5| thirds symptom

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✍︎ 𝑲𝒆𝒏𝒎𝒂'𝒔 𝒑𝒐𝒗

"Kenma-saaan" urlò Shoyou venendomi addosso.
Eravamo diretti tutti alla villa di Bokuto. Ci eravamo incontrati a metà strada intenti a non perderci. C'era la Karasuno al completo insieme a me, Kuroo, Yaku e Lev. Gli altri membri della squadra aveva declinato l'invito ognuno per il proprio stravagante motivo personale. Persino Akaashi mi aveva detto che i suoi compagni della Fukurodani avevano rifiutato. Era quasi riuscito a convincere Konoha, ma alla fine erano rimasti solo lui e il proprietario della villa che ci ospitava. Quanto riguardava il Seijoh, Kuroo non ci aveva detto niente. Almeno non avevamo problemi di spazio.
"Certo che sei appiccicoso. Sono passati solo due giorni dal ritiro" disse acidamente Tsukishima rivolto a Hinata. Shoyou gli rivolse un'occhiataccia in cagnesco.

Quindi alla fine è venuto sul serio..

Mi girai verso Kuroo e lo vidi subito fissare il biondino con la bocca semi aperta.

Patetico

"Allora, vuoi portarci a questa benedetta villa o dobbiamo rimanere a cuocerci qui sotto il sole, eh?" lo richiamò Yaku, dandogli una gomitata alle costole. Kuroo, tra una lamentela e l'altra, indicò una possente villetta con tanto di vista sul mare davanti a noi.
"Dovrebbe essere quella" disse. Nishinoya fischiò.
"Però, mica male la dimora del gufo"
Era una villa a due piani con un piccolo giardino verde attorno. Nel garage era parcheggiata una moto, non sapevo dire se era di Bokuto ma appoggiati suo sedile c'erano due caschi e intorno l'aria sapeva ancora di motore e terra. Nella mia mente si disegnò l'immagine di Koutarou al volente mentre Keiji, alle sue spalle, lo stringeva forte per non cadere mentre gli sussurrava di andare più piano con il suo solito gentile e delicato "Bokuto-san".
"Perché stai sorridendo in quel modo, Kenma-san sei inquetante" disse Lev, facendo qualche passo lontano da me. Alzai gli occhi al cielo e il mio sguardo si puntò sulla spiaggia a pochi metri di distanza da noi. Il vento era delicato come un soffio, la sabbia bianca e piatta con poche orme di scarpe stampate sopra, doveva essere calda al punto giusto. Non erano neanche le 10 del mattino, la spiaggia era praticamente deserta. Si vedeva in lontananza il mare calmo e cristallino. Si sentiva il rumore delle onde scontrarsi contro gli scogli e qualche gabbiano il lontananza che beccava per trovare cibo sulla spiaggia. Sulla riva vidi due figure guardando l'orizzonte controvento, assaporando la brezza marina. Sorrisi quando mi accorsi che erano Akaashi e Bokuto. Non si erano accorti di noi e avevo tutta l'intenzione di lasciarli soli ancora un po', quando Kuroo non si sbracciò urlando verso il suo migliore amico. Vidi Akaashi diventare rosso pomodoro quando si accorse di tutti noi.

La villa all'interno sembrava ancora più spazioso. Il soggiorno era grande quanto un campo da pallavolo, le scale a chiocciola che salivano fino al primo piano, il pavimento lucido che sembrava uno specchio.
"Però, che classe" si guardò attorno meravigliato Sawamura. Fu probabilmente l'unico che riuscì a proferire parole, gli altri erano tutti incantati a guardarsi attorno. Bokuto bettè le mani per attirare l'attenzione.
"Non preoccupatevi gente, avrete tempo per esplorare bene la casa in queste tre settimane. Ora, l'ultimo che arriva in spiaggia monta gli ombrelloni!" urlò. Tutti si guardarono e di corsa si precipitarono all'esterno.

A montare gli ombrelloni fu Lev. A dire il vero gli ultimi ad arrivare fummo io, Yaku e Yamaguchi, ma il mezzo russo non potè rifiutarsi al bel facciono del libero.

Smieloso

"Yaho"
Ero seduto all'ombra ,con lo schermo della psp sotto il naso, quando sentì dei passi provenire da dietro le mie spalle. Mi voltai e qualche centimetri sopra di me trovai le facce accaldate di Oikawa Tooru e Iwaizumi Hajime.
"Oh finalmente, pensavamo vi foste persi" disse Kuroo, bagnato dalla testa ai piedi, ancora con i vestiti adosso. Bokuto doveva averlo spinto in acqua visto che era nelle sue medesime condizioni.
"Qualcuno ha voluto fare di testa sua." puntualizzò l'asso dell'Aoba Johsai, squadrando male il compagno.
"Ho già detto che mi dispiace Iwa-chan" disse Oikawa, cercando di fare gli occhi dolci verso Iwaizumi. Lui però non ci cascò.
"No, non l'hai detto" ringhiò, lanciandogli uno schiaffo dietro la nuca. Dolorante, massaggiandosi il collo, l'alzatore provetto portò lo sguardo su tutti noi, finché non posò gli occhi su Kageyama. Sentì la tensione farsi più pesante nell'aria.
"Tobio-chan, anche tu qui!?" disse, disegnando un sorrisetto beffardo sul viso. Deglutì. La tensione tra l'ex-senpai e il suo kohai si faceva piano piano più fitta ogni secondo che passava che faticavo a respirare. Kageyama stava per dire qualcosa, ma fu fermato da Sugawara prima che la situazione potesse precipitare.
"Avanti, ragazzi, possiamo fare finta di non essere nemici separati da una rete, per minimo queste due settimane, e goderci l'estate, per favore?" disse con fare gentile e pacato, come se avesse raccolto tutta la calma che aveva per usarla in una sola frase. Mi meraviglio sempre della calma di Suga-san, anche se, da quello che mi racconta Shoyou, quando si arrabbia incute timore, proprio come il suo capitano. Non mi meraviglio che lui e Yaku abbiano legato.
I due alzatori titolari si lanciarono un occhiataccia l'uno verso l'altro, e senza dire niente si voltarono imbronciati come due bambini.
"Koushi ha ragione. A proposito, Hajime, sembri sudato, lascia che ti dia una rinfrescata" ghignò Kuroo verso l'asso del Seijoh. Iwaizumi poggiò immediatamente la borsa sulla sabbia e fece qualche passo indietro.
"Tetsurou, non ci provar--" non fece in tempo a chiedere pietà che il capitano della Nekoma prese un secchio pieno d'acqua fino all'orlo e lo svuotò in testa al povero Iwazumi. Oikawa, vedendo il compagno fradicio come un panno bagnato, non potè trattenersi nel ridere. Quest'ultimo, però, non era molto divertito, così per fargliela pagare fece lo sgambetto al suo alzatore che finì con la faccia sulla sabbia, facendo scoppiare una risata generale.

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