𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 8「Auguri」

32 5 0
                                    

Hawks non aveva potuto fare a meno di notare la tristezza riflessa negli occhi di Dabi.

"C'è qualcosa che non va?" Chiese Hawks.

Dabi lo guardò, i suoi occhi erano azzurri, ma in qualche modo le loro sfumature, ricordavano il ghiaccio, le bruciature sotto di essi facevano solo aumentare la freddezza e il timore che trasmettevano.

Hawks si pentì di aver proferito parola.

"Niente domande, chiaro." Disse Hawks.

Poi prese Dabi e spicchiò il volo.

Non sapendo, dove andare finì quasi incosciamente, alla sua vecchia scuola.

Soltanto quando i suoi piedi toccarono terra, Dabi aprì gli occhi, che aveva tenuto chiusi per colpa dell'altezza elevata.

"Cosa facciamo qui?" Chiese Dabi, facendo trasparire un po' di preoccupazone dal suo tono.

"Avevi detto di voler andare lontano, no? credo che questo sia un buon compromesso."

Dabi sospirò, in realtà era un sospiro di sollievo, per un attimo aveva temuto che avesse scoperto tutto.

"Sai conosco un posto dove nessuno ti può disturbare." Disse Hawks.

"E' notte, nessuno ci disturberebbe neanche in centro a Tokyo."

"Questo lo dici tu, forse cinquant'anni fa era così."

"Zitto e portami in quel posto." Disse Dabi senza ammettere repliche, conoscendo in realtà meglio di lui la strada.

Non aveva mai capito che cosa ci trovasse in quel muretto, ma se lui era contento a Dabi andava bene così.

Quel giorno voleva trovare un modo per stare da solo con lui, come ai vecchi tempi, come regalo di compleanno, visto che non poteva fargliene uno vero.

Non poteva fargli neanche gli auguri in realtà.

In verità quando Dabi si era trovato in quel vicolo a dover cercare un modo per andarsene, aveva pensato subito a lui, la scusa era perfetta.

E poi erano finiti lì, era davvero tutto perfetto praticamente, se non fosse che Dabi non era nell'umore adatto.

Il giorno prima non era stato uno dei migliori e si era trovato a pensare a tutto quello che gli era successo in quegli anni e si era sentito improvvisamente triste, non gli era mai successo da quando se ne era andato di casa.

Ma forse era anche dovuto che in quei giorni aveva passato molto tempo con Hawks e la cosa un po' lo turbava.

Non aveva capito neanche lui se in bene o in male.

"Ecco, siamo arrivati." Aveva detto Hawks, una volta arrivati al muretto, come previsto.

Dabi non sapeva esattamente se entrare di nascosto nel giardino di una scuola, in piena notte fosse legale, ma decise che nel caso se ne sarebbe fatto una ragione.

Questo era davvero insignificante, rispetto ad altre cose che aveva fatto.

Erano passati più di dieci anni, da quando si era trovato lì l'ultima volta con Keigo.

E non pensava che gli avrebbe fatto quell'effetto, subito quando aveva visto la scuola, aveva sentito un peso al petto che adesso si era solo intensitificato.

No, quella non era proprio la sua giornata.

Dabi lo sorpassò e andò a sedersi sul muretto, mettendosi le mani sulla faccia e appoggiando i gomiti sulle gambe.

"Grazie, ora puoi andare." Disse Dabi, ma l'altro non si mosse di un milimetro.

"Qualcosa non va?" Riprovò a chiedere ancora Hawks, sperando di non essere incenerito.

Ti Ricordi Di Quella Promessa?Where stories live. Discover now