*Nonostante tutto*

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ATTENZIONE *Io non voglio istigare al suicidio gente, tutto ciò che accade in questa storia è semplicemente frutto della droga che assume il mio cervello prima di andare a dormire, non voglio che questa cosa venga presa a male, se le considerazioni che faccio non vi sembrano giuste o altro sotto diversi punti di vista vi invito a scrivermi e ad aiutarmi a migliorare*

Arrivai alla scogliera. Vedevo il lago sotto di me, nonostante sapessi che non mi sarei salvato avevo paura di sopravvivere. Sarei stato preso per pazzo, più di quanto già sapevo di essere.

Pensai a Nancy, che ne sarebbe stata distrutta, ma sarebbe riuscita a superarla, aveva Jonathan.

Mio padre e mia madre, probabilmente ne sarebbero stati sconvolti.

Pensai a Lucas e Dustin, ma probabilmente non sapevo neanche se se ne sarebbero interessati.

Poi la mia mente vagò ai ricordi di me ed El, il mio amore, la persona che avevo fatto soffrire eppure mi era rimasta vicina.

Come un flash tutti i momenti tristi, felici, paurosi e divertenti mi passarono alla mente.

Guardai ancora una volta al di là della scarpata, un paio di sassi caddero nel vuoto. Il mio sguardo vuoto cadde sull'increspatura dell'acqua dopo che quest'ultima fu toccata dal sasso.

Lentamente mossi un passo oltre la parete rocciosa e mi lasciai andare.

Una sensazione di vuoto mi avvolse, un vuoto allo stomaco mi invase . Sentivo l'aria scompigliarmi i capelli ricordandomi tutte quelle meravigliose corse in bici.

Pensai a tutto ciò che mi aveva fatto stare bene in quella breve vita, di come l'avessi buttata via per inseguire una persona. E invece, se quando fossi arrivato lì, non ci fosse stato nessuno? Se ci fosse stato solo... il vuoto. Se Will non fosse stato lì, se fosse stata solo un illusione, uno scherzo della mia mente.

Venni preso dal panico, maledicendomi di essere stato così stupido da non pensarci, così stupido da non capire che non ci sarebbe stato nessuno, che al momento dell'impatto sarei stato solo, che nessuno mi avrebbe accolto, che avrei solo trovato dolore e poi nulla.

Mi preparai, sperando vivamente che non facesse così male come pensavo, ma il dolore non arrivò mai.

Mi sentii leggero. Lentamente due braccia mi cinsero il corpo, abbracciandomi.

"Ehi" quando aprii gli occhi notai il viso di Will rivolto verso di me mentre quegli occhi non sembravano volersi staccare dal mio viso. "Te l'ho detto che ci sarei stato" mi disse soltanto.

Lo presi in vita e lasciai un leggero bacio sulle sue labbra, mentre un colpo di tosse mi fece staccare.

Bob mi guardava, il viso rilassato, a fianco a lui Barb, Billy.

"Come sta Nanc?" mi chiese la rossa

"Lei, lei sta bene" la guardai con le lacrime agli occhi, rendendomi conto di quanto fossi stato debole io al cedere alla sofferenza mentre mia sorella lottava ancora con il ricordo della ragazza.

Il ragazzo girò il mio viso. "Come stai?" mi chiese.

"Bene, solo, strano" gli dissi, il suo sguardo mi rasserenò all'improvviso.

"Possiamo giocare a D&D adesso?" risi di gusto. Era ciò che lo aveva ucciso eppure continuava ad amare quel gioco.

"Tutto il tempo che vuoi" lo abbracciai. Sapevo che probabilmente ora qualcuno mi cercava. Era preoccupato. Ma a me in quel momento non importava, tutto quello di cui avevo bisogno era Will.

"Sei un coglione Mike Wheeler"

"E tu un pazzo Will Byers"

"Senti chi parla, se proprio devo essere un pazzo..."

"... allora saremo pazzi insieme"

.

"Cazzo Aiden, alzati, sono quasi le otto!" la voce di mia madre squillò attraverso la tromba delle scale.

All'improvviso scattai sul letto sconvolto, i capelli biondi che mi ricadevano sulla fronte.

Mi alzai dal letto pensando a ciò che avevo appena sognato. Cercavo di collegare tutti gli avvenimenti che sembravano impossibili da racchiudere in un'intera notte. Notai che il letto era bagnato di sudore, e subito la mia mente portò in superficie il ricordo di Will che si dimenava mentre aveva delle conversazioni con quella maledetta ombra. Aspetta cosa? Cosa diamine avevo sognato? E poi perché una persona dovrebbe chiamarsi El?

Misi la prima maglietta e il primo pantalone che trovai, tutto rigorosamente nero, quei maledetti capelli che mi ritrovavo in testa mi facevano già spiccare abbastanza in quella classe di merda in cui mi avevano inserito.

Arrivai davanti al cancello della scuola, sorprendentemente in anticipo, la testa ancora piena di tutto ciò che era successo nella notte, i minimi dettagli che ricordavo alla perfezione.

"Ehi Aiden, i capelli..."

"Oh stai zitto John" lo guardai male

Il ragazzo continuava a guardarmi, mentre la mia testa andava al sogno che ancora mi frullava in mente. Non mi era mai successo di ricordare così bene un sogno, era alquanto insolito, sembrava tutto così reale, così vicino alla realtà da essere impossibile.

Forse chissà, ora, nella cittadina di Hawkins, quella cittadina sperduta nell'Indiana, piena di segreti, qualcuno stava urlando il nome di Mike, qualcuno stava piangendo, qualcuno aveva già capito ciò che era successo e altri non ne avevano il minimo sospetto.

Probabilmente ora vi era un putiferio, ma Will era di nuovo insieme al suo Mike, e Aiden era sicuro che niente li avrebbe più divisi, come era sicuro che quello non sarebbe mai stato un semplice sogno per lui.

Era stata forse la più bella avventura che avesse mai vissuto, non riusciva a capacitarsi di come il suo cervello avesse elaborato tutto ciò. La sera prima si era semplicemente messo a sfogliare gli averi di suo nonno.

L'anziano era morto il mese prima, lui non lo aveva mai conosciuto, non sapeva neanche il suo nome, l'unica cosa che gli era stata data in eredità era un diario. Quel diario però era vuoto. Aiden se lo era rigirato tra le mani per ore, finché non aveva trovato un bigliettino che era caduto dalle pagine.

-A chi avrà la forza di immaginarselo- recitava, non lo aveva calcolato molto, aveva semplicemente lasciato il piccolo libricino sulla scrivania ed era andato a dormire.

"Mi hai sentito?" la voce dell'amico lo riportò alla realtà.

"Cosa, no John scusa, cosa hai detto?"

"Oggi c'è il tema in classe, hai idea di cosa scrivere?"

Il mio guardo si spostò lentamente su quello del mio amico. Un sorriso leggero mi spuntò sulle labbra.

"Sì John, penso proprio di sapere cosa scriverò"

FINE

*finale alternativo all'ultimo capitolo pubblicato *Ci sarò*

-Byler- We Are Crazy TogetherWhere stories live. Discover now