorrideva, con quegli occhiali che scordava sempre di mettere e i suoi soliti capelli stranamente ordinati
-Marco! Oddio- lo abbracciai appena si strinse alla mia vita. Era come se lui fosse vivo, potevo toccarlo, sentire il calore della sua pelle. Non era un sogno, ció vuol dire che sono morta. Definitivamente morta. E Charles? Sa che sono morta? Christian cosa farà col mio corpo? E Cate, come reagirà? Mille domande mi potevano passare nella testa ma ero troppo felice di rivedere marco.
-Mi sei mancata Bia! Ti ho sempre seguita ma mi sei mancata!- sorrisi, in lacrime per la gioia
-Ogni giorno della mia vita mi sei mancato. Non passa minuto che io non pensi a te. Vorrei che tu ci fossi ancora- dissi e lui sorrise
-Io sono qui infatti! Io ti seguo da sempre, ti sono stato accanto sempre anche se tu non ti sei accorta!- mi inginocchiati e gli presi il viso tra le mani.
-Sono in paradiso Marco vero? Sono morta?-
-Siamo in paradiso ma tu non sei Morta. Devi combattere per vivere. La tua anima è ancora nel tuo corpo, tu sei ancora lì. Tu puoi ancora vivere se lotti Bianca- ero Confusa, molto confusa.
-Marco non ti seguo-
-Puoi scegliere di vivere. Devi solo dire che vuoi vivere. In questi tempi hai perso la tua voglia di vivere. Okay ti sarai messa con Charles ma non sei più Bianca. Sei depressa, pensi sempre a me e ad Anthoine. Puoi decidere di continuare a vivere se vuoi, per poter rimediare-
-Marco ma... Ma non capisco, sono viva o morta?-
-Sei nel limbo-
-Okay. Sto impazzendo okay. Sono matta ovvio sono sotto schock-
-Bianca non stai impazzendo-
-OH invece si. Accidenti a me-
-Bianca devi calmarti-
-Okay allora se sono nel limbo posso scegliere di lasciarmi morire o no?-
-Esatto-
-non è divertente-
-Lo so. Bianca devi però avere la voglia di vivere okay. Devi voler vivere veramente non come stai facendo ora-
-Si infatti non sto vivendo perché sto parlando con un morto. Dio aiutami tu-
-Vuoi lasciare da solo Charles? Ogni minuto che passi qua, meno tempo hai per scegliere-
-Dio no non lo voglio lasciare solo ma non capisco come sia possibile-
-Dio ti sta dando una chance di riscatto. Puoi decidere di vivere o no. Non tutti hanno questa possibilità, solo chi ne ha passate tante e puó svoltare nella sua vita- misi le mani fra i capelli confusa, camminando avanti e indietro nervosamente
-Okay ma io Cosa dovrei cambiare? Ho Charles e Cate e Pierre e... E George-
-Prima cosa denunciare Christian, andare al matrimonio di mamma, dire a Charles del bacio con George, cercare di tenerti stretto Mattia-
-Okay ma tu sei diventato uno stalker?-
-Una Cosa simile-
-Okay ma... Se fallisco? Metti che non riesco a cambiare?-
-Almeno ci hai provato-
-Avrei preferito almeno morire in pace se proprio devo e invece no-
-Puoi cambiare tutto Bia-
-Lo so... E lo voglio... Solo che... Che non ci sei te e a me questa cosa non va-
-Io ci sono sempre-
-No non ci sei. Sei solocun ricordo-
-Io ci sono sempre sia nel tuo cuore che di fianco a te. È come se fossi il tuo angelo custode. Io veglio sempre su di te e lo faró fino alla fine dei tuoi giorni. Io sono sempre con te, anche se non ti posso parlare e non mi puoi vedere io sono qui, con te e non ti lascio- le lacrime rigarono i visi di me e Marco
-Voglio vivere ma tu sarai comunque il pezzo mancante del mio puzzle, ti cercherò in lungo e in largo ma non ti troveró perché sarai scomparso-
-Lo so, ma io saró lì quando piangerai, quando sorriderai, quando litigherai con Cate o Charles, quando andrai da mamma, quando bacerai il tuo ragazzo, quando ti sposerai, quando farai l'amore, quando partorirai, quando manderai i tuoi figli a scuola. Io saró sempre il tuo pezzo mancante ma non mancheró mai nella tua vita. Io ti proteggeró, ma tu non sprecare la tua vita a piangere il tuo fratellino-
-Mi mancherai- dissi abbracciandolo, sentendo per l'ultima volta il suo viso caldo e roseo, le sue braccia stringermi forte, il profumo all'albicocca dei suoi capelli. Passai le dita su tutti i lineamenti del suo viso per cercare di non dimenticare com'era fatto e poterlo raccontare ai miei figli
-Ora bianca devi andare. Ricordati di non sprecare questa seconda possibilità- disse lasciandomi per poi correre via svanendo. Lo vidi correre ridente per l'ultima volta.

Caterina//

il telefono squilló mentre ero in macchina e stavo tornando a Bologna.
-Pronto?-
-Salve, sono la signora Rosaria, del terzo piano- mi sorpresi che l'anziana signora chiamasse
-Oh salve signora Rosaria-
-Ascolti volevo informarla che la sua coinquilina è stata appena portata via in ambulanza- sgranai gli occhi
-Come prego?-
-Massi quella bella ragazza di Maranello che vive con lei. Il ragazzo che era con lei ha chiamato I soccorsi- guardai l'orario. Charles era già partito e Mattia era in vacanza col suo ragazzo. Chi era?
-C'era un ragazzo?-
-Si... Mi pare che si chiami Cristian o una cosa simile insomma- omiodio
-Okay... La ringrazio di avermi informata, in che ospedale è stata portata?-
-Al Carlo Alberto ovviamente- ringraziai e chiusi la chiamata dando gas e accelerando in direzione ospedale. Sapevo che Christian poteva averle fatto qualcosa e che per qualche motivo lei non era riuscita a difendersi. La domanda era, è il caso di chiamare Charles che è appena salito su un aereo per Singapore e farlo preoccupare quando neanche io sapevo bene che cosa era successo?

-Salve, sto cercando Bianca Castiglione, deve essere arrivata circa mezz'ora fa in ambulanza- l'anziana infermiera mi guardó male dagli occhiali lilla.
-Lei è?-
-Io sono l'amica Caterina. Sono tra i suoi contatti di emergenza- l'infermiera sbuffó digitando qualcosa al computer con una calma alquanto irritante. Io continuavo a sbattere il piede nervosa
-Non posso darle Alcuna informazione, lei non è un suo famigliare- sbuffa andandomene e sedendomi su una sedia di plastica scomoda. Decisi di mandare un messaggio a Pierre e uno a George per avvisare della situazione e per cercare di non far mandare messaggi Charles a Bianca perché si sarebbe solo preoccupato.

Screen chat con Pierre

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Screen chat con George

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ღ Agape- Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora