*Coincidenze*

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"Ti prego Jonathan chiama qualcuno!" la voce di mia madre.

"Stendetelo su una barella" una voce sconosciuta.

"Ti prego Will resisti" la voce di Jonathan, rotta dal pianto.

"Date una scarica!" un'altra voce sconosciuta. Poi un sospiro all'unisono e di nuovo silenzio.

Aprii lentamente gli occhi e una luce accecante inondò la stanza. Man mano mi abituai e tornai a vedere i contorni di una stanza bianca intorno a me. Inizia ad agitarmi, convinto di trovarmi nuovamente in quel sogno. Una voce mi riportò alla realtà,  ma questa volta non con un urlo straziante. Chiamandomi. Semplicemente.

"Will " la voce di Mike era ridotta ad un sussurro, gli occhi rossi dal sonno e da un probabile o imminente pianto. 

"Will!" si alzò di colpo e mi venne incontro. Mi abbracciò, mentre ero ancora distesi nel letto.

"Will è notte fonda, saranno le 4.30 del mattino, quando è successo erano più o meno le 2.00. Tua madre ha chiamato a casa per lasciare Jonathan che era troppo scosso e io ho ascoltato tutto e ho avuto il permesso di venire da te e, e... dio Will, ero così preoccupato!" mi stringeva ancora nel suo abbraccio, piangeva, aveva vomitato quelle parole come se fossero di vitale importanza. Rimanemmo così alcuni istanti finché Mike non si staccò e interruppe quel contatto di cui avevo tanto bisogno.  

"Vado a chiamare tua madre, sarà in pensiero, vorrà sap..."

"No" risposi secco senza dargli il  tempo di finire.

Mike mi guardò perplesso, quasi sconcertato dal suono delle mie parole. "Per favore, devo parlarti di una cosa" Si avvicinò al letto sedendosi nuovamente sulla sedia mentre il suo viso aveva un espressione corrucciata. 

Gli raccontai tutto ciò che mi era accaduto nel sogno, non tralasciando nessun particolare. 

"Mike mi sembra di impazzire, non so più cos'è reale e cosa no, ho paura che torni..." Ero nuovamente sull'orlo di un pianto. Quel ragazzo mi faceva diventare troppo emotivo. 

"Mi devi promettere una cosa Mike" gli dissi quasi in un sussurro.

"Will, puoi fidarti lo sai" aveva preso la mia mano e ora ne accarezzava il dorso dandomi piacevoli scosse lungo la spina dorsale. 

"Non deve saperlo nessuno. Deve rimanere un segreto chiaro? Ai medici dirò solo del sogno. Escluderò il dettaglio dello specchio, ti prego Mike, per favore" 

Annuì. 

Era sovrappensiero. Lo sguardo era concentrato al di là della parete della stanza che fissava senza motivo.

"Will..." sentii la sua voce restare bassa con una nota di incertezza. "Tua madre ha detto che sei stato tutto il tempo a letto durante il tuo attacco, e se, tu non fossi andato nel Sottosopra, ma..."

"Sei serio Mike, pensi che mi sia inventato tutto?" gli chiesi con una nota di sarcasmo

"No, no assolutamente" si scusò immediatamente cercando di non far caso al mio sbuffo infastidito. 

"Ma, se non ci fosse andato il tuo corpo nel Sottosopra, ma solamente la tua anima?"

*Spazio Autrice*

Sciauuuuu

Come va?  Vi piace cosa sta accadendo? Siete curiosi? Io ho appena scoperto che questo è tipo solo il decimo o l'undicesimo capitolo e che ne dovrò copiare altri 20... voglio morire. 

In ogni caso vi invito a lasciare una stellina e spero che la storia vi stia piacendo, se volete datemi una vostra opinione con un commento, thanks

(Io lo so che l'immagine riporta palesemente la mano di una ragazza ma è MOLTO DIFFICILE trovare immagini da mettere in questi capitoli, scusate)

Bye

G

-Byler- We Are Crazy TogetherWhere stories live. Discover now