6- Tieni a bada quel coso

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Non so esattamente come sia successo.
Ma a quanto pare sono passata dall'essere appoggiata alla porta, al pavimento, con tanto di cocci rotti e caffè suoi miei capelli.

Maledette porte socchiuse
Me la pagherete

«Hai ragione, sembra propio la tata di turno.» dice Kyle appoggiato allo schienale della poltrona.
«Diane, alzati.» sospira Aidan, avvicinandosi.

Il mio capo sta per avere una crisi di nervi
Me lo sento
Ha pronunciato il mio nome due volte in meno di un minuto
Adesso mi licenzia

«Mi dispiace.» replico con una risatina nervosa «Ma almeno lui potrà avere la sua birra.»
«Diane, siediti.» ribatte Aidan porgendomi un'asciugamano.
Io mi dirigo verso una sedia sedendomi mentre gli altri due mi fissano.
«Kyle, quello è tuo?» ripete Aidan, sedendosi accanto a me.
«Non è colpa mia.» borbotta il fratello, distogliendo i suoi occhi dallo sguardo fermo del mio capo.
«Kyle, sebbene sono sicuro che tu sappia come funzionano le cose, permettimi di ripeterti che che sperma ce lo hai messo tu. Allora?»
«Storia di una notte, lei una figa assurda, io perfettamente sobrio, stranamente. Due settimane fa, dopo più di un anno che non la vedevo, si presenta da me con questa...cosa. Dice che è mio e che lei deve andare a New York per sei o sette mesi per un lavoro.»
«E?» chiedo io inclinando la testa.
«E non so cosa farmene. Perciò sono qui, tu ne hai già due.» conclude abbassando il volto e smettendo di fissare il soffitto.
Io raddrizzo la testa di scatto mentre Aidan sospira.
«Mi dispiace, se vuoi darmi la camicia la porto a lavare e...» mi interrompo quando i miei occhi incontrano quelli ghiacciati di Aidan, che guarda la manica della sua camicia, una volta perfettamente bianca, macchiata dal caffè nei miei capelli.
«Gli stai chiedendo di spogliarsi?» ride Kyle.
«Non gli sto chiedendo di spogliarsi.» urlo rossa in viso, facendo volare goccioline di caffè in giro per la stanza.

«Quindi hai pensato bene di scaricare a me l'ennesimo tuo problema. Dimmi Kyle, tu e Faith mi avete scambiato per una specie di orfanotrofio?»
«Ne hai già due, cosa ti costa tenere anche il mio?»
«Propio il fatto che è tuo! Non puoi scaricare a me tutti i tuoi problemi Kyle. Pensavo fossi cambiato, e invece rimani sempre la solita testa di cazzo.»

«Non capisco qual è il problema! Per Faith non ti sei fatto problemi. E hai anche una babysitter a disposizione!»
«Faith è in prigione Kyle! Possibile che tu non riesca a capirlo?» Tuona Aidan saltando in piedi. «E Diane viene pagata per gestire due bambini già parzialmente autonomi, non per risolvere con me le cazzate di Kyle Robinson!»
«Myrtle non avrebbe mai-»
«Myrtle è morta Kyle! Morta e sepolta, non c'è più nulla di lei, se non il nostro errore!»
«Credi che non lo sappia? Credi che sia facile vivere solo, sapendoti solo e con Faith in prigione? Hai almeno chiamato Montogomery per fargli vedere sua figlia?! No Aidan, non l'hai fatto, perché l'unico che non accetta la realtà qui, sei tu.» scatta Kyle, alzandosi in piedi.

E ora chi è Faith?
E Montogomery?
Qualcuno può spiegarmi qualcosa per favore?

«Non l'ho chiamato perché lui si è fatto un'altra famiglia da quando Faith è stata arrestata, ma questo tu, Kyle, non lo sapevi, perché se c'è una cosa che sei bravo a fare è fuggire nei momenti meno opportuni. Non ho intenzione di continuare questa conversazione.» replica Aidan, attraversando la stanza a grandi passi.

Minchia
Mai mettersi contro Aidan Robinson.
Lo terrò a mente.

«Lei ed io rimarremo qui finché ne avrò bisogno! E se c'è qualcuno che scappa qui, sei tu!» Urla Kyle dietro a Aidan, gesticolando in modo buffo.
«E di questo di dovrai occupare tu.» continua prendendo la bambina nella carrozzina e porgendomela come se fosse un barattolo di Nutella.
La bambina si sveglia e comincia a piangere strillando come un'assatanata.
«Tieni a bada quel coso.» dico allungando le braccia davanti a me e incrociando i miei indici per creare una croce.

«Non fare la rincoglionita, prendila e fai qualcosa per farla smettere.» borbotta piazzandomi il bambino tra le braccia.
«Come si chiama?» chiedo tenendo il bambino a debita distanza.
«Mah, non so. Io l'ho sempre chiamata coso, ma quella stronza di Jessica le ha dato un nome mostruoso all'anagrafe.»
«Che sarebbe?»
«Anastasia.» risponde lui, storcendo il naso.
«Non mi sembra così terribile.»
«Certo, perché il nome di una masochista che incontra il re Mida dell'orgasmo a Seattle è un nome dal ricordo tenero e adatto a una bambina.»

«Non sono una fan di Cinquanta sfumature ma davvero, è un nome carino.»
«Tutta colpa di Jessica, abbiamo visto quel film centinaia di volte, come se io non fossi meglio di quel Grey.»
Ignoro la parte in cui lui si vanta delle sua doti sessuali, e salto al punto interessante.

«Non era un'avventura di una notte?»
«Infatti, ma prima eravamo amici. E Anastasia fa davvero cagare come nome.»
«Credo che in qualità di padre tu possa cambiarlo, se te ne viene in mente uno migliore.» rispondo poggiando Anastasia nella carrozzina.
«Ah ma te li immagini?» sbotta lui, facendo lentamente giri della stanza.
«Che cosa?» chiedo cercando di coprire la bambina senza toccarla.

«La prenderanno in giro da morire, appena i suoi coetanei entreranno nell'adolescenza, in tutte quelle battutine a sfondo sessuale da sfigati, e lei verrà da me a dirmi cose del tipo; "Papà tu e la mamma siete delle grandissime teste di cazzo."» sbotta Kyle, alterandosi
«Che carino, questo si chiama amore paterno.» replico acida.
«Mi preoccupo per mia figlia.» ribatte prima di sgranare gli occhi. «Cazzo, mia figlia.» sbotta, prima di uscire di corsa.

«Tuo papà è matto Anastasia, matto matto.» sussurro spingendo la carrozzina fuori dalla stanza.

                                ***

Cazzo.
Ma perché i bambini piangono così tanto?

Sbatto per la terza volta in due ore contro lo stipite della porta della mia stanza e ancora scalza mi dirigo verso la stanza di Anastasia, borbottando parole sconnesse.
L'alone di caffè che mi circonda mi tiene sveglia per tutto il tempo che impiego a recuperare un biberon piano di latte, e a salire di nuovo le scale, pronta ad addormentarla ancora, visto che Kyle se ne sbatte altamente i coglioni di sua figlia.
Sbatto ancora una volta contro la porta e la visione che mi si presenta mi porta a chiedermi se io non abbia sbattuto la testa davvero troppe volte.

Aidan è in piedi e tiene Anastasia tra le sue braccia, mentre la culla, lasciando che un ciuffo di capelli castani gli ricada sugli occhi. Il petto nudo e dal colore della creme brûlé mi ammalia, insieme alla visione della V che si scorge dalla cinta dei pantaloni.
La melodia che sussurra arriva alle mie orecchie in modo estremamente delicato, rimango impalata sul ciglio della porta, a guardarlo in un momento di dolcezza così diverso dalla freddezza con cui ricopre i suoi occhi ogni giorno.

«Diane.» la sua voce mi sveglia dallo stato di trance in cui ero caduta, facendomi sussultare.
«Aidan.» ribatto, prima di ricordarmi il perché sono venuta qui. «Ho portato da mangiare ad...Anastasia.» spiego sventolando il biberon.
Lui accenna un sorriso e penso di svenire quando una fossetta appare sulla guancia destra.
«Vuoi tenerla tu?» mi chiede passandomi delicatamente la bambina.
Adagio Anastasia poggiandola sul mio seno, e godendomi i suoi gorgoglii così innocenti e buffi.

Il respiro di Aidan sulla mia pelle mi fa venire la pelle d'oca, più che notabile visto il mio pigiama decisamente scoperto.
Il mio respiro accelera, e la tensione sembra solidificarsi nell'aria.
Anastasia si addormenta tra le mie braccia, e mentre io la poso nella sua culla, sento Aidan sospirare.
«Stanco?»
«Deluso.» replica lui, infilando le mani nelle tasche dei pantaloncini che indossa.

«Posso aiutarti?»
«No Diane, non puoi fare nulla.»
«Chi è Myrtle?» spezzo il silenzio torcendomi le mani, e il suo respiro si fa più pesante.
«Nessuno.»
«Ma tu e Kyle ne parlavate, e parlavate anche di una certa Faith.» continuo avvicinandomi.
«La cosa non ti riguarda Diane.»
«È la mamma di Ashton? Oppure quella di Alic-»
«Adesso basta Diane. Non sono affari che ti riguardano, stanne fuori o finirà male.» Aidan mi inchioda al muro, i suoi occhi sono di nuovo ghiaccio.
Scocco un'ultima occhiata alla sua schiena mente e lui lascia la stanza velocemente, lasciando me scioccata.

Quanti segreti nascondi Aidan?
E per quanto ancora sei disposto a mantenerli tali?

Cruel in loveTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon