9. Incontro

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Salgo i gradini di vetro del grande atrio con i muscoli irrigiditi per via della fatica. Forse ho esagerato, ma devo migliorare.

Non mi sono mai sentita umiliata come oggi mentre Glad anticipava le mie mosse con estrema facilità. Mai. Non sono abituata a perdere.

Arrivo al pianerottolo del terzo piano e scorgo la figura di Lien appoggiata al parapetto vicino all'apertura dell'ascensore.

«Deve controllare che raggiunga diligentemente la mia stanza?» gli chiedo, fermandomi a pochi metri di distanza da lui.

Il maggiordomo solleva il mento, puntando le sue iridi chiare nelle mie. «Anche, ma mi è stato chiesto di farle vedere dov'è la cucina.»

«Non ho bisogno di cibo» mormoro mentre rivedo nella mia mente l'immagine del principe che si allontana, lasciandomi sconfitta sul pavimento.

«Invece sì, e lo sa molto bene.»

Mi mordo il labbro inferiore, titubante sul da farsi, ma il mio stomaco emette un suono basso nettamente distinguibile, facendo nascere un leggero sorriso al ragazzo che mi sta di fronte.

Non voglio passare del tempo con lui più del necessario, ma non vedo nessun'altra opzione.

«Il tempo della doccia» borbotto prima di dirigermi in camera e richiudermi la porta alle spalle.

Afferro i primi indumenti che trovo nell'armadio e mi affretto per rendermi di nuovo presentabile.

Quando esco dalla stanza, cerco Lien nel corridoio e lo trovo intento a parlare vicino alla scala con Heather. La ragazza gli sfiora la spalla destra con un atteggiamento confidenziale prima che le sue labbra si inarchino verso l'alto.

Compio un passo indietro per rientrare in camera senza farmi vedere, ma gli occhi del maggiordomo mi intercettano.

«Iris, andiamo.»

Heather volta il suo viso nella mia direzione mentre la sua espressione felice muta radicalmente. Mi soppesa con il suo sguardo duro, più ostico del solito; credo non abbia gradito molto la mia interruzione.

Cammino verso di loro e scendo i gradini senza prestarle attenzione, nonostante senta le sue iridi infuocate su di me. La ragazza sussurra qualcosa a Lien, ma dopo alcuni secondi sento il suono dei suoi passi dietro di me. Giungo alla fine delle scale e mi fermo, non sapendo che direzione prendere. Come è successo poche ore prima, il maggiordomo mi oltrepassa per andare verso il corridoio che conduce alla sala da pranzo. Superiamo le statue bianche e ci avviamo verso la parte terminale, dove è collocata una porta-finestra che lascia trapelare la luce della luna attraverso la tenda bianca.

Lien si ferma poco prima e abbassa la maniglia della porta alla nostra destra, meno adornata rispetto a quelle che abbiamo superato. Entra all'interno e lo seguo con curiosità. La luce della stanza è già accesa e i miei occhi intercettano una figura dalla chioma cerulea, seduta in uno degli sgabelli del lungo tavolo in legno posizionato al centro. Ha davanti a sé diversi vassoi, ma solo uno ha il coperchio sollevato.

«Sempre a fare il bis di nascosto, vero, Lars?» domanda con voce divertita Lien quando entrambi superiamo la soglia.

Il principe solleva lo sguardo e punta le sue iridi verdi verso il maggiordomo per poi portarle su di me. Vedo il suo sguardo illuminarsi e io mi ritrovo a guardarlo con diffidenza e nervosismo. Non riesco a gestire questo tipo di attenzioni; per certi versi preferisco di gran lunga fronteggiare le occhiate minacciose di Glad.

«Certo, specialmente oggi che hanno cucinato il mio dolce preferito» risponde Lars mentre continua a osservarmi.

Mi mordo il labbro inferiore e sposto lo sguardo sul pavimento, notandone il colore grigio scuro lucido che riflette la mia immagine.

Iris - Il regno di FloraWhere stories live. Discover now