21. PENSIERI OSCURI

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La figura di Beatrice è proprio a pochi centimetri da me

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La figura di Beatrice è proprio a pochi centimetri da me.
Anche da questa lontananza riesco a intravedere il modo in cui mi sta trucidando con gli occhi.
Chissà cosa le starà passando per la testa.

Stiamo distribuendo volantini da stamattina e abbiamo già migliaia di ragazze in lista.
La maggior parte di quest'ultime ne hanno approfittato per farsi notare soprattutto da me.
Addirittura c'era chi mi faceva l'occhiolino, chi si strusciava continuamente e chi perfino tentava di baciarmi.

Se devo divertirmi lo faccio in un altro modo, non di certo così.

Anche Carol è passata ad iscriversi.
Diceva che avremmo fatto carriera insieme, che eravamo perfetti, ma l'ho subito troncata.

Dopo un po' noto che Beatrice non è venuta sola fin qui, ma bensì con mia sorella.
Come potrei non riconoscere la mia sorellina.

Elise la convince ad avvicinarsi qui ma lei non sembra tanto d'accordo.
Addirittura cerca di scappare.
Trattengo una risata.

《Ehi fratellone! Che ci fai qui?》mia sorella si avvicina per abbracciarmi.

Beatrice si limita facendomi un mezzo sorriso.

《Sto lavorando per il nuovo set della mia agenzia, il capo mi ha chiesto una mano.》

Non appena dico queste parole Beatrice punta la sua attenzione su di me, ma quando la guardo anch'io distoglie subito lo sguardo da un'altra parte.

《Un nuovo set? Ho letto che state cercando una modella.
Ehi Bea, perché non ti scrivi ai provini? Saresti perfetta!》le propone Elise.

《Nah, sarebbe una pessima idea, non so niente di modelle o di set fotografici.》ammette indifferente facendo spallucce.

《Invece dovresti provarci, non è vero Ed?》Elise mi rivolge la domanda.

E adesso che cavolo dico?

Mica posso dire che lei è perfetta anche in pigiama, che sarebbe la prima che sceglierei e che vorrei stare tre giorni solo con lei.

《Molto probabilmente ha ragione Beatrice.》ammetto con tono provocatorio.

Lei mi fulmina com gli occhi.

《Ah sì? Va bene accetto. Dammi quello che serve, voglio iscrivermi.》dichiara con un volto decisamente convito della sua azione.

《Ecco a te, Milton .》le porgo il foglio con l'elenco delle candidate.

Sicuramente avrà notato il nome di Carol dato che ha fatto una smorfia di disgusto.

《Ecco, riprenditelo pure.》dice per poi passarmi il foglio con la penna.
Le nostre mani si sfiorano ma lei non la ritrae subito.
Resta a fissarle, poi si allontana.

《L'agenzia ti contatterà per farti sapere tutti i dettagli del provino, buona fortuna Milton.》preciso facendole l'occhiolino.

Si limita a farmi una linguaccia.

《Che bello! Sceglieranno te Bea. Ne sono convinta e Carol morirà d'invidia.》ammicca Elise contenta.

《Beh staremo a vedere.
Adesso se ci vuoi scusare, abbiamo dello shopping da completare.》
e dopo avermi lanciato un ultimo sguardo scompare in mezzo alla folla.

Siamo solo all'inizio Milton.

-

Una volta terminata la lunga giornata di volantini e di ragazze completamente fuori di sè, decido di tornare a casa.

《Ehi Edward, Gustavo mi ha riferito che torna domani in agenzia per vedere tutta la documentazione, quindi puoi anche andare se vuoi.》mi informa Maria.

《D'accordo, allora ci vediamo domani, buona serata.》ammicco per poi prendere le mie cose e dirigermi verso il parcheggio.

Dopo aver acceso la mia macchina, prima di tornare a casa, decido di passare in un posto.

La scogliera.

Ci sono momenti in cui ho bisogno di stare da solo, di non pensare più a niente.
Non lo cambierei con nessun altro posto al mondo.
Qui si sente il rumore delle onde, la freschezza dell'aria, il vento che ti entra dentro le ossa.
Sono sicuro che non c'è niente di più forte di uno scoglio.
Sa di mare, di avventura, di coraggio e di resistenza ed io molte volte mi sento proprio cosi.
Sono seduto su una grande roccia che ha un significato molto importante per me.

**

《Guarda Edward, guarda quante stelle ci sono lassù!!!》
Siamo sdraiati vicino una grande roccia vicino la scogliera.
Ormai è diventato il nostro piccolo posto sicuro.
Mia sorella Elise adora venire qui con me, la porto per non farle ascoltare tutte le brutte parole dei nostri genitori, per non farla sentire fuori luogo.
Litigare era ormai una cosa all'ordine del giorno nella nostra casa, quante volte ho provato a cambiare le cose, ma niente, ogni volta ci andavo di mezzo sempre io.
Nonostante abbiamo quasi la stessa età, mi sento in dovere di proteggere mia sorella.
Lei è tutto per me.
《Guarda quelle stelle laggiù, sembrano a forma di cuore!! Guarda Edward!!》esclama lei sorpresa.
Sorrido nel vederla felice.

**

Ad oggi devo essere forte, per me, per mia sorella.
Proprio come questa scogliera.
Decido di rimanere seduto su questa roccia ancora per un po, mentre mi perdo tra il rumore delle onde.

𝘗𝘌𝘙 𝘚𝘌𝘔𝘗𝘙𝘌 𝘊𝘖𝘕 𝘔𝘌Where stories live. Discover now