35- Una psicopatica

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Kyle si passa una mano sugli occhi, cercando le parole giuste. Io intanto non ho scollato gli occhi da lui, che sembra essere sul punto di sganciare una bomba.
Il mio senso d'ansia non diminuisce intanto
Anzi, va sempre peggio

«Problemi di che tipo?» balbetto mentre il mio cono gelato si scioglie ancora un po', finendo sulla mia mano.
«Stalking» replica lui, con una smorfia.
«Stalking?» ripete Jessica, sgranando gli occhi.
«Niente di che, davvero. Una delle ex tate si è rivelata essere una psicopatica» continua con una risatina imbarazzata. Si gratta la nuca, in attesa di una reazione.
«Una psicopatica» ripeto io, cercando di far lavorare il cervello. «Lisa?» chiedo poi.

Almeno ci togliamo il dubbio

Kyle alza le sopracciglia, inclinando il volto.
«Cosa ne sai tu?» mi chiede subito, sporgendosi verso di me.
«Niente» replico in fretta, alzandomi per buttare il gelato ormai sciolto.
Non sono brava a mentire
Mi pare di averlo accennato

«Cosa sai Diane?» Kyle si alza, incrociando le braccia al petto.
«Solo che era una ex dipendente» replico stringendomi nelle spalle.
I suoi occhi saettano da me a Jessica.

«Aidan non vuole che si sappia niente su quello che sta accadendo. Pensa che Lisa abbia già troppi problemi. Conto sulla tua discrezione»
«È stata lei a fargli quell'occhio nero?» chiedo invece, torcendomi le mani.
Lui annuisce, distratto.
«Sì» replica poi, senza guardarmi «Lo ha aggredito» tuona lugubre, mentre Anastasia scoppia a piangere.

L'argomento non viene più toccato.
Torniamo a casa un'oretta dopo, chiacchierando allegramente.
Io però non riesco a togliermi dalla testa Lisa e Aidan

Attendo pazientemente che i bambini tornino a casa, e poi mi occupo con loro dei compiti, rimanendo più volte distratta nel bel mezzo di un tema.
Stesa sul tappeto del salotto ascolto Alicia ripetere storia, mentre i miei occhi passano in rassegna il testo stampato sulle pagine.

«Ashton dov'è finito?» mi chiede poi lei, abbandonandosi su un cuscino.
Alzo le spalle, alzandomi.
«Ripeti un'ultima volta e poi passiamo a matematica. Vado a vedere dov'è Ash e ti porto un biscotto» replico con un'occhiolino, prima di uscire dalla stanza. Arrivo in cucina, sorridendo alla signora Wellington, già impegnata a cucinare la cena.
Afferro due pacchetti di Oreo e poi guardo fuori dalla finestra davanti al lavello, stupendomi di vedere Ashton che corre sull'erba, nel giardino vuoto.

Sgrano gli occhi, quando mi si presenta davanti anche Aidan, con un pallone.
Lo calcia al figlio, e poi para un suo tiro, ridendo.
Sto sognando
Aidan spensierato che gioca con Ashton
Quanto è bello

Sospiro, appoggiandomi al bancone.
«Sono dolci vero?» la signora Wellington mi affianca, appoggiandosi al lavandino.
Annuisco, poi mi stringo nelle spalle, osservando scioccata la scena. Aidan fa una finta, prendendo poi Ashton in braccio. Ridono, urlano e continuano a passarsi la palla. Ogni tanto Ash cade sull'erba, e Aidan lo alza velocemente, e sorride, distraendolo dalla caduta.
Passa qualche minuto, mentre i miei occhi continuano a saettare da Aidan a suo figlio.

«Era propio un mostro» borbotta la signora Wellington, lavando un paio di carote.
«Chi?» chiedo, decidendo finalmente di darle attenzione. Lei mi scocca un'occhiata strana e schiocca la lingua sul palato.
«Myrtle» sbotta secca, chiudendo il rubinetto. «Come si fa a non amarlo, mi chiedo io» continua afferrando uno strofinaccio.
Eh
Non lo dica a me
Propio non ne parliamo

«Non lo so» sussurro riprendendo in mano i pacchetti di biscotti. Sorrido un'ultima volta alla cuoca e poi mi allontano dalla finestra, raggiungendo Alicia in salotto.

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