AH19

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La mattina mi svegliai con un mal di testa da urlo e il sole che entrava dalla finestra. Ai piedi del letto c'era Pierre che dormiva ancora profondamente. In fondo avevano ragione a dormire erano solo le 6 del mattino. Ripensai a ieri sera e mi tornó in mente una frase ma non mi ricordo di chi dove qualcuno sosteneva che qualcun'altro mi amava. Non ci diedi peso, andai in bagno, mi lavai la faccia e decisi di uscire a prendere un po' di aria fresca.

-Sei mattiniera- fece una voce alle mie spalle e vidi Anthoine sorridente come non mai.
-A volte. Scusa per ieri sera, sono stata imbarazzante senz'altro- dissi mentre uscivamo dall'hotel e ci sedemmo su una piccola panchina nel giardino
-Tranquilla ti capisco. Quando si beve è così d'altronde- annui sorridendo
-Come mai sei sveglia? Non hai gare e niente te ahahah- rise e anche io sorrisi
-No per fortuna io non corro a 300 km/h rischiando di morire. Sono solo agitata-
-Come mai sei agitata?-
-Per Charles... E George... Non so è così strano, è tutto così strano-
-Be ti do il consiglio di fare ció che ti senti. Entrambi ti vogliono un bene dell'anima ma Charles dopo ieri a perso terreno. George è uno a posto che ci tiene tanto a chi ha affianco mentre Charles... Be Charles è Charles non si puó dire altro- disse
-Si hai ragione. Charles è Charles. George è George. Non so forse col tempo si vedrà cosa significavano o meno-
-Già dai tempo al tempo.-
-Sei agitato per oggi?- gli chiesi, per distrarmi un po' e per incentrare la conversazione non solo su di me
-Un po'... Un po' di più del solito... Non so ho paura che succeda qualcosa di brutto oggi- chiunque almeno una volta nella vita aveva provato quella sensazione che qualcosa sarebbe successo ma a quanti è successo realmente?
-Capita a volte. Ma devi stare tranquillo se no quel pensiero potrebbe diventare realtà-
-Hai ragione. Magari sono solo dei presentimenti a caso. Magari ho solo più paura che vada storto qualcosa per qualche strano motivo non so- disse e io annui sorridente cercando di confortarlo
-Vedrai andrà tutto a meraviglia-
-Hai paura di morire?- mi chiese mettendomi il suo braccio attorno alle mie spalle come per confortarmi
-Si. Spesso. Te?-
-Ogni volta che scendo in pista, sulla griglia, mi sento pieno di paura. Perché lascerei troppo qui e non voglio. Mia madre, mio fratello, la mia ragazza. Non posso lasciarli, loro rimarrebbero distrutti. Peró questo sport è pericoloso, è così e ho sempre paura che succeda come è successo a Jules- sorrisi a sentire quel nome, un nome che avevo sentito anche da Charles, ma purtroppo non sapevo niente di lui.
-Non ti ha parlato di Jules vero?- disse con aria un po' preoccupata e io feci di no con la testa
-Jules be era Jules Bianchi. Jules era un idolo per me, per lui e per Pierre. Lui era un modello e Charles lo ammirava come se lui fosse un Dio. Era riuscito ad entrare nella Marussia, eravamo tutti contenti per lui e Charles non vedeva l'ora di raggiungerlo in Formula 1. Ma non lo potrà mai raggiungere dopo Suzuka 2014. Lì ha fatto un incidente, è andato sotto una gru che doveva spostare un altra auto. Charles non se l'è mai perdonato questo fatto, Charles non lo accettava. Lui rimase sconvolto, giustamente era il suo padrino. Jules era il padrino di Charles e lui vuole riuscire a vincere per lui, vuole finire ció che ha iniziato Jules- annui triste. Non sapevo niente di tutto ció, non mi aveva mai parlato di Jules.
-Non sapevo niente. Mi spiace- sorrisi di malavoglia e lui alzó le spalle
-Ho sempre paura di fare la fine di Jules. Sempre e costantemente. Ma oggi forse un po' di più- lo abbracciai, non volevo che morisse, non ora che eravamo diventati amici
-Non osare morire. Provaci e ti uccido di nuovo io-
-Rimarrò nei paraggi ancora per un po' allora- ridemmo passando due ore così, seduti su quella panchina a chiacchierare e conoscerci. Era un amico speciale e prezioso ormai.

Dopo le qualifiche ci fu la gara di Anthoine. Come scordare quella partenza.
-Arrivano, c'è anche Giuliano con la 20. Che cavolo... - fece pierre mentre mi faceva da cronista mentre stavamo al box per vedere la gara di F2. La macchina di Giuliano inizió a slittare come se ci fosse qualcosa sull'asfalto.
-Pierre che sta.. Cazzo- appena inquadrarono i pezzi della monoposto di Anthoine portai subito le mani alla bocca e mi misi in ginocchio sul pavimento come distrutta. Pierre era lì in piedi che rimaneva fisso a capire che succedeva
-Pierre che succede ora? Pierre porca miseria che fanno ora- non mi rispose. Era straziante.
-Lo tirano fuori... Non c'è la faccio scusa- disse correndo via lasciandomi lì sola. Avevo capito, avevo capito che se dovevano tirarlo fuori era grave, d'altronde non poteva essere altrimenti in un incidente così.
Uscii dal box Toro Rosso e vidi Charles appoggiato ad esso che piangeva. Che ci fa qui? Cosa ci fa qua?
-Charles... - mi faceva pena, sapevo che era grave Anthoine o almeno lo credevo e capivo Come si sentiva. Alzó lo sguardó verso di me e si asciugó veloce le lacrime scattando in piedi
-Va tutto bene non chiederlo nemmeno-
-Charles aspetta-
-Bianca... Ti ho tratta malissimo e tu mi dici pure aspetta- disse il monghenasca voltandosi con un tono duro, forte.
-Sei sempre un mio amico e non stai bene. Raccontami le minchiate che vuoi, trattami male quanto vuoi ma io non lascio un amico lì nella merda a piangere- gli gridai isterica in mezzo alle lacrime.
-Non mi devi niente Bianca. Non lo conoscevi nemmeno Anthoine... Io... Io me la cavo- queste parole mi offesero.
-Be sappi che io Anthoine l'ho conosciuto ieri, era tutta mattina che stavo con lui a chiacchierare e si è rivelato un amico. Sai cosa pensa di quello che è successo tra di noi? Pensa che non dovresti allontanare la gente solo per te stesso, per il tuo fottuto ego. Lui crede in te Charles e non sopporta che tu allontani la gente che ti sta accanto. Ma fai come vuoi, piangi da solo se questo ti serve, io devo trovare Pierre ora- ero Incazzata e triste allo stesso tempo, corsi via al motorhome di pierre e lo trovai lì che piangeva davanti al televisore acceso mentre tiravano fuori  Anthoine.
-Ci conoscevamo da anni... Da piccoli sui kart ci scambiavano i pezzi. Una volta non avevo più olio e lui mi diede il suo barattolino- sorrisi abbracciandolo e sentii che tiró su col naso.
-Ce la farà fidati, ce la farà- dissi e lui annuì
-Se ce la farà non dovrà mai più salire su una macchina. Non posso perderlo è il mio migliore amico- queste parole mi scioglievano il cuore
-Stai tranquillo Pierre- dissi abbracciandolo ancora più forte tra le lacrime
-Sei un amica Bianca- sussurró e io non dissi niente, lasciando che le nostre lacrime parlassero da sole.


ღ Agape- Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora