A R O M A N C E S T O R Y
𝘽𝙚𝙖𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 𝙈𝙞𝙡𝙩𝙤𝙣 è una diciannovenne che vive nel distretto più popolato di New York, Manhattan.
Determinata, solare ma stronza al punto giusto, affronta ogni avversità che le si pone contro, sebbene qualc...
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Sono davvero furiosa in questo momento. Come si è permesso di caricarmi sopra le sue spalle come se fossi un sacco di patate e addirittura sculacciarmi davanti a migliaia di gente!
Sono sicura che avevo tutti gli occhi puntati addosso.
Non mi era mai successa una roba simile, accanto a lui scopro sempre delle cose assurde!
Durante il viaggio in macchina resto in silenzio per tutto il tempo.
Ho osservato il paesaggio che sfrecciava velocemente, visto che Edward sta andando abbastanza veloce, il che mi preoccupa.
Nemmeno lui ha proferito parola durante tutto questo tempo. Ha lo sguardo concentrato sulla strada. Ogni tanto si gira per guardami e mostrami uno dei suoi sorrisi furbi.
Anche se, ogni volta che mi sorride, io un battito lo perdo. Inoltre il suo ciuffo biondo è completamente scompigliato e questo lo rende ancora più misterioso. So che dovrei essere incazzata nera, urlargli contro, ma non volevo stare più in quel posto, mi annoiava da morire. E poi quando sono con lui, stranamente ogni pensiero evade via, come se spazzasse via ogni preoccupazione.
《Comunque per tutte le ciambelle che ti mangi, non pesi così tanto.》dice ridacchiando. Rido anch'io pensando alle quantità enormi di ciambelle che mi divoro ogni volta a colazione.
《Beh sono davvero buone quelle che prepara mia madre.》mormoro sentendo le mie guance avvampare.
《Allora dovrò assaggiarle anch'io.》esclama lui tutto contento.
《Ehi, vedi che sono gelosa! Le prepara solo a me, ma forse posso fare un'eccezione.》preciso guardandomi le unghie con fare altezzoso. Lui alza le spalle come segno di arresa dopodiché arriviamo finalmente allo Starbucks.
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Una volta arrivati scendiamo dalla macchina ed entriamo nel locale e ci sediamo in un piccolo tavolo posto in un angolo meno affollato. Molta gente da quando siamo qui non fa altro che osservarci male o blaterare qualcosa.
Ma non hanno altro da fare? Mi ha dato sempre fastidio il fatto che solo da una impressione, la gente possa farsi strane idee. Mi da sui nervi. Caccio subito via questo pensiero, voglio stare tranquilla.
Mentre osservo ogni dettaglio della visuale di cui dispongo, Edward scrive qualcosa al suo cellulare per poi prestare attenzione a me.
《Ordiniamo?》 domanda poi sorridendo.
《Va bene.》
Successivamente chiama una cameriera per prendere le ordinazioni.
Non appena questa arriva davanti il tavolo si aggiusta la maglietta per farsi notare da Edward. Questa cosa mi ha dato leggermente fastidio.
《Cosa vi porto??》domanda lei mentre cerca di mettersi in mostra.
《Per me un panino farcito e un succo.》la informo mentre prende nota.
