" Red Hopkinson. Perché mi hai chiamato Rossa prima ?"

" Perché si dice che i tuoi occhi abbiano il potere di ipnotizzare e di cambiare colore. Circola voce che qualcuno ti abbia visto al sole con i capelli simili a fili di rame infuocati e gli occhi rossi"

" Oh." Si avvicinò lentamente, con una mano tesa e passo incerto, fino a toccare con l'indice la mia spalla sinistra proprio sotto la clavicola. Rise, come se prima non credesse di parlare con una persona reale.

Mi ritrassi velocemente e indietreggiai.

"Hei, voi altri, è arrivata, finalmente! " urlò girandosi in un'attimo in un'altra direzione. Approfittai per scappare dalla porta del retro. Uscii ma mi resi subito conto di avere tutte le vie d'uscita bloccate da dei ragazzi. Mi fermai di colpo.

" E così tu sei la Rossa, erede degli Hopkinson..." disse un ragazzo biondo dagli occhi verdi studiandomi mentre mi girava attorno.

" Seb, lasciala stare, è appena arrivata, deve ancora ambientarsi..."disse un'altro dai capelli mori.

" Che cosa volete?" Chiesi freddamente.

" Solo che tu venga con noi senza opporti, dolcezza. " disse il moro

" Rand ti vuole viva, ma non ci ha dato dei limiti..." concluse la sua frase il biondo

"Ora proviamo con le buone maniere, ma se non funizonano dovremo cominciare con quelle cattive." Una scintilla selvaggia balenò nei loro occhi.

Studiai il "campo di battaglia": oltre a loro due ce ne era un'altro a sinistra, alla fine del vicolo che dava su una strada più grande; a destra finiva in un vicolo cieco. Fantastico! Ad un tratto ne arrivò un'altro e si mise a conversare con quello alla fine del vicolo a sinistra. Una scintilla strana attraversò per un momento i suoi occhi argentei quando mi vide ed incrociò il mio sguardo. Diede una pacca sulla spalla alla sentinella, lo sorpassò e andò dal moro; gli sussurrò qualcosa,lui annuì, si girò e se ne andò, lasciando il biondo e l'altro ragazzo che alla luce rivelò una chioma argentea e una pelle incredibilmente chiara di guardia a me. Mi squadrò con un misto di incredulità, divertimento e curiosità, ma tutto questo lo capii dalla sua espressione. In quel momento mi girava intorno squadrandomi con la bocca leggermente aperta e quella strana espressione che si rifletteva nei suoi occhi.

" E così tu sei la Rossa..."

"Hai qualche problema?! Vuoi un'autografo?!" Ringhiai freddamente scattando leggermente in avanti. Subito il biondo mi bloccò le braccia dietro la schiena, stringendole in una morsa ferrea.

" Uh... irritabile la ragazza!" Buttò lì il ragazzo d'argento e d'avorio una battutina al biondo, che rise.

"Forse ha bisogno di una bella strigliata" il biondo rise quasi di gusto e strinse ancora di più la presa sui miei polsi. Il ragazzo d'argento chiuse la mano destra a pugno, caricò il braccio, il biondo mi teneva ferma, mi preparai ad incassare il colpo ma...

" Abbassati!" Mi sussurrò il ragazzo davanti a me, ubbidii e poco dopo il biondo ricevette un forte pugno tra lo zigomo e la mascella. Stramazzò a terra incosciente.

Corsi via, diretta verso sinistra, concentrai la trasformazione sulle mani e poco dopo queste diventarono zampe artigliate. Il moro e la sentinella si girarono nella mia direzione e mi corsero incontro, anche loro con le mani tramutate in zampe. Il moro si avventò su di me, bloccandomi le braccia con le sue, l'altro si avvicinò e io facendo leva sulle braccia, slanciai entrambe le gambe verso di lui, tirandogli un calcio in piena pancia e scaraventandolo contro il muro. Tirai una testata al moro che buttò la testa all' indietro e ne approfittai per tirargli un calcio nelle palle; si piegò in due e mi guadagnai la libertà. Avevo il fiatone, stavo ansimando, ma mi ripresi quasi subito. Sentii dei passi veloci, mi girai, il biondo si era ripreso, ma il ragazzo d'argento gli saltò addosso e gli pizzicò un nervo della spalla e questo cascò a terra di colpo. Lo guardai e corsi via subito dopo.

*********

Stavo girando per il centro di Amsterdam ormai da 1 ora e non c'era traccia di Stephen e Sam. Non volevo tornare nei pressi della libreria per paura di incontrare di nuovo quei tipi. Stephen e Sam non rispondevano al cellulare, fantastico! Mi sedetti fuori da un bar ad aspettare un barista per ordinare qualcosa e perdere tempo.

" Salve, vuole ordinare qualcosa?" Chiese il barista sorridendo.

" Sì, vorrei un cappuccino, perfavore."

"Arriva subito. " aveva ancora quel sorriso stampato in faccia, non sono dell'umore giusto oggi per essere cordiale con la gente; non dopo quello che mi è successo 1 ora fa. ....

Qualcuno mi tappò la bocca con una mano e io la morsi. Un urlo e un'imprecazione soffocati partirono da dietro le mie spalle. Mi girai e vidi il ragazzo d'argento.

" Che ti è saltato in mente?! Potevi evitare di mordermi la mano!" Sibilò.

" Scusa, non mi capita spesso che qualcuno mi tappi la bocca per fare amicizia! " ribattei. Lui grugnì, poi guardò verso il bar e vide il barista avvicinarsi con un vassoio in mano. La porta si spalancò.

" Hei ciao! Ma da quanto tempo non ci vediamo? " disse il ragazzo a me, lo guardai in cerca di spiegazioni ma poi capii che stava facendo una messinscena per non insospettire nessuno.

"Da secoli! Vieni siediti qui!" Dissi indicando il posto di fronte a me. Lui si sedette. Il barista mi porse il cappuccino e poi si rovolse al ragazzo.

"Desidera qualcosa?"

" Un caffè macchiato, perfavore "

" Ok" se ne andò a testa bassa.

" Ora si può parlare tranquillamente. Io sono Silver Grann, e sono un mago, stregone, illusionista e alchimista. I miei genitori erano molto amici dei tuoi, ed erano al servizio del loro branco, ora che ti ho trovata, è mio dovere essere al tuo fianco. " disse solennemente.

" Ok...." si alzò di scatto e battè i pugni sul tavolo avvicinandosi a me.

"Non giriamoci intorno, non sopporto più di essere trattato da zerbino solo perché dice che gli stregoni sono una razza inferiore, che sono della lurida feccia. Voglio vedere la sua testa rotolare e il suo sangue bagnare il pavimento! Non ti tradirò, lo giuro sulla mia stessa vita; basta solo che tu uccida quel bastardo o perlomeno che riporti delle ferite quasi mortali, per farlo soffrire."

" Allora benvenuto nel branco, Silver!" Dissi e ci stringemmo la mano.

Nel frattempo arrivò il suo macchiato.

Pagò tutto lui. Poi ritentai svariate volte di chiamare Luke ,Zio Ben, Janosh, Stephen, Sam e perfino Vladimir, ma nessuno rispose.

Il branco della RossaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora