ti andrebbe di entrare a bere qualcosa?

6.3K 421 84
                                    

-"ehi, sono ancora io"- parlò Jungkook di nuovo davanti alla porta di Taehyung -"spero non ti dia fastidio questa mia insistenza ma avrei davvero bisogno di parlarti"- continuò Jungkook con voce dolce e tranquilla.

Taehyung quasi provò un senso di tristezza, il corvino tutti i giorni da quasi una settimana bussava con costanza, alla stessa ora alla sua porta ma puntualmente questa non si apriva mai.

-"i primi giorni pensavo di aver trovato casa sempre vuota ma ora penso tu mi stia evitando"- rivelò Jungkook, questa volta con voce più triste -"domani sono sette giorni che busso alla tua porta e domani sarà anche l'ultimo"- continuò l'alfa -"non so perché te lo stia dicendo, se non mi hai aperto per sei giorni non penso che il settimo cambierà qualcosa ma io ci proverò lo stesso"- sospirò pesantemente -"a domani Taehyung"- 

L'omega sentì i passi pesanti dell'alfa allontanarsi dalla sua porta ed involontariamente lasciò uscire dalla sua bocca un sospiro liberatorio. Era davvero sollevato nel sapere che il giorno dopo l'alfa avrebbe finalmente smesso di cercarlo ma allora perché, quando sentì la porta del suo vicino chiudersi, una sensazione di enorme tristezza si impossessò di lui?

Ad un certo punto però qualcuno bussò di nuovo alla porta del giovane omega e a Taehyung si gelò il sangue, non poteva essere di nuovo lui, aveva detto che sarebbe passato la mattina dopo, perché aveva bussato di nuovo? Un altro suono secco rimbombò all'interno dell'appartamento ma questa accompagnato da una voce squillante -"Tae sei in casa?"- e questa volta il biondo si fiondò letteralmente sulla porta per aprirla per ritrovarsi davanti a sé Park Jimin. In pochi secondi l'omega prese il polso dell'amico per farlo entrare velocemente in casa e, una volta chiusa la porta, Taehyung si gettò al suo collo.

-"quando sei arrivato Jimin?"- domandò felice non staccandosi dall'abbraccio. 

-"tipo dieci minuti fa"- rispose Jimin sorridendo -"ho lasciato le mie cose in casa e sono venuto a salutarti"- spiegò.

-"come è andato il volo?"- domandò il biondo lasciando il suo collo per guardare l'amico negli occhi. 

-"benissimo"- rispose -"ma perché il tuo appartamento è più grande del mio?"- domandò guardandosi intorno.

-"forse perché ho un figlio"- rispose con fare ovvio.

-"a proposito, dov'è il mio nipotino?"- domandò eccitato Jimin.

-"Chim"- una vocina risuonò nell'appartamento e dal corridoio arrivò correndo Soobin che subito si gettò tra le braccia aperte di Jimin.

-"Binnie ciao"- lo abbracciò forte Jimin -"ti piace la tua nuova casa?"- chiese.

Il bambino annuì sorridendo per poi sedersi sul grande tappeto davanti alla televisione ed iniziare a giocare con le macchinine che si trovavano sopra. Taehyung approfittò della distrazione del figlio per richiamare l'attenzione di Jimin.

-"posso offrirti qualcosa?"- chiese Taehyung.

-"un caffè lo prendo volentieri"- sorrise Jimin.

-"allora vieni in cucina che ti devo parlare"- gli disse Taehyung pronto a raccontargli tutto quello che era successo nell'ultima settimana.

...

-"mi stai prendendo in giro"- chiese Jimin con la bocca completamente spalancata.

-"purtroppo no"- sbuffò Taehyung. 

-"ma perché sei triste?"- chiese Jimin -"ti rendi conto che l'altro padre di Soobin è letteralmente dall'altra parte del muro"- 

-"non urlare, non voglio che Soobin ti senta"- lo sgridò Taehyung. 

-"io non ti capisco proprio"- parlò Jimin serio incrociando le braccia -"questo è un segno, devi parlargli e dirgli tutto quanto"-

-"no, non voglio"- si impuntò l'omega. 

-"ma perché no, di cosa hai paura?"- chiese Jimin.

-"che lo porti via da me"- disse con gli occhi lucidi.

-"e perché dovrebbe?"- disse Jimin con tono di voce più dolce -"è suo diritto sapere che ha un figlio Tae"- 

Taehyung aprì la bocca per parlare ma subito la richiuse ed abbassò la testa pensieroso.

-"cosa può succedere?"- chiese Jimin -"al massimo non ne vuole sapere niente e la tua vita rimarrà esattamente com'è ora"- spiegò Jimin -"ma in caso contrario, non ti piacerebbe avere una famiglia tutti insieme?"- 

Era il sogno di Taehyung, da quando aveva scoperto di essere un omega, quello di formare una famiglia unita e felice ma c'era lo stesso qualcosa dentro di lui che lo fermava e che non lo faceva vivere sereno.

-"Soobin si merita di avere entrambi i suoi papà"- parlò Jimin dopo un po' sorridendo -"e forse anche Jungkook sarebbe felice di sapere di avere un figlio, tu non puoi saperlo"- 

-"domani ha detto che passa"- disse piano Taehyung. 

-"domani mattina allora porto Soobin al parco così potete parlare da soli"- proposte Jimin -"e per favore Tae provaci, datti una possibilità, meriti di essere felice e anche Soobin"- 

...

Jimin, la mattina seguente, era arrivato puntuale come al solito ed aveva portato un Soobin alquanto entusiasta al parco vicino a casa per giocare. E mentre il bambino si stava divertendo come un matto col suo amico all'aperto, Taehyung era a casa in panico. Cosa avrebbe dovuto dire al corvino? Lo aveva ignorato bellamente per un'intera settimana e invece quella mattina avrebbe aperto la porta pronto per affrontarlo per la prima volta, forse.

Come poteva introdurre l'argomento Soobin?

Ehi Jungkook lo sai che hai un figlio.
Ti ricordi quella sera alla festa, ecco mi hai messo incinto.

Ok, non era per niente pronto ad affrontare quel genere di conversazione. Ma, mentre ripeteva a bassa voce il discorso che avrebbe detto all'alfa camminando avanti e indietro per il salotto, qualcuno bussò alla porta.

-"ehi Tae, sono io"- quella mattina la voce di Jungkook non era squillante ed allegra come le altre volte ma più stanca -"ti prometto che oggi sarà l'ultima volta che ti disturbo"- 

Taehyung si avvicinò piano alla porta d'ingresso, respirò profondamente un paio di volte prima di posare la sua mano sulla maniglia, senza però abbassarla.

-"e neanche oggi hai risposto"- sospirò triste -"voglio solo dirti che se hai bisogno di qualsiasi cosa puoi venire a bussare alla mia porta quanto vuoi"- continuò -"ci vediamo in corridoio spero, ciao"- e Taehyung sentì i passi di Jungkook allontanarsi dalla sua porta. 

Con un riflesso rapido, la sua mano abbassò velocemente la maniglia e in pochi secondi si ritrovò fuori dalla porta. 

-"Jungkook"- lo chiamò per nome l'omega.

Il corvino, che si trovava al centro del corridoio che separava le loro porte, si voltò sorpreso ritrovandosi davanti Taehyung, splendido come al solito.

-"ti andrebbe di entrare a bere qualcosa?"- domandò accennando un sorriso.

E Jungkook non se lo fece ripetere due volte e annuì sorridendo a sua volta.

Your Omega, My Alpha |taekook|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora