1. non stiamo più insieme

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Albus Potter arrivò davanti a Villa Malfoy ansimante e con il cuore spezzato mentre tra le mani tratteneva un foglio di giornale tutto stropicciato ed accartocciato su se stesso. Bussò tre volte al portone principale com'era solito fare, ma questa volta, quando l'elfa domestica dei Malfoy lo fece entrare non si fermò nemmeno a salutare Astoria e Draco che lo videro dirigersi a passo di marcia verso la camera del suo migliore amico.

«Cosa vorrebbe dire questo?!» esclamò il ragazzo non appena varcò la soglia della stanza sventolando a destra e manca l'articolo di giornale che prima stringeva con così tanta forza tra le dita. 

Era un pomeriggio di fine Agosto, faceva ancora caldo e presto sarebbero dovuti tornare ad Hogwarts, eppure l'erede dei Malfoy, svaccato sul suo letto, sembrava aver perso ogni interesse per qualsiasi cosa. Si alzò con calma, senza fretta, sistemandosi con una mano i capelli biondissimi e sospirando appena. 

Infondo sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare la furia omicida di Albus tanto valeva non rimandare oltre.

«Ma allora è vero!» sbraitò quest'ultimo. Con le mani lungo i fianchi, lo sguardo impiverito e le gote arrossate assomigliava molto ad una versione maschile e molto meno sexy di sua madre, osservò Scorpius con lo sguardo ancora fisso sui suoi piedi.

«Si può sapere quando avevi intenzione di dirmelo? E parla, per la miseria!» lo esortò Albus scuotendolo per le spalle mentre lui si rifiutava di emettere una sola sillaba. 
Albus non l'aveva mai visto in quello stato, nemmeno quando Narcissa Malfoy era venuta a mancare al loro terzo anno.

I capelli biondissimi, di solito sempre in ordine e puliti, gli ricadevano flosci sul viso impendogli di vedere bene gli occhi cerulei del suo amico. Persino i vestiti che indossava facevano intuire che fosse successo qualcosa di grave, Scorpius infatti era sempre stato un mattiniero e odiava restare nel letto ad oziare o indossare il pigiama per stare in casa, eppure in quel momento il Potter poté constatare che quella dei Cannoni di Chudley era senz'altro una maglietta del pigiama.

«Ti sembra possibile che io debba venire a sapere-» cominciò srotolando il foglio di giornale accartocciato per leggere il nome dell'autrice dell'articolo non appena riuscì a scorgere l'azzurro spento degli occhi di Scorpius. «da Annalis Qualcosa che la mia cugina preferita e il mio migliore amico si sono lasciati?! Maledetti disgraziati!»

«Al...non ho molta voglia di affrontare l'argomento come potrai benissimo capire.» sospirò il biondo passandosi una mano sul volto stravolto dalla stanchezza, ma il corvino non demorse.

«Capire? Che c'è da capire? Dimmi solo che cosa è successo!» insistette infatti, ignaro del fatto che ad ogni frase, parola o sospiro il cuore del Malfoy sanguinasse un po' di più.

«Non è il caso di farne una tragedia...capita tutti i giorni che le coppie si lascino e si rimettano insieme.»
Scorpius cercò invano di far desistere l'amico, odiava mostrarsi vulnerabile davanti a chiunque, anche se si trattava solo di Albus.

Proprio quest'ultimo lo guardò con il volto contratto in una smorfia a metà tra l'incredulo e lo sconvolto.
Non l'ha detto davvero.

«Scorpius, non sei divertente. Voi non siete una coppia qualsiasi, porco Merlino!, siete la coppia. Scorpius Malfoy e Rose Weasley, mica due tizi a caso! Lily era sconvolta quando ha saputo della splendida notizia e persino zio Ron e rimasto sorpreso anche se poi ha iniziato a dire di voler andare in pellegrinaggio a Lourdes per ringraziare la Madonna o chi per lei per aver ascoltato le sue preghiere...»

Scorpius si premette le dita sulla tempia destra, un principio di emicrania in testa. «Davvero Al, non possiamo parlare di altro?»

«Tipo di cosa?»

Ex's and Oh's | Scorose Where stories live. Discover now