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2| what's happen to me?

✍︎ 𝑲𝒆𝒏𝒎𝒂'𝒔 𝒑𝒐𝒗

"È il nostro ultimo giorno. Diamo il massimo e vinciamo tutte le partite!"

"Si!"

Stava iniziando la prima partita dell'ultimo giorno. Era contro la Fukurodani. In quel ritiro, non eravamo ancora riusciti a vincere una partita contro i gufi. Non avevo intenzione di perdere ancora, anche perché se avessimo perso avremmo dovuto fare la penitenza e non avevo proprio la minima voglia di correre sotto il sole.

"Pronto a una bella corsetta, vecchio gufo!?" sentì Kuroo provocare Bokuto dall'altra parte della rete.
"Non sperarci troppo, gattaccio. Ti farò mangiare la polvere" rispose il grigio. Nel volto dei due capitani si disegnò un sorriso beffardo. Io e Akaashi alzammo gli occhi al cielo, scuotendo la testa. Facevano sempre così, prima di ogni partita. Poi il fischio dell'arbitro. E l'inizio della partita.

Non fu semplice. Akaashi, la maggior parte delle volte, riusciva a leggermi come un libro aperto. Conquistarono il primo set per via degli errori madornali di Lev nelle ricezioni, ma anche per via della mia prevedibilità.
"Scusatemi" dissi, sedendomi per riprendere un po' di fiato prima dell'inizio del secondo set. Tutta la squadra si girò verso di me. Odio avere tutti gli occhi puntati addosso.
"Perché ti stai scusando, Kozume?" mi chiese Yamamoto, innarcando un sopracciglio.
"La Fukurodani ha fatto molti punti anche per causa mia. Di solito Akaashi riesce a leggermi bene, ma oggi gliele sto porgendo tutte su un piatto d'argento" sospirai. Non posso negare che Akaashi non sia un bravo alzatore e orchestratore della partita, ma sta volta sono proprio con la testa fra le nuvole. Kuroo mi poggiò un mano sulla spalla e mi porse una borraccia.
"Non preoccuparti, è normale sbagliare qualche volta. Non sei un robot" mi disse con quella sua voce melodiosa e il suo incantevole sorriso.

Okay, Kenma, controllati. Smettila, sei patetico

"Già, quello che dovrebbe scusarsi qui non sei tu, è Lev" disse Yaku, alzando lo sguardo sul mezzo russo, che sentendosi chiamato in causa iniziò a cercare vie di fuga con gli occhi. Il fischietto dell'arbitro salvò la vita al primino.
Il secondo set lo conquistammo noi. Fu più faticoso del previsto, ma fu il mio ultimo attacco di secondo tocco che ci fece arrivare ai 30 prima dei gufi, sorprendendo le aspettative di Keiji.
Il terzo set fu uno schifo. Le altre squadre si erano fermate, mancavamo solo noi e i gufi per andare avanti. La Karasuno si era seduta tutta a bordo campo. Kuroo lanciava sempre occhiatine a Tsukishima e io, rosso dalla gelosia, non riuscivo per niente a concentrarmi sulla partita. Feci alzate terribili e battute pessime. Per poco non colpì Yamamoto in testa. Finché non vidi Kei ricambiare un sorriso soffocato a Kuroo e lì non ci vidi più, letteralmente. Ero talmente offuscato che non sentì nemmeno Lev chiamarmi.
"KENMA-SAN" quando me ne accorsi fu troppo tardi. Sentì la palla colpirmi dritta in faccia, il mio corpo cadere a terra e il naso che sanguinava. Avevo gli occhi chiusi, ma sentì comunque molti passi avvicinarsi di corsa a me.

Bravissimo, Kenma. Questo era lo scopo. Complimenti, sei un fenomeno

"Kenma, mi senti?" sentì la voce di Akaashi chiamarmi da molto lontano. Non riuscivo ad aprire gli occhi. Vedevo ancora la luce della palestra attraverso le palpebre.
"Kenma! Apri gli occhi, ti prego" la voce di Shoyou era acuta come sempre, ma sempre molto lontana rispetto a me. Sentì una mano calda sul mio viso accarezzarmi la guancia. Percepii i movimenti esperti di Kuroo mentre avvicinava il suo viso al mio orecchio. Sussurrò qualcosa che non riuscì a sentire. Dopodiché tutto si fece nero e io svenni definitivamente.

✍︎ 𝑲𝒖𝒓𝒐𝒐'𝒔 𝒑𝒐𝒗

Era il terzo set contro la Fukurodani. Dovevamo vincerlo a tutti costi, così avrei potuto sbattere in faccia la vittoria a Bokuto. Le altre squadre avevano finito e per riposarsi si erano fermati a guardare la nostra partita. Notai con la coda dell'occhio Tsukki appoggiato al muro affiancato dal suo amico con le lentiggini.