Capitolo 14

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Nei giorni successivi entrambi i ragazzi sembrarono acquistare un'energia nuova.
A Katsuki non pesava minimamente correre da una parte all'altra della scuola, passare dal basket alle prove con Eijirou, soprattutto ora che tutti sapevano cosa andava a fare quando spariva improvvisamente. Tutti avevano notato la nuova grinta e la voglia di vincere quel venerdì crebbe ad ogni miglioramento che vedevano nel loro capitano.
Denki, che fu il primo a vederlo pieno di energie durante l'allenamento, gli chiese cosa fosse successo il giorno prima, subito dopo che Hitoshi gli aveva dato un suggerimento su come agire.
"Abbiamo chiarito, tutto qui" gli aveva risposto, in una delle pause durante l'allenamento. Anche il padre gli si era avvicinato per chiedergli dove avesse preso tutta quella nuova energia, soprattutto per come lo aveva visto negli ultimi giorni. Aveva sorriso all'uomo e semplicemente gli aveva detto di aver deciso quali fossero i propri obiettivi, senza specificare che uno di questi lui non lo accettasse.
"Si, immagino" fece allusivo il biondo, spintonandolo e facendogli cadere un po' d'acqua a terra. Katsuki si asciugo il viso, dove si era bagnato e mise giù la bottiglia, prima di rispondergli.
"Tu piuttosto. Quindi Hitoshi, eh? E chi lo avrebbe mai detto"
Denki si strozzò con l'acqua e iniziò a tossire, mentre le sue guance si coloravano di rosso. Katsuki scoppiò a ridere e iniziò a battergli una mano sulla schiena, conoscendo perfettamente l'amico.
"Torniamo ad allenarci" rispose poi, quello, ripresosi dallo strozzamento e ignorando il commento del suo migliore amico.
L'allenamento, passato troppo velocemente, finì e, sotto lo sguardo curioso del padre, Katsuki corse via, dato che doveva incontrarsi con Eijirou per ripassare bene la parte dell'audizione finale, che si sarebbe tenuta quel giovedì. Mancava davvero poco ed entrambi i ragazzi si sentivano agitati sempre di più ogni giorno che passava. Avevano Kyoka come aiutante e parte della calma gliela diffondeva lei quando provavano.
Katsuki si cambiò il più velocemente possibile e si mise a correre per i corridoi della scuola, fino ad arrivare al proprio armadietto, il più vicino all'aula di musica, dove avrebbe aspettato Eijirou e con cui avrebbe raggiunto Kyoka.
Arrivò in ritardo di qualche minuto, con il fiatone, ringraziando che il rosso non fosse già lì e si poggiò contro gli armadietti freddi per riposarsi un secondo. Nonostante la fatica per correre da una parte all'altra, per essere presente per tutti e portare a termine tutti i suoi obiettivi, era felice di poter condividere tutto quello con Eijirou, che solo fino al giorno prima aveva visto così lontano da essere impossibile e si sentiva morire per quella situazione. Il solo averlo perdonato, avergli sorriso di nuovo, lo faceva stare bene.
"Hei, sei in ritardo!" urlò quando vide svoltare l'angolo ad Eijirou, anche lui con il fiatone, che gli prese la mano senza fermarsi, ma sorridendogli. Corsero mano nella mano fino al loro obiettivo, mentre i cuori battevano all'unisono, anche se agitati dalla fatica.
Quando Kyoka li aveva visti entrare nella stanza, era stato difficile trattenere le risate, ma i ragazzi non gliene avevano fatto una colpa. Katsuki aveva appena finito gli allenamenti e aveva ancora i capelli leggermente bagnati. Eijirou aveva appena finito di ripassare per la gara di decathlon e si poteva percepire ancora l'odore acre dei miscugli chimici che utilizzava, tra i propri capelli. I due ragazzi si erano seduti su due delle sedie presenti nell'aula, che Kyoka aveva messo accanto al piano e una vicina all'altra, così che potessero entrare più nella parte in quelle ultime prove. Infatti avevano deciso di comune accordo di provare solamente insieme, per far sincronizzare al meglio le loro voci. La ragazza dai capelli viola, nonochè loro maestra, li stava preparando bene ad ogni eventualità, ad ogni situazione che si potesse venire a creare sul palco.
Quello più agitato all'idea di un imprevisto era, inaspettatamente, Eijirou. Il rosso aveva raccontato a Katsuki della prima e ultima volta che aveva cantato davanti a tante persone.
Era svenuto.
Eppure da quella volta erano passati tanti anni, ma il suo terrore era rimasto. Il biondo cercava ogni giorno di distrarlo per non fargli pensare a tutte quelle situazioni, ma Kyoka aveva il compito di fare in modo che tutto filasse e quindi anche di metterli davanti alla realtà dei fatti.
Si sarebbe potuto spegnere un microfono, qualcuno avrebbe potuto ridere o Aizawa avrebbe potuto decidere che loro non erano adatti a quella parte. Katsuki aveva visto tremare Eijirou ad ognuna di queste eventualità e si ripromise di esserci accanto a lui, in ogni caso.
"Perciò, dovete essere pronti" spiegò la ragazza, porgendo loro lo spartito su cui aveva appuntato dei suggerimenti per quanto riguardava i movimenti dei loro corpi.
"Non avevo mai pensato al fatto che ci saranno tante persone a guardarci e che dovremo muoverci sul palco, per piacere anche a loro" sussurrò il rosso, fissando il pavimenti preoccupato. Katsuki, accanto a lui, gli prese la mano e gliela strinse, attirando la sua attenzione. Gli sorrise, come se fossero soli nella stanza, come se non avessero nessuna fretta di provare, nessuna scadenza da rispettare, nessuna aspettativa sulle proprie spalle.
Solo Katsuki ed Eijirou.
Si fissarono qualche istante negli occhi, mentre la mano del rosso iniziò a tremare meno e calmarsi. Più tempo passavano mano nella mano, però, più era il cuore di Katsuki a tremare. Solo il giorno prima gli aveva praticamente messo il proprio cuore a nudo, avvicinandosi letalmente a lui, credendo che alla fine lo avrebbe anche baciato, ma non era successo. Sarebbe stato un momento perfetto per farlo, eppure il biondo si era fermato ed Eijirou non gli aveva detto niente, nemmeno si era mosso.
"Io so che ce la puoi fare, Ei. Siamo solo io e te, come in vacanza, sulla neve" gli disse, vicinissimo al suo viso, proprio come sul balcone di casa sua, occhi negli occhi.
Eijirou gli sorrise e si voltò, prendendo con sicurezza lo spartito che era posto sulle gambe di Katsuki.
Kyoka sorrise ad entrambi.
"Siete proprio carini" disse, senza fronzoli e senza ripensamenti, sorridendo semplicemente ai due ragazzi, che divennero rossi proprio come i capelli di Eijirou. La ragazza dai capelli viola, che aveva notato come i due fossero caduti dalle nuvole con le sue parole, scoppiò a ridere pensando che quei due fossero proprio un clichè, ma che fossero perfetti proprio per questo.

My musical academia [BnhaxHsm]Where stories live. Discover now