Piccoli segreti

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ADDISON'S POV
Non feci nemmeno in tempo ad aprire un occhio che il mal di testa si cominciò ad impadronire di me,non può cominciare già così la giornata.
Mi girai dall'altra parte del letto e vidi Payton con gli occhi chiusi,i capelli sulla faccia e la bocca leggermente aperta: è troppo carino,non posso svegliarlo.
Vorrei restare nel letto però il mal di testa si fa sempre più forte e insieme a lui anche il mal di stomaco,devo prendere qualcosa e anche alla svelta.

Scesi dal letto e mi resi conto di non riuscire a tenermi in piedi,penso di aver esagerato un po' ieri sera.
Mi accorsi di avere il mio pigiama ma sinceramente non ricordo di averlo messo,
in realtà non ricordo quasi nulla di ieri,tutto quello che so è che a Payton è piaciuta la macchina,da lì in poi vuoto più totale.
Misi una felpa slacciata sopra alla canottiera e lasciai i pantaloni corti,mi rifeci la coda faticando molto dato che ogni volta che sollevavo le braccia ero a un passo dal cadere e poi riuscì ad aprire la porta della stanza chiudendola lentamente dietro.

Ora comincia la parte più difficile: le scale.
Misi un piede sul primo scalino,poi sul secondo e poi andai direttamente sul quarto,non è che veda tutto molto chiaramente.
Mi appoggiai sulla ringhiera e non si sa come,riuscì ad arrivare al piano di sotto.

Dalla cucina sento due voci,una maschile e una femminile che risuonavano in tutta la casa;
aprì la porta della stanza e da lì sentì le voci ancora più forti per poi vedere due persone guardarmi,ci misi un po' a capire chi fossero ma poi li riconobbi: sono Ashley e Jackson Felt,aspetta,perché sono qui?
Ashley mi venne incontro e mi abbracciò,io non ricambiai l'abbraccio e la staccai da me guardando prima lei e poi il ragazzo che mi stava squadrando con una faccia confusa ma allo stesso tempo divertita.

-buongiorno principessa-
Ashley mi prese le guance e me le stritolò,forse non ha capito che sono in dopo sbornia.
-Ashley stai zitta per favore- questo lo dissi sussurrando mentre mi avvicinai al mobile dove ci dovrebbe essere una tachipirina
-allora ce l'hai la voce-
Io mi girai verso il ragazzo e l'avrei insultato se non fosse che mi riesco a malapena a reggere in piedi.
Aprì il mobile e cercai il medicinale finché una mano si appoggiò lì e me lo chiuse davanti agli occhi,mi girai lentamente e vidi davanti a me la faccia di Jackson
-non devi prendere medicinali-
Io sbuffai e alzai le mani parlando sempre in tono molto basso
-sentiamo,cosa dovrei fare?- incrociai le braccia al petto e il ragazzo mi sorrise tirando fuori dal frigo il mio succo
-ad esempio bere questo-
Io presi la bottiglia di scatto e feci per aprire la mensola dove c'erano i bicchieri ma è inaspettatamente alta,molto più del solito
-lascia stare,faccio io- Jackson mi tirò leggermente indietro e solo da lì notai che è esattamente uguale agli altri giorni,non so cos'abbia visto.

Lui mi fece cenno di sedermi e così feci,per poco non mancai la sedia ma per fortuna Ashley la spostò appena in tempo,io presi il succo e lo bevvi.
Mi venne in bocca il sapore della vodka alla ciliegia,vi do la conferma che è molto buona.
-allora,come stai Addi?-
Avevo entrambi gli sguardi puntati su di me però questa è Ashley,sempre con il tono di voce troppo alto
-secondo te?- mi indicai tutto il corpo e Jackson rise,chissà perché sono così divertente
-hai dormito bene?-
Io alzai lo sguardo dal mio bicchiere e guardai Ashley molto seriamente
-puoi stare zitta per favore?-
Lei annuì e abbassò lo sguardo,io finì il mio succo e poi feci per alzarmi ma Jackson mi prese il bicchiere e lo posò sul lavandino facendomi segno di stare seduta.

-vabbè io vado,ci sentiamo Addi- Ashley si alzò e mi diede un bacio sulla guancia prima di abbracciare velocemente Jackson e andarsene dalla stanza lasciando me e il ragazzo da soli.

Io mi presi la testa tra le mani e mi piegai sulle ginocchia: mi è appena venuta una fitta incredibile alla testa e allo stomaco contemporaneamente,perfetto direi
-ti fa male la testa?-
Io alzai lo sguardo e annuì,il ragazzo aprì la stessa mensola di prima e mi prese un'aspirina;
io lo guardai confusa e poi gli parlai
-non prendere medicinali- imitai la sua voce,lui si mise a ridere e anch'io sorrisi
-questa va bene,la tachipirina no-
Io alzai le braccia e presi quella maledetta pastiglia,spero che mi faccia passare il dolore perché se no sarà una giornata molto lunga.

il caso più bello della mia vita | payton moormeier Where stories live. Discover now