Fairy Tail Accademy||Chapter 2

37

«Uccidere chi si impossesserà dei poteri del rubino»,disse.

Il mio cuore perse un battito e le mia gambe non riuscivano a reggermi in piedi, perciò caddi a terra con la mente altrove e gli occhi puntati sul vuoto. Guardavo a terra e pensavo. Sarei morta, ma avrei salvato la vita ai miei compagni. Sarei morta ma Lord avrebbe perso. Sarei morta ma non avrei potuto più vivere con Natsu e i miei amici.

«So che sei rimasta scioccata da ciò»,disse Ruben.
«Non si può fare nulla?»,domandò Natsu.
Ruben scosse la testa. Come immaginavo..
«Non fa niente se morirò. Almeno voi sarete salvi»,dissi sorridendo.
Il mio unico pensiero in quel momento era la morte. Ma avevo paura pur sapendo che li avrei salvati. Avrei salvato la mia famiglia. La mia unica e sola famiglia.
«Non dirlo neanche per scherzo»,mi rimproverò Erza abbassandosi alla mia altezza.

«Non lo avete sentito? Non c'è nulla che possiamo fare»,ribattei.
«Noi ce la faremo!»,si intromise Levy.
«Se ce l'ha fatta Erza, perchè tu non dovresti farcela»,disse Juvia.
«Juvia ha ragione. Anche se quel rubino ti ha donato i poteri e potresti morire, noi ti salveremo ad ogni costo»,dice Natsu.

«Voi non capite è impossibile!»,esclama Ruben.
«Non è impossibile!»,urla Wendy.
Sentire Wendy urlare in quel modo mi ha sorpreso, non solo a me ma a tutti gli altri che la guardano.
«Scusate, non volevo urlare così»,dice lei arrossendo. Accennai un sorriso divertito.
«Lucy è in grado di usare i poteri del rubino, no? Il rubino glielo ha donati in qualche modo»,dice Wendy.

«Dove vuoi arrivare?»,le chiede Ruben.
«Ci sarà anche un modo per estrarli,giusto?»
«Si può anche fare, ma Lucy rischierebbe di morire lo stesso. Niente e nessuno può sfuggire al proprio destino. Questo è quello di Lucy e voi non potete fare nulla, mi dispiace»,dice Ruben allontanandosi da noi.

«E ora che facciamo?»,domando.
«Se chiedessimo aiuto a Poluska?»,chiede Laxus.
«Potrebbe aiutarci?»,chiede Natsu.
«Ha aiutato me e in fondo è l'infermiera della Fairy Tail Accademy, quindi penso che lei possa aiutarci»,dice Erza.
«Non può venire lei qui,con il treno impiegherebbe troppo tempo»,dice Gray.
«Chiamiamo Mest,no?»,chiede Wendy.

«Lo chiamerò io»,dice Jellal cacciando dalla tasta uno strano aggeggio che non avevo mai visto. Si illuminava e lui iniziò a digitare qualcosa su di esso. Comparve l'immagine di Mest.
«È un telefono»mi sorrise Erza. «Ce l'ha dato il master prima di partire, in caso di emergenza»,continuò.
«Jellal?»
Era la voce robotica di Mest.
«Mest, ci serve il tuo aiuto, devi portare Poluska qui ad Alvarez»,disse subito Jellal.

«Che è successo?»,domandò Mest.
«Ve lo spiegheremo appena sarete arrivati. Ma una sola cosa, fate il più presto possibile»,dice Jellal.
«Va bene,saremo lì tra due tre ore massimo. Il tempo che avviso il master e Poluska», dice Mest per poi attaccare.

«Verranno qui tra qualche ora, io direi di tornare in albergo e aspettarli lì», ci informa Jellal.
«Si, andiamo in albergo», conferma Erza.
Iniziamo a camminare per il bosco ed io e Natsu restiamo dietro.

«Natsu, tutto ok?», lo affiancai.
Alzò lo sguardo verso di me e sorrise.
«Si, sto bene Lucy», mi disse.
«Ti vedo strano...»
«Lucy, sto bene. Sono solo arrabbiato con te perchè potevi davvero rischiare la vita», mi dice.
«Potevi rischiare anche tu, e poi sono qui. Io so che ho sbagliato, ma sentivo che qualcosa sarebbe andato male e non volevo che ti accadesse qualcosa», dissi fermandomi mentre Natsu si fermò davanti a me e si girò verso di me.

Lo guardai negli occhi e lui fece lo stesso.
«Se tu fossi...insomma morta...non me lo sarei mai perdonato»,mi disse.
«Lo so e io non mi sarei mai perdonata se ti fosse accaduto qualcosa», gli dissi.
«Ma ora siamo qua, no?»
Lui annui sorridendomi.
«Natsu! Lucy! Venite!», ci urlò Gray e noi li raggiungemmo