«Lars, lei è Iris, una delle pretendenti di Glad. Ha saltato la cena per via degli allenamenti e mi è stato chiesto di portarla qui» afferma Lien mentre continua a rimanere al mio fianco.

Non mi fido di lui, ma l'idea di rimanere da sola con un altro componente della famiglia reale mi innervosisce, anche se Lars non mi ha dato modo di pensare male di lui.

«Non posso certo dire che il gesto di mio fratello mi sorprenda. Chi meglio di lui sa che bisogna nutrirsi per bene per essere sempre al meglio della forma» risponde il principe mentre volta il capo verso la torta al cioccolato che ha nel piatto. Dalla sua mascella leggermente contratta deduco che non è stata la mia immaginazione a notare un pizzico di ostilità mentre parlava di Glad.

Lien si inoltra nella stanza e si ferma davanti ad alcuni vassoi sormontati da coperchi argentati. Lo seguo, spostando lo sguardo sulla parete bianca alla nostra sinistra dove sono allineati diversi piani cottura incastonati su superfici di un grigio più sbiadito, creando una sfumatura cromatica delicata dal pavimento scuro fino al soffitto chiaro.

«Si serva, Iris, può mangiare quello che le aggrada» dichiara il maggiordomo svelando la pietanza davanti a sé: arrosto con patate a forno e rosmarino.

«Lien, devi scioglierti un po', almeno tu che non devi sottostare a nessuna etichetta. Non capita tutti i giorni di parlare con qualcuno al di fuori del palazzo» afferma Lars ridacchiando.

Il maggiordomo si irrigidisce, ma gli angoli della sua bocca si sollevano verso l'alto. «È meglio mantenere le distanze.»

Mentre parlano, afferro un piatto e mi servo alcune patate e una fetta di carne che mi affretto a tagliere per poi portarla alla bocca, senza neanche sedermi per stare più comoda. Inghiotto il cibo sotto lo sguardo dei ragazzi che mi fanno sentire una cavia da laboratorio.

«Eppure con Heather sembravi molto in confidenza» mi ritrovo a dire per sviare l'attenzione sulla sottoscritta e portarla di nuovo sul ragazzo dai capelli neri.

Il maggiordomo mi fulmina con lo sguardo e mi pento subito della mia affermazione.

Lars si volta verso di lui e solleva la forchetta per additarlo. «E bravo, Lien, forse non sei così rigido come pensavo. Credevo che Glad ti avesse influenzato troppo.»

Si scambiano delle occhiate cariche di significato che non riesco a interpretare. Di certo tra i due c'è qualche situazione passata non del tutto risolta.

«Forza, Iris, devo tornare alle mie faccende entro dieci minuti» dichiara Lien mentre si allontana dal tavolo con le braccia incrociate dietro la schiena, nella sua usuale postura rigida.

«Non preoccuparti, la accompagno io nella sua stanza.»

La patata che ho in gola mi va di traverso mentre alzo lo sguardo sul principe.

«Oh, non si preoccupi, mangio solo questo» mi affretto a dire per impedire di rimanere da sola con lui.

È stata una giornata pesante e il mio cervello non è abbastanza lucido per affrontare una conversazione.

«Non dica assurdità, ha mangiato solo una fetta di carne.»

Sposto lo sguardo verso il maggiordomo e lui ricambia il mio con un'espressione interrogativa, forse perché legge il turbamento nei miei occhi, ma, alla fine, fa un cenno di assenso prima di richiudersi la porta alle spalle.

Mi mordo la guancia e riporto le mie iridi sul piatto per ultimarne il contenuto.

«Iris, guardi che non la mordo mica. Si accomodi su uno sgabello qualunque e mangi quello che vuole, non ho fretta» afferma in modo gentile prima di tagliarsi un'altra fetta di torta al cioccolato.

Iris - Il regno di FloraWhere stories live. Discover now