18. un posto già occupato da altri

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Alice Paciock, proprio come suo padre prima di lei, non era mai stata una cima in Trasfigurazione nonostante la Mcgrannit le riservasse spesso qualche spiegazione in più, figuriamoci in Pozioni con Lumacorno che la osservava con enorme disappunto ogni volta che la sua pozione saltava in aria.

«Ali non è difficile, non puoi mischiare il Tricobulbo Poroso con la Polvere di Luna perché farebbe saltare in aria persino Hogwarts.»

Al contrario, Rose Weasley proprio non riusciva a capire che diamine di problema avessero tutti quanti con Pozioni. Per lei, che amava quella materia dal primo anno, era assolutamente inconcepibile non conoscere nemmeno le nozioni fondamentali.

In sette anni non aveva mai preso un voto al di sotto dell'Oltre Ogni Previsione e persino quando aveva toccato il fondo della sua carriera scolastica con quella O era comunque stata la più brava del suo anno.

«Non possiamo prenderci una pausa? Mi si stanno fondendo i miei già scarsi neuroni.» Alice si strofinò gli occhi togliendosi gli occhiali da vista che era costretta a portare trattenendo a stento uno sbadiglio stanco.

Rose la fulminò seduta stante e riprese a sfogliare il libro di testo in cerca del prossimo argomento. «Come pretendi di riuscire a prendere almeno una A se facciamo una pausa ogni tre minuti?»

Alice fece un sorrisetto sbilenco e non si lasciò intimidare dall'aria austera che sfoggiava la sua amica. «Con un po' di fortuna e tanto, tanto culo?» asserì spostando i libri di lato e puntando lo sguardo divertito dritto negli occhi di Rose. «Parlando di cose più importanti, indovina chi è appena arrivato?»

«Oh no» Rose non parve fare molto caso a quello che stava dicendo perché tutta la sua attenzione era catalizzata verso il fondo della biblioteca e in particolare su un ragazzo dall'aria sfrontata che continuava a fissarla con insistenza.

Presa dal panico l'unica idea che le venne in mente fu quella di farsi scivolare con il sedere per terra cercando di nascondersi sotto al tavolo ed evitare che lui la raggiungesse.

Alice la guardò confusa lasciando che i capelli castani le cadessero davanti al volto mentre si sporgeva di lato per osservare meglio la coppia all'ingresso.

«Okay, è il tuo ex e lei è Violet Degeneres ma nasconderti così mi sembra un tantino esagerato» proferì guardandoli farle un breve cenno di saluto prima di andarsi a sedere poco lontano da loro.

Rose trattenne il fiato avvicinandosi un po' di più alle gambe dell'amica.
«C'è Scorpius?Ahia!» gemette non appena battè la testa contro il piede del tavolo.

«Ti sei fatta male? Ti verrà un bernoccolo enorme.» rise «Comunque sono a due banchi a destra rispetto a dove siamo noi»

Rose impallidì di colpo e si accucciò su se stessa, ma il ragazzo la vide comunque.«Oh cazzo no no no, sta venendo qui!»

«Ma che dici, Scorpius si è appena sedut-» Alice non fece nemmeno in tempo a terminare la frase che alle sue spalle comparve un ragazzo bruno dal sorriso fin troppo grande.

«Rose! Che stai facendo lì sotto?» chiese osservandola curioso. Josh Stevens era diventata nelle ultime due settimane la puniziona divina di Rose. Ovunque lei andasse era sicura che ci sarebbe stato pure lui.

A primo acchito sarebbe potuto sembrare normale visti i colori rosso e oro della sua cravatta, ma Rose dopo aver subito un numero indefinito di agguati con successiva richiesta di uscire insieme aveva iniziato a sospettare che lui la seguisse e basta.

Ci era uscita insieme a inizio anno per colpa di sua cugina Dominique e dopo un appuntamento disastroso aveva cercato di fargli capire di non essere interessata, ma lui proprio non riusciva a farsene una ragione.

Dal suo punto di vista, Rose faceva quella sostenuta solo perché non riusciva ad ammettere di essere cotta marcia.

«Ehm... cercavo una matita, sì una matita.» balbettò sperando di risultare convincente. Gli occhi di Alice le bruciavano addosso mentre si risedeva composta abbandonando i progetti di fuga.

«E l'hai trovata? Ad ogni modo, l'altro giorno ti ho fatto segno di venire a sederti vicino a me durante Erbologia, ma hai preferito metterti davanti. All'inizio mi sono offeso poi ho capito che probabilmente non mi avevi visto, insomma chiunque sarebbe onorato di sedersi accanto a me.»

Presuntuoso.

«Io... sono miope, non ci vedo molto bene da lontano, non ti avrò visto.» Rose era nel pallone. Non le era mai capitato di avere un ammiratore così insistente. Da un lato le faceva piacere e la lusingava, dall'altro sentiva di dover mettere ulteriormente le cose in chiaro per evitare che lui fraintendesse ancora. Aveva già abbastanza problemi di suo, ci mancava solo più lui.

Non era pronta a gettarsi a capofitto in una nuova relazione essendo consapevole del ruolo che giocava Scorpius nel suo cuore.

«Oh, pensavo mi stessi evitando»

Alice trattenne a stento una risata nel vederla così in difficoltà e posò la testa sui palmi aperti delle mani per godersi meglio la scena. Rose era sicura che l'avrebbe presa in giro a vita. «Davvero? M-Mi dispiace»

«Oh tranquilla, che fai domani pomeriggio?»
Il problema di Josh non era l'insistenza o il fatto che fosse un pallone gonfiato, ma il suo cervello non concepisse il non mi interessi che tutto il corpo di Rose pareva urlare in quel momento.

«Devo aiutare Alice con i compiti di Trasfigurazione.»

«Beh sono sicuro che per Alice non sarà un problema se per una volta non le darai una mano.»

Arrogante.

Rose indurì la mascella, contrasse impercettibilmente i pugni e aprì la bocca per dargli una rispostaccia, ma Alice venne subito in suo soccorso. «In realtà sì»

«Non potresti, che ne so, spostare le ripetizioni?» Josh era sicuro di sé, su questo non c'erano dubbi, e a Rose questo suo atteggiamento da spaccone iniziava seriamente a dare sui nervi. Per nulla al mondo avrebbe rinunciato a dare una mano alla sua migliore amica, tantomeno per un ragazzo.

Insistente.

Sospirò affranta e scosse la testa preparandosi ad addolcire l'amara verità il più possibile. «Josh, io non posso uscire con te.»

Il Grifondoro parve confuso e le regalò un breve sorriso di circostanza. «Perchè? Sono il meglio che potresti mai trovare in questa scuola.»

Rose prese un bel respiro e nascose una smorfia irritata nel sentire quelle parole. In quella scuola il meglio c'era davvero e si trovava a meno di due banchi da lei. «Ascolta, sei un bel ragazzo, ma è più complicato di così. Ho lasciato Scorpius, è vero, ma sono ancora innamorata di lui. Per questo motivo non posso uscire con te, non voglio illuderti che tu possa prendere un posto già occupato da qualcun altro.»

Alice davanti a lei trattenne il fiato e Josh la fissò inerme per alcuni secondi poi il suo sguardo privo di sentimenti si spostò appena dietro di lei.

«Rose?»
Un richiamo, una voce inconfondibile, un timbro basso e un tono sorpreso.
Scorpius.

Oh cazzo.

Oh cazzo

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Quanto mi piace creare drammi inutili.
Prima o poi avranno una gioia, giuro. 

Ex's and Oh's | Scorose Where stories live. Discover now