44- Da sola

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«Ma perché sono nata stupida?» singhiozzo ancora una volta, soffiandomi il naso. Jake alza un sopracciglio, passandomi una nuova scatola di fazzoletti.
Ormai sono le due e mezza del mattino, e lui sta ancora cercando di capire cosa è successo.
E l'unica cosa che esce dalla mia bocca sono insulti verso la sottoscritta.
Forse ha ragione Aidan.
Forse sono solo un'immatura.
Nel mio petto ha preso posto quella strana sensazione che ti opprime fino a farti svenire. Quel senso di colpa, che ti schiaccia il cuore. Quella pesantezza che te riduce a brandelli, il cuore. Non ti lascia nulla. Solo un grande vuoto.

«Bambola, sono sicuro che non è nulla di irreparabile» mi rassicura Jake, accarezzandomi i capelli.
«Sì invece» mi lamento incontrando i suoi occhi. «Ho fatto un casino».
«Hai litigato con Loren?» mi chiede abbracciandomi. Poso la testa sul suo petto, mentre le mie lacrime bagnano la sua maglietta.
«Peggio» borbotto nascondendo il viso.
«Hai fatto a botte con Kendall?»
«Molto peggio» singhiozzo scuotendo la testa. Lui sospira, accarezzandomi la schiena.
«Mi vuoi spiegare o-»
«Ho fatto un casino con Aidan»
«Robinson?»
«Sì» mugolo asciugandomi gli occhi. «Jamie ha trovato un lavoro, e mi ha detto che se voglio posso andare a studiare a New York. E io non l'ho detto subito ad Aidan, e lui odia le bugie e-» la mia voce si incrina, mentre l'ennesimo singhiozzo mi sfugge dalle labbra.

«Diane sono sicuro che non è successo nulla di grave. Devi calmarti»
«L'ho lasciato e mi sono licenziata» confesso con lo sguardo basso.
«Stavate insieme?»
«Da un po', sì» replico scrollando le spalle. Lui mi guarda, passandomi l'ennesimo fazzoletto.
«E perché avete litigato?»
«Perché io gli ho mentito, e lui non sopporta le bugie. E io so dire solo bugie praticamente.» mi soffio il naso, ancora, sempre più convinta di avere l'aspetto di un panda nato da un incrocio tra Niki Lauda e un mascara rotto.
Ma perché rovino sempre tutto?

«E poi?»
«E poi io gli ho detto che lui non si fidava di me, e lui mi ha detto che quella che non si fida sono io» mi fermo, asciugandomi gli occhi con il dorso della mano. «E abbiamo litigato ancora e poi il mio orgoglio ha preso il sopravvento e-»
«E hai mandato tutto a puttane» conclude lui, con una smorfia.
«Esatto» bevo un sorso dal bicchiere d'acqua che mi porge, con lo sguardo perso nel vuoto. «Gli ho detto che lo odio, capisci? Ho detto la più grande cazzata della mia vita» piagnucolo ancora, appoggiandomi a un cuscino del divano.
«E lui si è arrabbiato solo perché partivi?»
«Non lo so, credo che non volesse avermi così lontana. Ma del resto è andato tutto a rotoli adesso, non c'è più nulla da fare» quanto sono drammatica.
«Sono sicuro che se vi parlate si risolve tutto»
«Oh no» sbotto scuotendo la testa. «Non ho intenzione di vederlo mai più» mormoro incastrando i miei occhi in quelli di Jake.
«Ma che dici, bambolina?»
«Il mio orgoglio è troppo-»
«Ingombrante»
«Già»
«E sai cosa si fa quando si fanno cazzate per colpa dell'orgoglio?» mi chiede con un sorriso.
«Si scappa?» azzardo inclinando il volto.
«Si parla» mi dice alzando le sopracciglia. Scuoto la testa, ostinata.
«Nah, secondo me scappare è meglio»
«Te ne pentirai Diane. Te ne pentirai da morire».
Me ne sono già pentita.
Non sai quanto.

***

Non ho dormito, ovviamente.
Sdraiata sul divano-letto di Jake ho ripensato a tutte le cose sbagliate che ho fatto, e sono giunta a una conclusione.
Me ne vado.
Aidan non si merita una bugiarda cronica come me, e non si merita di soffrire ancora. Non siamo fatti per stare insieme, non c'è niente da fare.
Basta.
Com'era il detto?
Se lo ami lascialo andare.

Non voglio ferirlo, e preferisco distruggere il mio cuore invece che fare del male a lui. Non se lo merita propio.
Mi sono pentita così tante volte di non essere corsa di nuovo in casa Robinson e di non averlo baciato che ho perso il conto. Mi manca già, terribilmente.
Mi sento come se non ci fosse ossigeno nella stanza.
Ho il cuore a pezzi.
L'ultima cosa che vorrei fare è andarmene, lasciarlo qui e scordarmi di queste ultime settimane. E invece lo farò, propio perché per non averlo nel cuore devo togliermelo da davanti agli occhi.

