𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 4 「Dabi」

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È da tempo ormai che penso che sia troppo tardi.

Non so nemmeno io per cosa, ma in me persiste questa sensazione.

Mi sono sempre chiesto perché certe persone sono costrette a vivere come un errore, come un esperimento uscito male e per questo fallito.

E soprattutto cosa ho fatto di male per essere io stesso una di queste persone.

I miei ricordi partono con il fuoco e finiscono con medesimo, tutte le cose che mi sono successe sono influenzate da questo elemento.

Sono sicuro che anche la mia morte sarà causata dalle fiamme.

Eppure se qualcuno mi chiedesse di dare una definizione a quella parola non ne sarei in grado.

Pericoloso? Spietato? Di certo sarebbero degli aggettivi.

"Anche se il fuoco può ferire può anche aiutare le persone, dipende da come decidi di usarlo."

Non mi ricordo chi mi disse queste parole, ricordo soltanto che fu tanto tempo fa e che quel qualcuno stesse sorridendo mentre le pronunciava, ma per quanto io cerchi di sforzarmi a ricordare non ne sono in grado.

Vedo soltanto un volto sfuocato, fin troppo per capire di chi si tratti.

Forse ho rimosso dalla mia mente parte della mia vita, se volontariamente o involontariamente non saprei dirlo.

Un altro ricordo di quei anni è sicuramente casa mia.

Se ci può essere davvero una definizione di fuoco lei è sicuramente tra gli esempi.

La mia casa era avvolta dalle fiamme dell'inferno, sono state loro a sgretolare la mia famiglia, fiamme rosse: calde e spietate.

Magari le cose ora sono cambiate, non credo lo saprò mai o meglio, non lo voglio sapere.

Se qualcuno mi chiedesse se mi pento di qualcosa probabilmente, senza pensarci, direi di no.

Ma forse nella mia vita ho commesso tanti errori, che ora non credo possa più riparare.

Ho ucciso tante persone, ferite altrettante, ma non mi riferisco a questo.

È inerente al fatto di sentire che sia troppo tardi, mi sembra di aver dimenticato anche la ragione di questo pensiero.

Non so a cosa si riferisca.

Ad una cosa che dovevo fare? A qualcosa che dovevo dire? Ad una persona?

So però che era una cosa a cui tenevo, forse era importante.

In questo momento l'unica cosa che so è che anche solo provare a pensarci fa male.

Ormai sono quello che sono voluto diventare.

Anche se forse non è stata la scelta migliore, loro sono l'unica cosa che mi rimane.

Non posso più tornare indietro.

È meglio non fidarsi troppo del fuoco, per quanto tu lo possa conoscere, non c'è modo per non ferirsi.

La prima cosa di cui sono certo nella mia vita è che non si può giocare troppo con il fuoco, senza rimanerci bruciato.

La seconda è che io sono Dabi.

Tōya Todoroki è morto tanto tempo fa ormai, ingoiato dalle sue stesse fiamme.

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