*Ci sarò*

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Pov Will

Mi chiedo solo perché non lo avessi fatto prima, perché non mi fossi ucciso. Avrei evitato morti, un sacco di morti, dolore, sparizioni. Il mio egoismo mi aveva sempre portato ad essere troppo spaventato per farla finita, nonostante ormai una vocina nella mia testa mi dicesse che non sarebbe mai volto a un termine tutto ciò.

Andavo in giro per le strade e venivo deriso, tornavo a casa e facevo fatica a costruire quel finto sorriso che inaspettatamente cadeva ogni singola volta che mi chiudevo in camera. Sono sempre stato riconoscente al lavoro di mia madre, al fatto che non fosse mai in casa, così non poteva farmi domande.

Chiudevo gli occhi, per evitare di avere visioni, che una qualsiasi minaccia mi attaccasse. Perché ero un codardo. Perché è quello che sono sempre stato.

Mike mi faceva quasi credere di non esserlo, lui non aveva paura, quando lo avevo visto piangere non sapevo neanche perché, forse non c'era un vero motivo. Non piangeva, non si abbatteva, lui andava avanti, quando tre anni prima avevo incontrato per la prima volta dopo una settimana il viso di mia madre e Jonathan avevo pensato "Dove sono i miei amici? Dov'è Mike" infondo era stata l'ultima persona che avevo guardato dritta in faccia prima di sprofondare in quell'incubo per la prima volta. L'unico pensiero che mi aveva fatto credere che mi avrebbero salvato, l'unico che aveva provato a parlarmi, che non si era arreso. Mia madre e lui formavano una bella squadra, quasi meglio di lei ed Hopper. Magari ora stavano affrontando questo periodo insieme.

Guardavo il vuoto, forse era nero, forse era bianco, non sapevo da quanto tempo il mio cervello aveva smesso di funzionare, da quando aveva staccato la spina, per sempre sta volta. Forse un giorno, forse una anno.

Sentivo solo la mancanza di Mike, la mancanza di quella persona che in così poco tempo si era fatto perdonare, che mi aveva fatto credere in qualcosa.

Gli occhi non funzionavano, né l'udito, o l'olfatto.. Era tutto vuoto, di nuovo. Troppe volte avevo provato quella sensazione, troppe volte, ma questa volta aveva qualcosa di diverso, di strano. Era quasi una pace, come se una parte di me se ne fosse andata.

Poi vidi delle luci, lentamente, una alla volta. Prima il giallo, poi il rosso, il verde, poi il blu. Una, due, cinque, dodici. Si ripetevano in successione.

Quelle maledette luci, eppure erano l'unica cosa che avrei potuto ammirare in quel momento, ne ero praticamente incantato. 

Pov Mike

Mia madre mi aveva concesso di iniziare la scuola una settimana dopo. 

Dustin aveva deciso di andare a trovare Suzie, poi, quando sarebbe tornato ad Hawkins, avrebbe iniziato subito a lavorare nel salone per capelli di Steve. Ero sicuro che lui e Robin lo avrebbero fatto impazzire e, bhe, dopo la chiusura dello Starcourt, Erica si era dovuta accontentare del parrucchiere gratis. 

Joyce se ne era andata con Eleven ed Hopper, volevano cambiare, nulla più li legava a questo posto. Jonathan invece pianificava di prendere una casa con Nancy, per ora dormiva nel seminterrato. 

Lucas era rimasto il solito, anche se dopo l'arresto del padre di Billy con accuse di molestie sulla madre di Max, la donna era lentamente impazzita e finita in un ospedale psichiatrico, mentre Max era stata affidata ad una famiglia poco lontano da Hawkins. Lucas era perennemente via per andare a trovarla. 

Ed io. Io ero tornato solo. 

Guardavo le persone a scuola, e mi chiedevo se avessi mai trovato qualcuno come Will. Per quanto volessi rimanere più nell'ombra possibile era difficile non notarmi. Ero più alto di prima, avevo tagliato i capelli un po' più corti e ora il mio viso più lentigginoso che mai spuntava in mezzo alle teste basse dei miei compagni di classe. Ora sapevo come si sentiva Will. 

