17. I MIGLIORI ARRIVANO SEMPRE IN RITARDO

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Sono passate già settimane da quella sera in villa

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Sono passate già settimane da quella sera in villa.
Ho ringraziato Kristen per essere stata con me quella sera.

Mi ha informato che doveva partire di nuovo per via del set e anche che aveva notato subito l'interesse che Beatrice nutriva nei miei confronti.
Mi ha consigliato di fare qualcosa, di starle vicino ma è proprio questo il punto, io non so cosa fare.

Non so più in grado di esprimere i miei sentimenti.

Per quanto riguarda il set, la mia troupe sta lavorando per un evento importante.
Dobbiamo trovare una modella entro questo mese per promuovere una nuova collezione.

La cosa figa è che è una collezione di costumi, quindi ci saranno una marea di ragazze che vorranno partecipare ai provini.
All'improvviso una chioma bionda fa spazio nei miei pensieri.
Quella notte alla scogliera è rimasta impressa nella mia mente.
Tutto ciò che le ho detto, l'ho sentito veramente e cazzo, non credevo fosse possibile.

Lei è una ragazza speciale e volevo lo capisse.

Sono certo che anche a lei è piaciuto, si vedeva da come mi guardava e nei suoi occhi si era accesa una piccola scintilla.
Per non parlare del bacio.
Quelle labbra erano morbide come la seta e si incastrano alla perfezione con le mie.
Non era un bacio progettato, non doveva andare così, ma a volte, per delle cose inspiegabili, le cose succedono.
Succedono e basta.

Stamattina ho fatto tardi per poter seguire la prima ora, quindi decisi di andarci prima dell'intervallo.

Dopo aver fatto una doccia e mangiato qualcosa, mi dirigo verso il college con la mia Mercedes.

Durante il viaggio un pensiero si rifugia nella mia mente.

Elise.

Mi viene un sorriso spontaneo nel pensare a quanto io sia fortunato ad averla.

Nostra madre non è mai stata come le altre.
Non è mai stata accanto a noi per un consiglio, per un momento di debolezza o per un semplice abbraccio.
Quando si è piccoli, si avverte il bisogno di piccole attenzioni, di un sorriso di approvazione quando facciamo qualcosa di bello.
Ma purtoppo tutto questo è stato un pezzo mancante nelle nostre vite.

Io e mia sorella siamo cresciuti da soli, aiutandoci l'uno con l'altra.
Per questo ad oggi cerco di proteggerla, perché lei è l'unico punto stabile della mia vita.

-

Dopo essere arrivato, parcheggio la mia auto nel piazzale che si trova nel retro del college.
Camminando vedo le figure di Lenny e Demon appoggiati in un muretto che mi attendono.

《Ehi Ed, un altro giorno di ritardo??》domanda Demon dandomi una pacca sulla spalla.

《I migliori arrivano sempre in ritardo.》affermo muovendo di tanto in tanto il mio ciuffo.

《Ehi amico, oggi la tua amica è arrivata in compagnia di un nuovo tipo, lo sapevi?》parla Lenny ma ciò che ho solo capito è stato "nuovo tipo".

Avverto un leggero fastidio e le mie mani sono chiuse in un pugno strettissimo.

《Di cosa cazzo stai parlando??》domando cercando di mantenere la calma.

《Non l'ho mai visto prima d'ora, nemmeno alle serate al Drimate. Sarà uno nuovo.》spiega Lenny facendo spallucce.

Sarà qualcuno che è venuto qui per lei, ne sono sicuro.

Devo scoprire chi è.

Non so perché all'improvviso ho voglia di prendere questo "tipo" e gonfiarlo a pugni.

《Io entro, ci vediamo dopo》dico ai ragazzi mentre mi avvio per l'aula.

Mille pensieri mi salgono in mente in questo preciso istante.
Ripenso al bacio, poi al suo respiro contro il mio.
Le sue labbra.

Lei non può essere sua.

Una volta entrato noto la figura della professoressa di filosofia.

《Buongiorno》dico soltanto mentre cammino verso il mio banco.

Sott'occhio vedo subito la presenza di Beatrice.
Ha una mano appoggiata sulla guancia e con un'altra scrive qualcosa nel suo quaderno.
Sembra persa nei suoi pensieri.

《Buongiorno signorino Rich, mi auguro che lei abbia avuto una buona ragione per essere arrivato così in ritardo》mormora mentre scrive qualcosa sull'agenda.

《Mi scusi, non succederà》rispondo notando tutti gli occhi puntati addosso.

Dopodiché riprende la sua spiegazione.

Fanculo lei e la sua stupida lezione.
Vedo che Beatrice non mi ha guardato per tutto il tempo.
Devo stuzzicarla, anche perché finirò per annoiarmi.

《Ho saputo che sei venuta con un tipo nuovo oggi.》bisbiglio attirando la sua attenzione.

Il suo volto diventa subito paonazzo.

《E da quando ti importa?? 》sbotta mentre cerca di mantenere un tono basso.

《Importare a me?? Non montarti, solo curiosità》ammetto con aria indifferente.

《Si certo, comunque dove l'hai lasciata la tua fidanzata? In qualche hotel di lusso ? Se è così va da lei e non rompere.》dice voltandosi dall'altra parte.

《Uuh, qualcuna qui è gelosa.》dico sarcastico.

《Io gelosa di te? Pff fammi il piacere. Ho cose più importanti a cui pensare》dice altezzosa roteando quei due occhi color smeraldo per poi continuare 《Adesso lasciami in pace.》

-

Quando termina l'ora di filosofia i ragazzi escono in una velocità impressionante.
Beatrice raccoglie le sue ultime cose, prima di andarsene alza lo sguardo guardandomi dritto negli occhi per poi dirigersi verso l'uscita della classe.

Decido di seguirla.

Non appena gira per il corridoio faccio in tempo a bloccarla con le mie braccia contro il muro e il suo corpo è ad un millimetro dal mio.

《Non puoi scappare da me.》affermo guardandola dritta negli occhi.

《Lasciami Edward, ci guarderanno tutti, non voglio pensino che sia una delle tue future ragazze da portare a letto.》dice con tono amaro.

《Beh pensandoci non sarebbe male come idea. Sono sempre meglio di quel tuo nuovo amico.》preciso avvicinandomi di più diminuendo la distanza che c'è tra noi.

《Beh quelli non sono affari tuoi.》sbotta cercando di liberarsi.

《Staremo a vedere Milton.》e subito dopo decido di mollare la presa e la lascio lì, con il fiato sospeso e l'amarezza negli occhi.

𝘗𝘌𝘙 𝘚𝘌𝘔𝘗𝘙𝘌 𝘊𝘖𝘕 𝘔𝘌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora