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ELLA

Le ore sono passate abbastanza in fretta per fortuna: non abbiamo fatto altro che raccontare i fatti nostri ai professori che fingevano una gentilezza quasi pericolosa.

Finita l'ultima ora ci precipitiamo tutti all'uscita mantenendo un certo livello di frustrazione sulle facce .

Al solo pensiero che già domani abbiamo un test di greco mi viene la nausea; oggi dovrò studiare almeno metà programma dell'anno scorso che ovviamente ho dimenticato durante questi ( troppo) brevi mesi di vacanza.

"Ella!" Grida qualcuno alle mie spalle
Mi giro e qualcuno mi "strappa" il telefono dalla tasca. Qualcuno che non è difficile da riconoscere dato quell'odore di vaniglia permanente:
-->ENRICO<--
Ma perché mi fa questo, non può semplicemente ignorami e continuare la sua vita ? Perché deve sempre infastidirmi con questi giochetti da bambini ?

Mi precipito subito verso di lui e cerco di farmi forza per non crollare in sentimenti emotivi che non siano collegabili alla rabbia.

" Dammi il telefono" gli ordino cercando di mantenere la calma.
Lui, sfruttando la mia scarsa altezza, alza il suo braccio con il mio telefono.

" Prendilo!" Grida divertito
" Sei realizzato ora? Hai ottenuto quello che volevi?" Chiedo mantenendo ancora una certa calma.

"Non ancora" afferma sfoggiando un sorriso così bello che lo ammazzerei di botte per non vederglielo più, mi aiuterebbe un sacco nel tentativo di odiarlo .

" cosa vuoi?" Chiedo rassegnata all'idea che otterrà sempre quello che vuole in un modo o nell'altro.

" Aiutami in greco"
" No"
" È un ordine non una richiesta "
" dammi il telefono " rispondo cercando di deviare il discorso
"No"

Mi guarda negli occhi e io mi sento già sciogliere . La mia coscienza continua a ricordarmi di chiudere la bocca e tenere la bava al suo posto . Raccolgo tutte le mie forze e rispondo:" è un ordine non una richiesta"
"Solo se mi aiuti in greco"

Mi rassegno e acconsento .
Fa per darmi il telefono ma appena sto per prenderlo lo risposta in alto dicendo:" solo se mi dai anche un bacio"
Te ne darei anche due, tre, mille...nono ferma ! Ricorda: non sbavare. Fatti valere!

" ma scordatelo testa di cazzo e dammi quel cazzo di telefono prima che cambi idea per il test "

Sembra sorpreso, così in un attimo mi porge il telefono e se ne va senza dire una parola.
Sono sorpresa anche io dalla mia reazione, solitamente sarei arrossita e l'avrei pregato gentilmente di smetterla con quelle cretinate .

Sento quasi un fuoco di fierezza .

ENRICO

La prof distribuisce i compiti e già inizio a smadonnare perché ha rimesso quei cazzo di esercizi con tremila cose da scrivere . A cosa mi servirà nella vita sapere tutte queste cagate!?

Però ho lei e sa benissimo che non può rifiutarsi di aiutarmi.

La chiamo cercando di non farmi notare dalla vecchia alla cattedra.
Ma non si gira . Sapevo che avrebbe fatto la cogliona, quest'anno si sente coraggiosa la piccoletta" .

Insisto nel chiamarla , ma ancora una volta non risponde.
E ora come cazzo faccio? Se non fosse che se non passo l'anno mi scordo la macchina nuova lascerei totalmente perdere, ma in queste circostanze..
Riprovo un'ultima volta, ma questa volta mi rivolge il suo solito sguardo da rompipalle .

" che vuoi ?" Mi chiede
"Dammi le risposte "

Si gira verso la verifica e continua il suo esercizio.
Bene, vuole la guerra? Vediamo chi resiste di più .

Scrivo un bigliettino con una domanda e la prima risposta che mi viene in mente e glielo lancio.
Mentre lo apre richiamo l'attenzione della prof accusando quella stronza di copiare .
Ho vinto io.
"Continua il tuo compito Enrico e lascia che mi occupi io di queste cose".

Ovviamente la vecchia nonostante abbia visto il bigliettino si limita a richiamarla.
Ma vaffanculo.

Guardo il mio compito e cerco di fare almeno qualcosa, anche se un tre in questo compito non me lo leva nessuno.

Baciami il cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora