26. Dolore.

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"Devo per forza?" Chiedo. Mahiko vuole costringere me e il corvino ad uscire. Forse ho fatto male a raccontarle della dichiarazione del suo amico. Annuisce e mi lancia in faccia un jeans e una delle mie felpe preferite, nera.

"Vestiti e uscite." Mi obbliga e scompare da dietro la porta. Guardo l'altro ragazzo coinvolto, nella stanza insieme a me, alza le spalle come a dire di non poterci fare niente e esce anche lui dalla stanza, già preparato.

Mi vesto e scendo in soggiorno, dove trovo Kuroo.

"Andiamo?" Chiede e annuisco, facendo svolazzare i miei capelli da una parte all'altra. Si dirige verso la porta e lo seguo, per poi uscire completamente dall'abitazione.

Iniziamo a camminare per le strade, sta già facendo buio, ma la luce del sole ancora risplende molto di più rispetto ai lampioni per le strade. Arriviamo al luna park, sospiro di sollievo. Non c'è molta gente.

"Che vuoi fare?" Mi chiede, guardandosi in giro. Alzo le spalle, non sapendo e iniziamo a passeggiare per le vie, scegliendo qualche attrazione.

Arriviamo davanti a delle bancarelle, è pieno di tendoni con vari giochi a premi. Ne vedo uno in cui bisogna colpire della lattine con un fucile. Lo guardo sorridendo e, a Kuroo indico quello. Annuisce e ci dirigiamo là, il corvino paga e inizia a giocare, fallendo. Le sue imprecazioni, di volta in volta, mi provocano una piccola risata, deridendolo.

"Guarda che è complicato." Afferma, sbuffa e ci rinuncia. "Tanto non volevo neanche un premio in particolare." Continua, ma mentendo, ho notato come ha guardato un determinato pupazzo.

Pago e provo a giocare, prendo il fucile e miro, colpendo tutte le lattine. Lo vedo guardarmi a bocca aperta, stupito.

"Come hai fatto?!" Chiede quasi urlando, attirando l'attenzione di qualcuno vicino a noi.

"Videogiochi." Rispondo semplicemente e indico al proprietario il mio premio. Prendo in mano il peluche a forma di gatto e glielo porgo.

"Volevi questo, no?" Dico e mi guarda, sbuffando nuovamente.

"Ma volevo dartelo io!" Afferma e sorrido.

"Sei una frana in queste cose, non ci saresti riuscito." Lo prendo in giro.

"Almeno tieni il pupazzo che hai vinto." Dice e mi prende per mano, per dirigerci da qualche altra parte.

La serata passa così, tra giochi e molte risate da parte sua, poche da parte mia.

"Tieni." Mi porge un bastoncino ricoperto di zucchero filato e iniziamo a camminare, ormai è già buio ed è tutto illuminato dalle luci colorate dei lampioni.

"Voglio andare da una parte." Afferma e riaffera la mia mano, per poi trascinarmi. Continuo a mangiare e ci fermiamo davanti ad una gigantesca ruota panoramica, tutta illuminata.

"Oh no, io non ci salgo." Affermo e faccio per andarmene ma lui praticamente mi spinge all'interno.

"Sarà divertente." Sussurra. Iniziamo a salire, il silenzio regna sovrano. Non ci guardiamo, entrambi teniamo lo sguardo sul panorama.

"Ehi, gattino. Posso chiederti una cosa." Parla e annuisco.

"Quando hai scritto quello, cosa sentivi?" Chiede e la domanda mi prende completamente di sorpresa, però ho una risposta.

"Dolore." Dico e volta lo sguardo verso di me, confuso. "So che è molto generico, ma è quello che provavo. Non c'e un modo di spiegarlo completamente. Tutti quelli che ci passano lo vivono in modo differente. Vorresti solo che tutto finisse." Continuo e lo vedo guardarmi sorpreso ma anche comprensivo.

"Per me c'è un punto, in cui si capisce veramente di star soffrendo troppo. Quando vuoi dormire. Non hai sonno, ma vorresti dormire, solamente per non pensare o ritrovarti nel mondo in cui vivi. Il sonno è come una via di fuga, ma quando anche il sonno diventa spaventoso sei fottuto." Dico, non guardandolo, continuando a puntare il mio sguardo verso il paesaggio al di fuori della cabina.

"E il tuo, è spaventoso?" Lo sento chiedere.

"L'hai visto tu stesso, no? Incubi."

"E cosa sogni? Cosa ti spaventa tanto?"

Alzo le spalle non sapendo la risposta. "Dipende, a volte sogno le loro risate, a volte quella giornata, altre volte che muoio, come desideravo, ma non mi uccido io, mi uccidono loro." Ammetto e finalmente volto lo sguardo verso di lui, che mi guarda con occhi tristi.

Gli devo molto, mi ha salvato.

"Grazie, grazie per stare al mio fianco. Probabilmente a quest'ora se Mahiko non mi avesse costretto a partecipare a questa strana vacanza, non starei qui. Sono felice di essere stato trascinato in quella macchina che mi ha portato qua. Ho conosciuto tantissime persone, alcune sono diventate davvero importanti." Dico e sorrido, vedo sorridere anche lui.

"Penso che Shoyo sia il mio primo vero amico. Non ne avevo mai avuto uno e sono felice che il primo sia proprio lui. Ha una bella influenza su di me, sempre con quel sorriso in faccia. Anche tu hai una strana influenza, però non so se sia positiva." Lo prendo in giro.

"Mi piace, mi piace far parte di un gruppo, mi piace avere amici, mi piace avere persone che tengono a me e mi piace anche tenere a queste persone." Lo vedo continuare a sorridere. Però ho un'altra cosa da dire, e non è poco importante

"Ti amo, Kuroo."

Eccomi guyyys. This is the new capitolo e nada.  (Si, come avete notato mi piace mischiare le lingue.)

Probabilmente il prossimo aggiornamento avrà più ritardo del solito, per questo ho aggiornato prima.

Byeeee.

P.s. so che il capitolo non è perfetto ma l'ho scritto in fretta e non potevo metterci troppo tempo. Però spero vi piaccia lo stesso :)

Amore In Vacanza~ KurokenWhere stories live. Discover now