Ex's and Oh's | Scorose

17. i no che fanno male, bagni e paure

Rumore di passi affrettati che rimbombano nel corridoio, una porta che viene sbattuta violentemente e il bagno della ragazze al terzo piano. Rose non sapeva nemmeno come fosse successo eppure ora, davanti a lei, si stagliavano gli occhi zaffiro e i lunghi capelli neri di Violet Degeneres e sul volto della ragazza faceva sfoggio un cipiglio incazzato mentre la osservava  seduta a terra.

Tra tutti gli studenti di Hogwarts Rose non avrebbe mai e poi mai pensato di ritrovarsi davanti proprio lei, soprattutto perché la ragazza non aveva mai nascosto l'astio -del tutto ricambiato- nei suoi confronti. Eppure, per qualche strana ragione, lì, c'era proprio quella Serpe.

«Che vuoi?» chiese Rose, il volto seppellito tra i lunghi capelli rossi e le braccia a circondarle le gambe strette al petto. Non ricordava nemmeno come ci fosse arrivata in bagno senza lasciarsi sopraffare da quel dolore che continuava a bruciarle nel petto, sapeva solo che se qualcun altro  l'avesse vista in quello stato se ne sarebbe vergognata a vita.

Dopo aver finito di preparare la pozione con Scorpius, Rose era letteralmente scappata con una scusa da quell'aula e da quel bacio non dato che le aveva distrutto il cuore. Odiava sentirsi in quel modo e odiava ancora di più il fatto di non essere stata abbastanza forte da ricacciare dentro tutto quello che provava.

Stupida, stupida, stupida.

La verità era che Scorpius le aveva avvelenato il cuore, che nonostante non stessero più insieme e che lui avesse chiarito più volte di voler essere solo amici lei ci era cascata di nuovo. Era caduta di nuovo in quella sua trappola fatta di ricordi, di atti gentili e di sorrisi dolci solo per lei.

Le mancava, Dio se le mancava, ma quel 'solo amici questa volta, niente di più' le rimbombava nella testa e nel cuore senza lasciarle un attimo di respiro.

Lucidamente aveva elaborato per bene la situazione, analizzandone i punti salienti e tutte le varie soluzioni che avrebbe potuto adottare. Primo: aveva provato a baciarlo e lui si era scostato, comprensibile visto che era stata lei a mettere fine alla loro relazione spezzandogli il cuore. Secondo: era probabile, forse addirittura certo, che lei avesse rincominciato a sentire qualcosa nei suoi confronti. Quel qualcosa però doveva essere assolutamente ricacciato indietro e sepolto perché lei, terzo, non aveva nessuna intenzione di soffrire di nuovo. Quindi a quel punto sarebbe stato facile, e qui arrivava il quarto punto, dimenticare di essere stata brutalmente rifiutata e cercare di accontentarsi della situazione attuale già di per sé complicata.

Un piano perfetto no? Peccato che non includesse il pavimento del bagno al terzo piano, lacrime salate ormai asciutte sul suo volto e gli occhi scrutatori di Violet Degeneres proprio di fronte a lei.

«Sapere perché diamine te ne stai seduta su questo schifidume con la faccia di una che ha appena ingoiato un bezoar.» prontamente arrivò la risposta della Serpeverde che non si preoccupò nemmeno di nascondere il disgusto nelle sue parole.

Rose alzò lo sguardo solo per lanciarle un'occhiataccia che l'altra accolse con un ghigno. In linea di massima non si erano mai sopportate tanto, forse addirittura per via di Scorpius, ma la Serpe non era il genere di persona che avrebbe sbandierato in giro di averla vista in quello stato, di questo Rose ne era sicura.

«Non vedo perché debba riguardarti.» Il fatto che il suo cuore fosse ridotto a brandelli e che fosse stata scoperta a piangere nei bagni come una tredicenne non le impedì di ricomporsi velocemente. I tratti del suo volto le si indurirono di colpo e il residuo di lacrime sulle sue guance venne ben presto spazzato via.

Violet non parve granché stupita e per un po' nessuna delle due disse nulla. Rose continuava a non capire che cosa stesse facendo quella ragazza lì se non aveva intenzione di deriderla o umiliarla e perché diamine continuasse a fissarla come se avesse voluto fulminarla seduta stante.