Capitolo 6

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~❄️~

Solitamente all'uscita da scuola Aitor preferiva sbrigarsi per andarsene via solo. Non sempre gli andava bene, però. Quel giorno mentre era in cammino verso il cancello lo raggiunse Lucian, pieno di gioia e speranzoso

- Ehi Ait -
- non chiamarmi Ait -
- OK, scusa Ait -

Ma lo fa apposta?

- Ti va di uscire oggi? -
- no - disse per poi accelerare il passo.

Lucian che non accenna a a mollare lo raggiunse - ti va se ci scambiamo i numeri - Aitor guardò il ragazzetto che gli sorrise sincero - cosa c'è di strano Aitor? -

il turchese si fissò le scarpe per non mostrare il suo rossore - è che... Nessuno ha mai voluto parlarmi o relazionarsi con me se non sotto obbligo -

- ma tu mi piaci Aitor! Voglio davvero diventare tuo amico - Aitor tirò su la testa cercando di sorridere a Lucian

- ... Grazie(?) -

Si scambiarono i numeri e Aitor uscì dal cancello della scuola più felice del solito. Se c'era qualcuno che voleva davvero averlo come amico, avrebbe cercato di sicuro di non farselo scappare

Xavier aveva una riunione mentre Jordan era a una presentazione quindi al piccolo toccò andare a piedi, o almeno quello era il suo piano.

Appena svoltato l'angolo della scuola gli squillò il cellulare, non servì neanche guardare chi fosse, erano in tre ad avere il suo numero, almeno fino a dieci minuti fa.

-pronto Gabriella? -

//Aitor, ciao. Avrei bisogno di chiederti un piccolo favore//

-massi certo dimmi pure -

//passeresti a casa mia, sono preoccupata, sono al lavoro e non posso controllarlo//

-di cosa stai parlando? Centra... Tu sai chi? -

//Si, ha la febbre, è a casa, ma Riccardo è già occupato, non può passare//

- Ah e io cosa dovrei fare? -

//Mi servirebbe che gli scaldassi del cibo caldo e che lo controllassi un attimo che riposi, tende ad alzarsi spesso e non si riposa come si deve //

-Ah ok...-

//la chiave è nel vaso blu fuori casa, ciao Aitor devo scappare//

Ah. Ha messo giù.

Aitor ci pensò un pò su per poi arrivare ad una conclusione

Cazzo. Casa sua è più lontana della mia

E così il piccolo avventuriero si incamminò verso la casa del rosa.

In effetti non si era neanche accorto della sua mancanza a scuola quel giorno.

Dopo l'ultima volta che è stato a casa sua, cercava di evitarlo il più possibile a scuola.

Riccardo veniva ogni santo giorno a prenderlo in classe per portarlo da lui, fin quando non decise di uscire dalla classe minuti prima che iniziasse l'intervallo evitando sia il rosa che il castano.

Era ancora troppo in imbarazzo per ciò che era successo un pò di giorni fa

Giunto davanti alla porta di ingresso la tentazione di andarsene era tanta ma oramai era lì e si decise a prendere la chiave e aprire la porta, anche perché casa sua era un'altra mezz'ora di piedi e non avrebbe mai fatto un altro passo con la cartella.

Entrato in casa si guardò intorno, era tutto in ordine, in cucina c'era la pentola piena di zuppa pronta per esser riscaldata.

Prima di riscaldarla decise di salire per posare la sua roba e controllare il "malato". La porta della camera del rosa non era chiusa a chiave, eppure c'era un qualcosa che gli impediva di aprirla.

[Ranmasa] - "Piccolo fiocco di neve"Where stories live. Discover now