24. Ti voglio bene.

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Ce la posso fare.

Ce la posso fare.

Sono più o meno due minuti che ripeto ciò nella mia testa, posso farcela. Sono davanti ad una porta, con l'intenzione di entrare, ma il coraggio sotto zero. Dopo aver fatto un sospiro profondo, busso, con tutto il coraggio che ho in corpo.

Davanti agli occhi mi ritrovo una chioma scura che mi guarda stranito.
"Non sei mai venuto a cercarmi, soprattutto nella mia camera." Afferma chi trovo al di là del mio volto.

"Lo so" Dico e mi gratto la nuca, imbarazzato. "Ti devo parlare, Mahiko."

Mia sorella mi fa entrare nella sua camera e mi siedo sul lato del suo letto, come lei.

"Di cosa volevi parlarmi, fratellino?" Mi chiede prestando tutta la sua attenzione verso di me. È rara una conversazione seria tra noi, ormai è da tempo che non mi confido più con lei.

"Ricordi qualche tempo fa, quando siete usciti tutti tranne me e Kuroo perché mi ero addormentato?" Lei annuisce non capendo dove voglio andare a parare.

"La mattina dopo, sei entrata in camera. Non stavo dormendo. Ho sentito tutto." La sua faccia rappresenta lo stupore.

"Oh..." Questo è tutto ciò che esce dalle sue labbra. "Pensavo...pensavo tu stessi dormendo." Dice poco dopo, continua a guardarmi, aspettandosi il motivo della rivelazione.

"Mi dispiace." Rivelo.

"Cosa ti dispiace?" Chiede lei, non capendo.

"Mi dispiace non averti parlato, mi dispiace di averti fatto soffrire con il mio silenzio." Non dice una parola, ancora sorpresa.

"Non hai bisogno di scusarti, magari non eri semplicemente pronto a parlarne." Lei cerca di comprendere la mia situazione ma scuoto il capo, ho nascosto per troppo tempo.

"No, dovevo parlare, mi sono tenuto tutto dentro per anni e ho fatto male a te." Annuisce comprendendo e mi stringe in un abbraccio, come quando eravamo piccoli. È bello essere abbracciati da lei di nuovo, come ai tempi in cui ero felice e spensierato.

"Mi è mancato questo." Ammette, affondando la faccia nei miei capelli.

"Anche a me, ti voglio bene, Mahiko." Affermo e la sento sorridere sulla mia spalla. Rimaniamo qualche minuto così, finché mia sorella non apre bocca, rompendo il silenzio che si era creato all'interno della stanza.

"Ovviamente non voglio metterti fretta, ma un giorno mi dirai cosa ti è successo?" Chiede dopo essersi staccata dall'abbraccio. Vuole sapere, lo capisco. Annuisco.

"Leggerai, leggerai tutto, te lo prometto."

"Leggerai?" Chiede confusa. Non sa del diario.

"Ho un diario, dalle medie. Ho scritto tutto. Tutto quello che non riuscivo a dire l'ho racchiuso là dentro." Dico facendo un sorriso amaro ed estremamente triste. Ho pensato sarebbe stata la fine e invece.

"Come mai questa decisione?" Chiede, e ha ragione a voler sapere. Una decisione del genere non cambia da un momento all'altro, lo stato di una persona nemmeno. Però voglio provarci, passo per passo, e chiedere scusa a mia sorella è uno dei primi.

"Voglio amarmi." Dico e la vedo sorridere. Sono due piccole parole, con un grande significato.

"Finalmente." Risponde e mi stringe una mano, continuando a sorridermi.
"Sono felice per te, Kenma." Annuisco e stringo la sua mano.

"Come quando eravamo bambini." La vedo con le lacrime agli occhi. Piange.

"Dai, Mahiko, non piangere." Affermo e la abbraccio nuovamente.

"Non puoi capire quanto io sia felice, so che per te non sarà facile, cercherò di aiutarti in qualunque modo, conta sempre su di me." La stringo a me, finché non smette di piangere, non amo il contatto fisico, ma per lei farei questo e molto altro. Anche se a volte è una vera rompicoglioni.

"So che forse non è il caso, ma voglio troppo fare una domanda." Parla Mahiko all'improvviso.

"Che domanda?" Chiedo, curioso di sapere cosa ha da dire. Mi guarda sorridendo e iniziando a giocherellare con le sue mani, ancora seduta sul letto, come me.

"Centra lui, vero?" Chiede e comprendo subito di chi stia parlando. Annuisco e posso giurare di averla vista trattenersi dall'urlare e saltare sul letto.

"Che ti ha detto? No, non è vero, non me lo dire. Sono cose vostre. Voglio sapere solamente una cosa. Si è già dichiarato?" Inizia a parlare a vanvera, quasi urlando e, ammetto di averci messo un po' di tempo per capire tutto ciò che è uscito dalla sua bocca.

"Si." Rispondo semplicemente alla sua domanda, senza giri di parole. La vedo iniziare ad urlare, soprattutto acuti, ed ad agitarsi, iniziando a girovagare per la stanza.

"Grande, bro!" Esclama al suo amico, che non può sentirla. "Comunque, tu che hai risposto?" Continua, tornando mediamente normale.

"Niente." Ammetto e la vedo sorpresa.

"E cosa hai intenzione di fare?" Continua a chiedere, curiosando tra gli affari miei.

Le spiego ciò che ho in mente di fare e tutti i miei pensieri. Dopo la dichiarazione sono passati alcuni giorni, durante questi ho pensato molto sul da farsi, e ho deciso. Le racconto tutto e vedo la sua faccia passare dal felice, confuso, amareggiato e felice nuovamente, alla fine una faccia di chi comprende e supporta. Grazie, Mahiko.

"Beh, fai quello che ti rende felice." Commenta dopo che ho finito di parlare.

"Direi che è ora che io esca." Affermo e sto per uscire dalla porta quando mi ricordo di una cosa.

"Ehi, Mahiko." La chiamo, cercando di attirare la sua attenzione, lei si volta verso di me e mi guarda, aspettando che io parli.

"Grazie, senza di te ora non starei qui." La ringrazio, accennando a cosa è scritto nell'ultima lettera del mio diario. Lei mi guarda confusa, non capendo e la lascio così, all'interno della stanza.

Ti voglio bene, sorellona. Non puoi capire quanto.

HEY RAGAZZI. I'M HERE
So che non è ciò che vi aspettavate ma Mahiko è un personaggio very importante e niente la adoro troppo. Cioè, MAHIKO FOR PRESIDENT.

ANYWAY...BUON FERRAGOSTO!

E basta...credo. Vabbiè, ci vediamo al prossimo capitolo. Byee

Amore In Vacanza~ KurokenWhere stories live. Discover now