Mi tiro sù dai cuscini, lanciando un'occhiata all'orologio. Tra un piantino e una crisi isterica ho deciso che prenderò il primo treno per la cittadina dove Jamie e Billie hanno preso in affitto una casa da quando è nato Lucas. Robbie mi ha detto l'orario del treno che prendeva solitamente lei, senza fare storie, probabilmente perché erano le quattro di notte e voleva dormire.
A l'una e un quarto sarò su quel treno, per scappare da Aidan. Ho bisogno di tempo, di riflettere, di spazi nuovi per dimenticarlo davvero.
Sono una codarda.
Non posso fare a meno di ripetermelo.

Mi alzo lentamente, passandomi una mano sul viso, quindi raggiungo Jake in cucina.
«'Giorno bambola. Sei ancora decisa a comportati come un coniglio?»
«Non dire così J. È per il bene dell'uomo che amo» borbotto versandomi un po' d'acqua. Lui mi passa un piatto con dei waffle, sedendosi davanti a me.
«Se tu lo ami, e lui ti ama, l'unica cosa che potete fare di buono è restare insieme» mi fa notare con una smorfia.
«Uhm...Hai dello zucchero?» cambio discorso, con un cenno verso il mio piatto. Lui rotea gli occhi, passandomi un barattolo.
Finisco la mia colazione in silenzio, cercando di non pensare a tutte le cazzate che sto facendo in ventiquattro misere ore. Ho un talento.
Ho sbagliato, ho fatto una cazzata, ho mandato tutto a puttane e per di più scappo come la peggiore delle codarde.
Probabilmente il livello della mia vergogna sta raggiungendo i santi in paradiso.
Come la mia codardia del resto.

Scuoto la testa, aggiungendo il mio piatto vuoto a quelli già in lavastoviglie.
Poi i miei occhi incontrano il portapenne sul tavolo, e l'ennesima cavolata si fa strada nella mia mente.
«J, come starei con la frangetta?»
«Diane, vuoi arrivarci viva alla stazione?» mi urla dal salotto. Sorrido, afferrando le forbici.
Tanto per cambiare, no?

Quindici minuti dopo sono in bagno, davanti allo specchio, mentre Jake mi guarda appoggiato allo stipite della porta.
«È un po' storta» commenta inclinando il volto a destra.
«Non è vero» replico scrollando le spalle. Osservo la frangetta scalata che ho improvvisato e sorrido ancora una volta, arricciando il naso. Da piccola ho sempre tagliato i capelli alle mie sorelle, e Loren ha avuto la frangetta per anni interi. Scaccio dalla mia testa i pensieri sull'opinione di Aidan e sospiro.
«Come sto?» gli chiedo voltandomi verso di lui.
«Bene bambola, ma c'è una ragione per questo
«Volevo cambiare un po'»
«Cambia anche la coscienza, magari» mi prende in giro, mollandomi una pacca sulla spalla. So perfettamente che non approva quello che sto facendo, nonostante sappia dai tempi del liceo che tra me, Robbie e lui, sono sempre stata io la più codarda.
«Tra quanto devi andare alla stazione?» scrolla le spalle, spegnendo la luce del bagno. Lo seguo fuori dalla stanza, chiudendomi la porta alle spalle.
«Quaranta minuti. Meglio che vada a vestirmi» replico schioccandogli un bacio sulla guancia, prima di allontanarmi con un sorriso amaro sulle labbra.

Mi infilo un paio di jeans, una maglietta, richiudo la valigia disordinata come i miei pensieri e poi indosso le scarpe, quindi recupero il resto delle mie cose ed esco dalla stanza.
Jake mi aspetta nell'ingresso, battendo un piede a terra nervosamente.
«Io vado allora» mi stampo in viso un sorriso finto e spingo la mia valigia fuori dalla porta, prima di abbracciarlo.
«Sì, uhm...chiamami quando arrivi» borbotta lui, aggrottando le sopracciglia.
«Contaci» mormoro staccandomi dall'abbraccio. Gli rivolgo un'ultima occhiata prima di percorrere la strada fino al cancelletto d'ingresso.
«Buona fortuna» mi urla prima di rientrare in casa.
Speriamo che il mio cuore regga anche questa.
Adesso sì, che sono da sola.




Ehilà gente
Quanto odiamo Diane? Sta facendo una cazzata dopo l'altra...
Beh, ho inserito un pezzetto di nostra quotidianità da quarantena: tagliarci i capelli a cazzo. Io ho resistito fino ad ora, ma chissà se arrivo fino al 4 maggio.
Che ve ne è parso del capitolo?
Il prossimo è L'ULTIMO. Lo so, sembra assurdo, eppure ci siamo.
Manca un capitolo e l'epilogo. E a me sembra così strano dire che sto per abbandonare Diane e Aidan. Vi risparmio il discorso strappalacrime per l'epilogo, tranquilli. Esprimerò tutto il mio amore per le mie creature lì.
Cosa pensate che accadrà nell'ultimo capitolo? Per me è quasi scontato, sebbene ci sia una sorpresina.
Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo. L'ho riguardato cento volte ma mi sembra sempre che ci sia qualcosa che stona...boh, effetti della quarantena.
Se soffrite con me e non volete abbandonare i miei personaggi spostatevi su Sugar Lips, dove abbiamo un Aidan Made in France che ne combina di tutti i colori...
Vi amo (come sempre)
Andate in pace
Lily❤️❤️

Cruel in loveWhere stories live. Discover now