Dinner

10 6 0
                                    

Salgo di corsa le scale, entro in camera mia e mi butto sul letto. Come primo giorno di scuola devo dire che non è andato male e l'unica cosa che voglio fare adesso è dormire, ma Jack spalanca la porta e mi fissa.
<<Sono già stufo della scuola>>
<<Ti manca la libertà vero?>>
<<Puoi dirlo forte>>
<<Ehi fammi un po' di spazio>> e si sdraia sul letto di fianco a me. Io gli appoggio la testa sulla spalla. È passata solo una settimana da quando sono arrivata e io e J abbiamo già instaurato un buon rapporto.
<<Samy, ho una brutta notizia>>
<<Spara>>
<<Purtroppo stasera ci tocca andare alla cena. Mia zia ci tiene tanto, poi vuole conoscerti. Perciò preparati per le 19.00 e mettiti qualcosa di elegante>>.
Senza neanche guardarmi di alza ed esce dalla camera. Perfetto! Stasera vedrò Caleb dopo che mi ha preso in braccio l'altra sera e di sicuro ci proverà con me tutta la notte. Non riuscirò a guardarlo negli occhi e poi un ragazzo che ci prova con ogni singola ragazza presente su questo pianeta è l'ultima cosa che desidero.
Passo tutto il pomeriggio sui social e scrivo ai miei amici in Italia, ma penso di star perdendo i rapporti con loro. Sento la mancanza di casa, degli amici e dei miei genitori; senza rendermene conto inizio a piangere e cerco di farlo silenziosamente.
Non sono proprio dell'umore giusto per poter partecipare ad una cena, ma mi faccio forza, mi asciugo le lacrime e scendo in soggiorno.
Jack è uscito con una ragazza, penso sia la sua crush, i gemellini sono a scuola, Alfred al lavoro e l'unica a casa è Adelle. Mentre scendo le scale mi ricordo di non aver portato niente di elegante, perciò vado in contro ad Adelle per trovare una soluzione.
<<Adelle, ho un problema>>
<<Oddio honey non ti senti bene?>> e mi tocca la fronte per capire se scottassi.
<<No, no, riguarda stasera. Non ho niente di elegante>>
<<Non ti preoccupare, ti potrei prestare uno dei vestiti che mettevo quando ero giovane. Di sicuro ti staranno benissimo.>>
Saliamo con calma le scale ed entriamo nella sua camera; apre l'armadio enorme e incomincia a tirare fuori vari vestiti. Un'abito color verde acqua e leggero attira la mia attenzione. Lo prendo in mano e noto che non ha le sballine e c'è uno spacco.
<<Honey ti piace questo>>. Io annuisco e lei esce dalla stanza per permettermi  di cambiarmi. Mi svesto, lo indosso e mi guardo allo specchio: è meraviglioso.
<<Samanta ti sta benissimo!>> Adelle si complimenta appena rientra nella stanza. Si mette dietro di me ed esclama
<<Sai una cosa? Te lo regalo. Tanto non lo metterò più>>
<<Oh, grazie ma p->>
<<No non insistere. Ormai è tuo, caso chiuso>>
<<Grazie mille>> e le rivolgo un sorriso sincero.
<<E adesso se non ti dispiace vado a farmi bella per stasera>> e mi fa l'occhiolino ridendo.
Prendo la mia roba e corro in camera mia. Adesso anche io devo prepararmi. Devo dare una buona impressione, perciò dovrò truccarmi al meglio e trovare un'acconciatura che faccia rimanere tutti meravigliati.
Dopo due ore finalmente sono pronta: i capelli gli ho fatti mossi, ho messo un po' di mascara,un luccidalabbra trasparente e un leggero strato di fondotinta. Adelle mi ha prestato anche dei suoi tacchi non molto alti.
Esco dalla mia stanza per salire in macchina e mi scontro con Jack.
<<Oddio, scusami tanto non volevo>> si gira verso di me e inizia a balbettare.
<<Wow. Sei... emh... wow>>. Io scoppio  ridere, lo oltrepasso ed esclamo:
<<Anche tu sei molto bello con lo smoking>>.
Quando siamo tutti belli e profumati, saliamo in macchina e partiamo. La casa degli zii di Jack è dall'altra parte del paese, ma non è neanche così tanto vicino.
Appena arrivati, sono la prima a scendere dall'auto e mi trovo davanti una villa pazzesca.
Ad accoglierci c'è una donna molto elegante dai capelli lunghi e mori.
<<Ciao ragazzi,come state?>>
<<Noi bene, e voi Amelia?>>
<<Alla grande. Incominciate pure ad entrare in casa. Dentro ci sono Caleb e Bill che vi aspettano>>.
Non faccio in tempo a fare due passi che vengo fermata da Amelia.
<<Oddio tu dovresti essere Samanta. Piacere mio io sono Amelia, la mamma di Caleb. Ormai è da una settimana intera che mi parla di questa ragazza carina che è la nuova exchange student. Però sei molto più bella da come ti ha descritta lui, oddio ti ha descritto come una bella ragazza, ma sei più che bella>>. Sorrido per tutto il discorso per evitare di sembrare fredda o scortese.
<<Oddio scusami ma tendo a parlare molto e non ho intenzione di intrattenerti tutto il tempo qui fuori con me. Dai su entriamo in casa e fai come se fosse casa tua. La stanza di Caleb è la prima sulla destra al primo piano>> e mi fa l'occhiolino.
Lei cammina a passo spedito verso l'entrata e con i tacchi mi è difficile starle dietro. Appena entro l'unica persona che mi trovo davanti è una bambina di colore.
<<Ehi, ciao, sai dove sono gli altri?>>. Purtroppo non mi risponde.
<<Penso che tu sia timida, sai lo sono anche io>>. Ma anche questa volta non mi risponde e si allontana da me. Allora decido di seguirla, di sicuro starà andando dagli altri, invece mi porta da Caleb. Lui è voltato di spalle, perciò non nota il mio arrivo; per evitarlo cerco di scappare via, ma lui mi chiama. Mi volto lentamente e gli leggo negli occhi lo stupore.
<<Samanta sei bellissima>>
<<Oh, grazie>>. Si gira verso la bambina e le bisbiglia qualcosa all'orecchio.
<< Comunque lei è Mercedes, è la mia sorellina, che è molto timida>> e intanto le fa il solletico.
<<Mercedes lei è Samanta e non trovi sia bellissima?>>.
<<Oh dai Cal smettila>>
<<Io non la penso come te, ma faccio finta di non aver sentito. Mercedes che ne dici di raggiungere la mamma?>>. La piccola corre via e ci lascia da soli.
<<Allora ragazzina cosa mi racconti?>>. Ad ogni parola si avvicina sempre di più a me.
<<Niente di particolare, invece tu cosa mi racconti playboy?>>.
<<È tutta la settimana che aspetto questo giorno, solo per riverderti>>. Ci fissiamo dritti negli occhi intensamente e lui si avvicina talmente tanto da ritrovarci quasi con te le fronti attaccate.
<<Lo so che fai così con tutte le ragazze>>
<<E se invece ti dicessi che ci provo soltanto con le ragazze che mi piacciono, tu cosa diresti?>>
<<Direi che non ti credo>>. Mi allontano, gli do le spalle e mi incammino verso un'altra stanza.
<<Sei tosta ragazzina. Mi piaci>>. Mi fermo, rifletto su quello che ha detto e sorrido inconsciamente.

Dove sei stato tutto questo tempo?Место, где живут истории. Откройте их для себя