Una Triste Verità

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2 giorni dopo
Dopo due giorni, era nuovamente mattina, le nuvole bianche occupavano il cielo, i raggi del sole erano deboli, sembrava quasi che il cielo non volesse sorridere.
Come il cielo, lo stesso clima c'era al castello, soprattutto nelle camere di Maria e Francesco.
Giacomo, era disteso sul letto.
Aveva una brutta cera. Il viso, bianco carta, gli occhi gonfi e lucidi, la voce più debole che mai. Erano due giorni e la febbre non era scesa, anzi era salita di un grado.
Non mangiava, non aveva le forze, e piano piano perdeva sempre di più le forze.
Al contempo anche Maria si indebolita, poiché non si prendeva più cura di sé stesso.
Francesco si lacerava, i sensi di colpa erano troppo forti.
La volubilità di Giacomo, se ne stava andando, insieme a lui.
Il dottore passava due volte al giorno, ma quella mattina disse " se il piccolo delfino non guarirà, massimo, entro domani mattina, so che è difficile da comprendere, ma se non guarirà morirà".
Poi il suo volto si rattristò e si congedò.
Giacomo dormiva, ma si vedeva chiaramente lui tremava e nonostante tutti i farmaci provati, non avevano effetti, anzi sembrava peggioressaero le condizioni del principe.
Maria" Francesco, io non sopporterei di perdere mio figlio, nel fiore della sua età, non ha potuto fare nulla. Ultimamente solo studio e freddezza da parte tua, io non gli sono stata vicina più di quanto avrei dovuto. Ed ora eccoci qui a consumarci e lacierarci le nostre anime, per nostro figlio che potrebbe morire".
Un pianto prese il sopravvento.
Francesco cercò di alleviare, per quanto si potesse, il dolore, anche per trovare conforto lui in lei, ma lei rifiutò l'abbraccio.
Francesco " so di essere stato duro con Giacomo, ma sai perché, e poi ho parlato con lui facendoli capire di non doversi sentire come se avesse fatto qualcosa di sbagliato. E io non potrei e non desiderei mai che mio figlio muoia".
Poi anche le sue guance si rigarono dalle lacrime.
Maria si sedette sulla poltrona vicino il camino osservando suo figlio.
Francesco invece si sedette accanto a lui.
Maria iniziò a pensare.
Ricordò la sua nascita, lei svenuta, e poche ore dopo prese suo figlio.
Lo vide per la prima volta.
Oppure quando compì tre anni e trovò il suo regalo, lo aprì e me fu entusiasta.
Corse ad abbracciare i genitori ringraziandoli.
La festa, la neve che copriva tutto di bianco, il suo vestitino panna, che sfumavano con i riccioli dorati.
O quando si fermò a contemplare gli alberi di mandorlo, gli uccellini con piume bianche e marroncine, volare.
E molti ricordi le passarono per la testa.
Esausta si addormentó.
Francesco invece rimase sveglio e improvvisamente Giacomo si svegliò.
E disse" ho caldo. Papà sei qui? Ho paura, ho sentito il dottore dire che morirò.
Durante le celebrazioni eucaristiche il sacerdote dice che solo individui malvagi muoiono sofferenti. Invece, le fiabe narrano che se i bambini trasgrediscono muoiono.
Io cosa ho fatto? ".
Gli occhi di Francesco si riempirono di lacrime, ma si fece forza, lo prese in braccio si alzò, per farli osservare i primi germogli, e disse" amore, non hai fatto nulla e tu sei un bambino dolce, stupendo, fantastico e gentile. Sei mio figlio e io ti amo più di ogni altra cosa. E no, non morirai. Hai frainteso le parole udite dal medico e stai tranquillo che presto tornerai fuori a giocare, senza essere oppresso da altro, solo svago e poi arriverà Camilla e starete insieme, felici, giocherete tutti i giorni e un giorno diventarai re e tutti ti acclemeranno".
Giacomo sorrise e strinse le sue gracili braccia al collo del padre e le gambe alla vita.
Francesco appoggiò il suo viso su quello del figlio.
Scottava, ma non come prima, però scottava.
Finché non sentì il suo corpo rilassarsi e sospirare.
Non era capace di fare o dire nulla, così rimase in piedi a tenere fra le sue braccia suo figlio.
Maria si svegliò e vide la scena.
Disse " Francesco scusami per prima e che non riesco a pensare per un solo istante come sarebbe la mia vita senzs di lui".
Venerro interrotti, entrò Anna sorridente e disse " mamma, Giacomo oggi non può neanche giocare?"
Maria prese in braccio Anna e rispose " no, non può, ma presto potrà stai tranquilla. Ti vedo sporca di farina, cosa hai fatto?"
Anna sorridente disse " niente mamma. Mi sono solo fatta cadere della farina in cucina. Stavo giocando, mi annoiavo a stare sola e lì c'erano tre bambini".
Maria " va bene, principessina, ma stai attenta. Comunque fra poco avrai compagnia".
Anna sorrise e poi uscì felicissima.
Francesco " è davvero pimpante la bimbetta".
Sorrisero.
Francesco " Maria, non sento il fiato caldo di Giacomo sul mio collo, vedi dove ha poggiato il viso. Non lo metto sul letto, perché voglio lasciarlo riposare".
Maria " Francesco è sul tuo collo, ma lui non respira".
Francesco mise Giacomo sul letto e gli fece una sorta di rianimazione, inutile, nonstante i tentativi lui rimaneva impossibile e con un sorriso sulle labbra.
Maria cadde a terra, urlò, e Francesco ancora con le mani sul petto del figlio.
Improvvisamente si svegliò.
Maria si rialzò e lo baciò, lo abbracciò, forte forte.
Francesco chiese a Maria di lasciarlo solo con Giacomo.
Annuì.
Francesco " amore mio, ora ti racconto una storia, ma tu poi mi prometti di mangiare qualcosa".
Giacomo " va bene".
Francesco " quindici anni fa, quando avevo sei anni, mi prese la febbre. Come te non mangiavo, ma dormivo. Bruciavo, sempre di più, e nonostante le medicine io non guarivo. Il medico disse che non ce l'avrei fatta, ma invece poi, iniziando a mangiare io mi ripresi".
Giacomo " mangerò".
Francesco " cosa vuoi?"
Giacomo " io voglio le patate con del pollo, e un po di torta al cioccolato".
Francesco " che sia, ora lo comunico alla servitrice".
Giacomo abbracciò il padre.

3 del mattino
Giacomo senti molto caldo e aveva la veste di notte fradicia di sudore.
Francesco se ne accorse. Svegliò Maria, la quale fu entusiasta, la febbre scendeva.
Giacomo venne intrappolato da un forte abbraccio da entrambi i genitori.
Si fece mattina e il medico visitò il delfino e la diagnosi era positiva, molto presto sarebbe guarito.
Ne furono felicissimi.
Così la mattinata iniziò con un inteso e profondo bacio.

Angolo scrittore

Ringrazio tutti coloro che stanno leggendo la storia.
Presto le loro vite cambieranno.
Il finale si avvicina.
Ditemi cosa ne pensate.
❤️💕

Reign un finale inaspettato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora