6 Un messaggio

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«Iris, Lars ti sta fissando» mi sussurra mia sorella, seduta nella sedia accanto a me.

Non le rispondo e mi ostino a guardare l'arrosto che ho nel piatto per non alzare lo sguardo. La melodia del violino che allieta la nostra cena mi conforta un po'; mi fa sentire più vicina a casa perché mi ricorda mia madre. La domenica pomeriggio è solita suonarlo in soggiorno mentre io e Dalia beviamo un tè e papà legge un libro. Chissà se, adesso che non siamo più con loro, continueranno a seguire le consuete abitudini.

«Non ti sto prendendo in giro. Ha gli occhi puntati su di te» continua Dalia con insistenza.

Infilzo il coltello nella carne. «Non importa.»

«Scontrosa come sempre» borbotta mentre porta alle labbra una patata arrosto, mantenendo la postura eretta come ci ha insegnato nostro padre.

Sposto lo sguardo lungo la tavola imbandita con tovaglie di seta bianca e forchette d'argento: al centro sono collocate le pietanze, intervallate da composizioni floreali che rendono l'ambiente più variopinto, anche se, fortunatamente, almeno in questa sala le pareti sono tinteggiate di verde acqua. Le altre ragazze sono tutte concentrate sul loro pranzo e nessuna batte ciglio. In effetti, io e Dalia siamo un'eccezione; nessuna di loro sembra conoscersi.

Sento l'uomo vicino alla porta della sala da pranzo schiarirsi la voce prima di enunciare: «Il re e la regina di Flora.»

Apre le ante della porta battente e i due regnanti compaiono sulla soglia. Tutte ci alziamo in piedi rapidamente e io sono costretta a battermi il pugno sul petto per via dell'arrosto che mi è andato di traverso. Gli rivolgiamo un inchino di benvenuto prima che si inoltrino nella sala per raggiungere il tavolo dove si trovano i loro figli, o almeno una parte di essi: solo i cinque selezionati sono presenti.
Il vestito verde smeraldo della regina Violetta brilla sotto le luci del lampadario circolare e le aderisce perfettamente al corpo, risaltandone la carnagione chiara.

«Benvenute nel palazzo reale, giovani fanciulle» enuncia il re quando giunge di fronte alla sua seduta, «Spero che il vostro soggiorno qui sia il più confortevole possibile. Sono sicuro che il nostro personale riuscirà a soddisfare ogni vostra richiesta. Prego, continuate a mangiare.»

Scosta la sedia accanto alla sua e invita la moglie ad accomodarsi. Lei gli rivolge un sorriso sincero prima di sedersi. Ho sempre creduto che il loro legame che traspare dalla televisione fosse solo una finzione, ma, adesso che sono in carne e ossa di fronte a me, riesco a vedere l'alchimia che scorre tra loro. Mi stupisco come un amore combinato possa essere vero.

Porto lo sguardo su ognuno dei principi, sorvolando su Lars che ancora si ostina a osservarmi, prima di giungere alle selezionate accanto a me: due di loro saranno i nuovi regnanti del paese.

La porta in legno della sala viene riaperta e le cameriere ci servono veloci e impeccabili i dessert. Mi ritrovo sul piatto una fetta di torta alla frutta dall'aspetto ineccepibile e gli angoli delle mie labbra si incurvano verso l'alto in maniera involontaria: è la mia torta preferita.

«Allora, signorine, non siate timide. Nonostante il ruolo che ricopriamo, siamo persone alla mano. Non c'è bisogno che vi racchiudete nei vostri silenzi» afferma il re mentre sposta lo sguardo su ognuna di noi, senza soffermarsi su nessuna in particolare.

L'effetto che ottengono le sue parole è forse quello opposto: le ragazze attorno a me sembrano non respirare più ora che il faro è puntato su di noi. Il volto del sovrano si adombra leggermente e le sopracciglia scure si inarcano verso il centro. La pelle incolta e gli zigomi pronunciati gli conferiscono un'aria più giovanile di quella che ha in realtà.

Richiamato dal mio sguardo su di lui, i suoi occhi azzurri mi intercettano e vedo comparire una scintilla nelle sue iridi. Afferro più saldamente la forchetta che ho in mano e quando le sue labbra si schiudono so di non avere scampo.

Iris - Il regno di FloraWhere stories live. Discover now