Dopo una settimana ero già stufo di tutto quello. Avrei voluto andarmene per sempre, da Will, farla finita con quella vita che non mi apparteneva più. 

Tornai a casa. L'ambiente era buio.

Salii in camera mia e mi sdraiai sul letto.

Lo sguardo mi cadde sul disegno incorniciato al muro, quello che Will aveva fatto per me, l'ultimo foglio di carta che era stato segnato da quella mano agile e svelta che impugnava la matita come fosse l'arco di un violino, disegnando splendide note che risuonavano nell'aria fresca della sera. 

Avevo deciso di mettere delle lucine intorno alla cornice, come quelle con cui si era salvato la prima volta che era finito in quel luogo. 

Mamma aveva cercato di farmele togliere all'inizio, pensando che fosse da egocentrico, non sapendo che il disegno era opera di Will. Poi Nancy si era intromessa, e l'aveva convinta a lasciarle lì.

Toccai delicatamente la superficie delle lucine in vetro. Schiacciai l'interruttore e pian piano si accesero. Una alla volta, prima il giallo, poi il rosso, il verde, poi il blu. Una, due, cinque, dodici. 

Le guardai, finché non ebbero incorniciato l'itero disegno. Poi la corrente venne a mancare. Si spensero. Si riaccesero. 

Mi allontanai spaventato. Le luci fecero un altro guizzo. 

Inaspettatamente sentii una leggera pressione sulla spalla, quasi inesistente. 

"Will..." sussurrai quella parola come fosse l'unica cosa importante in quel momento. Ero sicuro fosse lui. 

"Ehi" vidi il suo viso. Aveva un bel sorriso, gli occhi tendenti al verde contenti di vedermi, l'immagine mi risultava trasparente. 

Potevo sentire la sua mano inconsistente accarezzarmi la guancia.

"Cosa..." provai a sussurrare

"Mi sei mancato così tanto" disse, notai che aveva le lacrime agli occhi. Era poco più alto di come lo avevo visto l'ultima volta. Il viso più da ragazzo. 

"Will, io, perché me lo hai fatto fare... ?" guardavo ammaliato i suoi occhi come a perdermici dentro.

"Io, Mike..., lo so che è stato difficile, ma tu sei vivo e questo è ciò che conta" aveva un grande sorriso in faccia, nostalgico, mentre due lacrime gli rigavano il viso. 

"No Will, non è la stessa cosa, non ce la faccio, perché..." mi accorsi di star piangendo io stesso. 

"Io sono qui Mike, ti aspetterò, lo sai" era calmo, lui non stava singhiozzando come me.

"Io non ci riesco Will..." era un'agonia vederlo e non poter fare nulla per avvicinarmi a lui.

"Anche io ti voglio qui Mike, ma sarebbe troppo facile, non credi?"

Tra le lacrime gli raccontai cosa era successo tra di noi in quel mese in cui lui se ne era andato. 

"Oh... non pensavo di essere così importante" la sua voce era tornata spenta, come quella di qualche mese addietro. 

"Eri molto importante Will, e lo sei ancora cazzo!" quasi urlai quella frase.

"Vuoi veramente farla finita?" Will sussurrava quelle parole, ma sembrava fossero piombo sulle sue labbra.

"Io... sì Will, voglio venire lì da te" 

"Vai alla scogliera, quella dove sei stato salvato da El, ok?" soppesò l'ultima frase "Io ci sarò"

Lo guardai con lo sguardo vacuo, la mia mente stava vagando, a quando sarei potuto tornare con Will,  quando avrei potuto riabbracciarlo di nuovo. 

"Will, tu sei reale?" chiesi alla fine.

"Ho bisogno di essere reale Mike? Hai bisogno di sapere se lo sono o no?" 

Lo guardai senza capire.

"Da quant'è che non sappiamo cosa è reale o no? Ti serve davvero saperlo per crederci?"

-Byler- We Are Crazy TogetherTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang