non voglio perdere un giorno di più

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Erano passati alcuni giorni dal trasferimento di Yoongi a casa di Jimin e doveva ammettere che la compagnia del minore non lo infastidisse più di tanto, anzi, si aspettava il peggio da una persona dal carattere loquace e piena di vitalità come quella di Jimin, personalità che non combaciava perfettamente con quella più riservata e tranquilla di Yoongi. 

Il maggiore aveva sperimentato sulla sua pelle, anni prima, quanto fosse difficile per lui lasciarsi andare con gli altri, non pensare alle conseguenze delle azioni oppure abbassare la guardia e, semplicemente, dopo un paio di porte prese in faccia e dopo quella che il maggiore reputava la più grande delusione della sua vita, aveva ben deciso di ergere un muro tra lui e gli altri. Del resto, non siamo forse noi stessi gli unici sui quali possiamo veramente contare?

Yoongi però, diversamente da quello che si poteva credere, non era affatto una persona asociale, nè tantomeno una priva di simpatia, aveva infatti il suo gruppo di amici, formato dalle stesse persone col quale passava quasi tutti i suoi pomeriggi quando ancora abitava a Daegu, e all'interno di questo gruppo era quello col più spiccato senso dell'umorismo. A Yoongi piaceva stare con le persone semplicemente non aveva voglia di stare con persone diverse dai suoi amici e, quando questo succedeva, sprofondava nella riservatezza fatta persona.

Per questo motivo, giorni prima quando si era trasferito da Jimin, la prima cosa che aveva fatto, subito dopo aver messo piede all'interno dell'appartamento, era stata quella di stilare delle regole ferree da rispettare in modo tale da passare entrambi una convivenza serena e con i fiocchi.

-"prima regola"- disse Yoongi sedendosi sulla sedia per poi tirare fuori un foglio bianco ed una penna -"ognuno avrà il proprio bagno ed è severamente vietato entrarci senza bussare"- parlò a voce alta per farsi sentire da Jimin mentre indicava il primo punto sul foglio.

-"beh questo lo posso fare"- sussurrò Jimin.

-"ci divideremo bene i compiti per pulire e riordinare la casa"- aggiunse alla lista.

-"questa mi sembra una cosa intelligente"- commentò ancora Jimin.

-"se vuoi portare qualcuno a casa fai pure ma dimmelo prima così vado da Jungkook"-

-"nel caso dimmelo prima anche tu così avviso Taehyung"- gli sorrise gentile Jimin.

-"no stai pur tranquillo"- gli disse Yoongi alzandosi dalla sedia -"non porterò mai nessuno"- continuò attaccando il foglio con una calamita al frigo.

-"e come mai?"- domandò curiose il minore.

-"leggi la quarta regola Jimin"- disse serio Yoongi.

-"non invadere lo spazio dell'altro"- lesse Jimin -"e questo cosa vorrebbe dire?"- domandò confuso.

-"quello che c'è scritto"- rispose sbrigativo Yoongi -"non complichiamo tutto cercando di instaurare una qualche tipo di relazione, tu stai nel tuo e io sto nel mio, semplice"- spiegò.

-"ma non voglio vivere con un perfetto sconosciuto in casa"- disse Jimin alzando di poco la voce -"voglio diventare tuo amico"-

-"ci dovevi pensare prima di invitarmi a vivere con te"- disse alzando le spalle ed infilandosi la giacca.

-"e adesso dove vai?"- sbuffò il minore.

-"al lavoro"- rispose solo Yoongi aprendo la porta -"però nel tornare a casa passo a prendere la cena, aspettami"- disse uscendo di casa facendo comparire un lieve sorriso sul volto del più piccolo.

...

Quel pomeriggio Taehyung aveva deciso di accompagnare Soobin a prendere un gelato, per poi fermarsi a giocare al parchetto che si trovava di fronte alla gelateria, per approfittare delle ultime belle giornate prima dell'arrivo del freddo autunnale. Ovviamente al loro duo si era aggiunto Jungkook, erano settimane che passavano praticamente tutti i giorni insieme e Taehyung stava sempre più apprezzando la compagnia del corvino ed alcune volte gli sembrava di essere una vera famiglia.

-"Tae che gusti vuoi?"- chiese Jungkook al biondo.

-"pistacchio e nocciola"- 

-"due coni e una coppetta piccola per il bambino, grazie"- disse Jungkook alla gelataia che continuava a guardarlo con un sorriso ebete sulla faccia.

Una volta presi i gelati, Jungkook prese per mano Soobin e Taehyung, attento a non passare inosservato agli occhi della gelataia, posizionò un braccio intorno a quello muscoloso del corvino e, una volta a braccetto, tutti e tre uscirono.

Rimase abbracciato a Jungkook per minuti interi, non rendendosi neanche conto della posizione con la quale stavano passeggiando per il parco, talmento era preso dai suoi pensieri. Gli aveva dato tremendamente fastidio il modo in cui quella ragazza aveva guardato Jungkook, come si era permessa di fare la gattamorta con un padre?

-"Tae ci vogliamo sedere?"- lo risvegliò la dolce voce di Jungkook.

Una volta acconsentito i due ragazzi si sedettero su una panchina, continuando a mangiare il loro fresco gelato, mentre poco lontano da loro Soobin era seduto sul prato mentre si divertiva a strappare i fili d'erba.

-"lo sai che Jimin e Yoongi hanno iniziato a vivere assieme?"- chiese Jungkook incominciando una conversazione.

-"sì, Jiminie me lo aveva accettato"- gli sorrise il biondo concedendogli la completa attenzione -"dici che potrebbe nascere qualcosa tra loro due?"- domandò curioso Taehyung.

-"non penso proprio"- rispose subito Jungkook -"Yoongi è una persona molto riservata e non da confidenza a tutti"- 

La bocca di Taehyung si tramutò in un cerchio -"e come mai?"- chiese.

-"anni fa ha dato fiducia ad una persona che non la meritava"- rivelò Jungkook -"dopo quella storia è cambiato molto"-

-"baba"- una vocina però si intromise nella conversazione -"nanna"- parlò stanco Soobin allungando le braccia verso Taehyung per essere preso in braccio.

-"lo prendo io"- gli sorrise Jungkook abbassandosi per prendere in braccio il bambino che, una volta messa la testa sulla spalla del padre, cadde addormentato.

Jungkook gli passò un paio di volte piano la mano sulla testa in modo tale da cullarlo per poi sporgere il braccio verso Taehyung.

-"mi è piaciuto quando prima mi ha preso a braccetto"- rivelò con le guance un po' rosate -"potresti rifarlo?"- e sul volto del biondo comparve un grande sorriso, prese poi sotto braccio il corvino e si avviarono a casa.

Il viaggio di ritorno fu particolarmente tranquillo e piacevole, i due ragazzi parlarono davvero del più e del meno cercando di bearsi di quegli attimi di tempo che passavano insieme. Taehyung aveva fatto davvero bene ad ascoltare Jimin, aveva fatto bene a raccontare tutto a Jungkook ed aveva fatto bene a farlo entrare nella sua vita e in quella di suo figlio, ora era finalmente felice dopo tanto tempo.

Una volta arrivati davanti alla porta di Taehyung, il minore adagiò il bambino ancora addormentato, tra le braccia dell'omega e questo, una volta infilate le chiavi, si affrettò ad entrare in casa. Mise velocemente Soobin a letto, per poi riuscire pochi secondi dopo.

-"grazie per oggi"- lo ringraziò sincero Taehyung -"anzi, grazie per tutto il tempo che stai passando con lui in queste settimane"- si corresse sorridendo.

-"lo sai che lo faccio con piacere"- disse Jungkook poco dopo -"ho già perso due anni della sua vita e non voglio perdere un giorno di più"- 

Queste parole parole fecero sciogliere il povero cuore martoriato dell'omega che, preso da un fugace momento di coraggio, si avvicinò al viso del corvino per poi lasciargli un pacato bacio sulla guancia. Una volta allontanato, Taehyung gli sorrise per poi rientrare in casa non sapendo di aver lasciato, fuori in corridoio, un Jungkook che sorrideva imbambolato con la mano sopra la guancia dove, poco prima, le magnifiche labbra di Taehyung gli avevano lasciato un tenero bacio.

...

Ovviamente non può essere
una mia storia se almeno
una volta non vanno a
prendere il gelato,
gelato che deve essere
rigorosamente al pistacchio.

Qual è il vostro gusto
preferito?

Non voglio mettervi ansia
ma il prossimo capitolo
sarà bello tosto, preparatevi!

Your Omega, My Alpha |taekook|Where stories live. Discover now