Capitolo 3

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RED POV'S

Dopo aver mangiato al ristorante, "The Byte in the Night", siamo stati a passeggiare per la città. Siamo tornati verso il pick up di Janosh verso le 21:30, 22:00 massimo. Sulla strada del ritorno, abbiamo continuato a ridere, scherzare e cantare le canzoni che ci piacevano alla radio, sembravamo ubriachi, ma non lo eravamo, i licantropi non possono bere, drogarsi o emozionarsi fortemente , perché corrono il rischio di trasformarsi in pubblico senza che se ne accorgano. Per questo motivo ai licantropi insegnano fin da giovani a controllarsi, a fingere, a nascondersi, a nascondere le proprie emozioni. Ad un certo punto Janosh fu costretto a inchiodare a causa di un cervo che gli taglia la strada.

Un' forte scossone percorse tutto il veicolo.

Un'auto ci aveva tamponati.

" Red, Red stai bene ?" chiese Janosh preoccupato.

" Sì , tutto a posto grazie. Come stai tu? "

" Non mi sono fatto niente,  per fortuna..."

Si voltò a guardare il cassone del pick up e l'altra macchina. Poi fece scattare la portiera e scese. Aprii la mia portiera e scesi. Il conducente dell'altra vettura, un suv nero, scese a sua volta. Con suo e con nostro grande stupore, era il ragazzo che ci era andato addosso quello stesso giorno.

JANOSH POV'S

Quel bastardo ! Di nuovo ! Deve avere proprio un vizio per andare sempre addosso alle persone!

" Ancora tu ?! sbottai

" Potrei farvi la stessa domanda. A proposito,  io sono Mark Brand. E voi? "

Io e Red ci guardammo. La rabbia mi fiammeggiava negli occhi, mentre in quelli di Red regnava la calma, brutto, bruttissimo, pessimo segno. Tentai di afferrarla per un braccio,  ma mi sfuggì.

" Dai , dolcezza vieni da un vero uomo invece che da quel verme!" Disse l'altro. Quella frase fu la goccia che fece traboccare il vaso.

MARK POV'S

La ragazza cominciò ad avvicinarsi con aria tranquilla e disinvolta. Mi arrivò vicinissima, potevo sentirne il profumo dei capelli e della pelle. Mi guardò negli occhi.

I suoi occhi marroni avevano assunto un colore quasi rosso cremisi. Afferrò con entrambe le mani il colletto della mia giacca e avvicinò il suo viso al mio.

" Hai intenzione di pagare i danni alla sua auto ?" chiese

"No, certo che no."

" Bene. " Mi sbattè con una forza sovrumana contro la portiera del mio suv , ma così forte che avevo lasciato un enorme ammaccatura sulla portiera.

" Ora, o tu ci paghi i danni o io ti faccio diventare parte integrante della tua adorata macchina. Chiaro ? "

Annuii. Strinse la presa sulla giacca e mi spinse di nuovo contro la portiera. I miei piedi non poggiavano più a terra.

" Non ho sentito. Sono stata chiara?"

" Sì. Pagherò i danni, ma ad una condizione; tu uscirai con me domani sera. E ora lasciami andare." Continuò a stringere e a spingermi contro la portiera.

" Io non ti devo niente, anzi noi non ti dobbiamo niente. "

" Invece sì. La mia macchina è ammaccata a causa tua. Quindi... " Mi interruppe.

" Ti sbagli , dolcezza. L'ammaccatura te la sei procurato da solo. Azzardati a raccontare qualcosa a qualcuno, e io giuro che ti troverò ovunque e ti farò tanto, tanto , ma tanto male..." e sul volto le si dipinse un ghigno malefico. Mollò la presa sulla giacca ma continuò a bloccarmi le vie d'uscita. Sbuffai nervosamente.

"Tieni i tuoi stupidi soldi." dissi a denti stretti. Presi una sua mano , gliela aprii e le misi i 2.000 dollari sul palmo e richiusi le sue dita intorno alle banconote.

"Grazie" sorrise compiaciuta del proprio lavoro.

"Hey aspetta ! E il nostro appuntamento?" urlai. Lei scrollò le spalle, scosse la testa e fece spallucce.

" Sarà per la prossima. - alzò le spalle- ciao ciao." Si voltò e andò verso il suo amico o ragazzo (speriamo amico) e mi liquidò con un gesto della mano.

" Ti troverò! Blackforest è piccola, il mondo è piccolo,  le voci circolano, riuscirò a farti uscire con me! Nessuna ragazza mi resiste! E questa è una promessa."   urlai.

 

Il branco della RossaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang