Epilogo

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Due anni dopo

«Non ce la posso fare. Sto per morire, me lo sento. Avverto gli spiriti maligni che-»
«Per l'amor del cielo Diane! Non ti stai mica sposando tu» Robbie mi punta un dito contro, minacciosa. «Devi semplicemente entrare per prima e spargere un po' di roselline in giro».

Incastro i miei occhi nei suoi, respirando profondamente. Robbie ha ragione, devo solo spargere un po' di roselline in giro.
Sì, e poi quando vedo Jamie all'altare scoppio in lacrime, svengo, sbatto la testa e muoio. Perfetto.

«Non fare quella faccia. So a cosa stai pensando, e devi stare tranquil-»
«RAGAZZE?!» la voce di Billie, isterica da quando si è svegliata questa mattina, risuona tra le mura di casa.
Io e Robbie ci affrettiamo a salire le scale, rischiando più volte di inciampare nei vestiti di seta lilla che Billie ha scelto. Io odio il lilla, ma è il suo giorno felice, quindi faremo uno sforzo.

Quando la vedo, incastrata nell'abito a sirena bianco, con Loren e Kendall che tentano di aiutarla, arriccio il naso.
Mi viene un po' da piangere, ecco.
Jamie si sposa. Cioè, per davvero.

Robbie si precipita dalla sposa, mentre il mio cellulare, abbandonato sul cassettone, inizia a squillare.
La suoneria di Rihanna è inconfondibile.

Con piccoli passi frettolosi sui tacchi da 15 centimetri che mi ritrovo ai piedi, percorro la stanza, mentre Billie si lamenta per l'ennesima volta dello strascico. Io e Kendall abbiamo provato ad aiutarla a tagliarlo, ieri sera, ma la nonna ci ha minacciate, e al matterello non si sfugge. Quel matterello è nei miei incubi da quando avevo sette anni.
Afferro il cellulare, aggrappandomi al cassettone prima di rispondere.
Non durerò a lungo su questi tacchi.

«Pronto?»
«Diane» ecco, mi sciolgo. La voce graffiante e roca di Aidan mi fonde il cervello, come ogni giorno da quel pomeriggio in stazione.
«Aidan» sospiro mentre mi spunta un sorriso sulle labbra. Come mi sono ridotta...
«Siete pronte?»
«Uhm» lancio un'occhiata a Billie, prima di coprire il microfono con una mano. «Siamo pronte?» bisbiglio a Kendall, ferma con lo sguardo fisso sulla sposa.
«Sì, sì, andiamo» sbotta lei, prendendo in mano lo strascico.
«Si, arriviamo» replico al mio uomo, con un sospiro. I matrimoni non mi fanno bene, mi mettono addosso una strana sensazione. È tutto troppo perfetto. Tutto troppo felice.

«Va bene» replica mentre io recupero la mia pochette sul letto e seguo le altre fuori dalla stanza. «Ah, Diane?» mi fermo, in piedi sul pianerottolo.
«Sì?»
«Fa' in fretta, sono due giorni che te ne stai rinchiusa in quella prigione di bomboniere e vestiti. Ho bisogno di vederti» Aidan ride, mentre io perdo un battito.
Non mi abituerò mai.

«Arrivo subito, Robinson» chiudo la chiamata, riprendendo a respirare. Scendo le scale reggendomi alla ringhiera, con parecchie imprecazioni a tenermi compagnia mentre le mie caviglie minacciano di slogarsi.

Aiuto Billie a prendere in braccio Lucas, mentre percorre il vialetto seguita da una schiera di damigelle. Io ricomincio a tremare quando mi ricordo quello che devo fare.
Ma perché ho accettato? Me ne restavo sola soletta in fondo alla chiesa, no?

«Diane devi stare tranquilla» mi ripete Robbie, con un mazzo di fiori in mano. Stringo la pochette tra le mani, camminando cautamente sulle pietre dell'ingresso.
Quando alzo lo sguardo, ai miei occhi si presenta Aidan Robinson, con uno smoking blu scuro addosso e una sigaretta tra le labbra.
Oh Dio
Svengo.

Sorrido, prima di rischiare di inciampare e aggrapparmi a Robbie.
Lei alza gli occhi al cielo, trattenendo una risata. Arrivo davanti a Aidan sana e salva, con un sorriso a trentadue denti sul viso. Lui spegne la sigaretta sotto il tacco della scarpa, avvicinandosi a me. Mi attrae a sé, sorridendo.
«Ciao» gli sussurro accarezzandogli una guancia. Mi sembra così bello averlo vicino a me, dopo così tanti mesi di distanza. Alla fine abbiamo fatto un'accordo: io andavo in un'università a meno di dieci ore di aereo, ma comunque all'estero. Così la scelta è ricaduta su Londra. Lui ha accettato la cosa è mi è venuto a fare visita una volta al mese, come io scendevo mensilmente del resto. In ogni caso ho rinunciato a ingegneria biomedica durante l'estate; mi sono innamorata del giornalismo e sono finita a lettere.
Sono bipolare, me ne rendo conto.

Cruel in loveWhere stories live. Discover now