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Vedevo tutto sfuocato e sentivo i brividi percorrere tutta la mia schiena,fino ad arrivare al collo. Strinsi gli occhi poiché li sentivo pesanti e iniziai a vedere meglio. Era tutto buio e non capivo dov'ero. A destra vi era un piccolo focolare,ormai quasi spento. Dove mi ero cacciata? Wendy? Dov'è? Le avevano fatto del male o no?

Non vedevo nessuno dei due uomini,ma a quando pare ero rinchiusa in una prigione sotto terra. Spero soltanto che Wendy stia bene.
«Wendy? Sei qui?»
Nessuna risposta. Il solo pensiero che quei due sconosciuti l'avevano fatto del male mi dava rabbia. Non me lo sarei perdonato. Magari si sarà salvata. Lo spero tanto.

«Colei che cerchi,non è qui». Era una voce femminile,ma che non conoscevo. Sicuramente non era di Wendy.
«Dove siamo?»,le chiesi avvicinandomi alle sbarre. Nella grande stava vi erano altre 3 celle come la mia. Due erano vuote e una,invece,era occupata da un'altra ragazza che però,non riuscivo a vedere.

«Nessuna di noi lo sa»,mi dice. Aveva una voce abbastanza rauca. Avrà la sua età. Ma da quanto tempo era lì?
«Che intendi dire con nessuna di noi?»,le domando.
«Sono passati 10 anni da quando sono rinchiusa in questa stupida cella. Sono state catturate molte ragazze,anche bambine e donne incinte,che non hanno mai fatto ritorno a casa,ma sono state portate via»,mi dice lei e finalmente vidi il suo volto.

Aveva i capelli legati in uno chignon basso,gli occhi stanchi e il suo vestito era stracciato e sporco. Non aveva più di 40 anni,anche se dal suo aspetto sembrava averne di più.
«Sai dove vengono portate?»,le chiedo. Scuote la testa. «Li ho sentiti parlare,ma non di cose riguardanti ciò»,mi risponde.

Annuì. Poco dopo mi resi conto che avevo con me le chiavi. Tirai un sospiro di sollievo. Per fortuna non le ho perse.
Sentì dei passi in lontananza.
«Arrivano»,disse la donna. E,infatti,poco dopo,entrarono due uomini. Erano molto alti e robusti. Non li avevo mai visti prima.

«Certo che è stato piuttosto facile prenderti»,dice uno dei due avvicinandosi alla mia cella. Si inginocchio e mi sorrise. Non mi piaceva affatto. Per quanto possa sembrare un bellissimo uomo,sapevo che non era poi così tanto gentile e buono come credevo. Era tutto il contrario.

«Cosa volete da me?», chiedo guardandolo negli occhi.
«Lo saprai presto,credimi»,rise lui allontanandosi.
Il cuore mi batteva forte. Speravo con tutto il mio cuore che Natsu e gli altri sarebbero arrivati presto.
Non sapevo dove mi trovavo. Sarei scappata in un modo o nell'altro. Dopo qualche minuti,i due uomini uscirono e io e la donna,di cui non sapevo neanche il nome,rimanemmo da sole.

«Io sono Tanya»,mi dice.
«Io Lucy»,le dico.
«Mi chiedo cosa cercano da te. Sei una ragazza giovane e bella,di solito portano donne anziane e abbastanza brutte»,mi dice sorridendo.
«Ma tu non lo sei»,le dico.
«Me lo diceva anche mia madre»,sorride abbassando lo sguardo.

Non posso immaginare cosa prova in questo momento. Certo,stare 10 anni in questo posto non è facile. Neanche vedere la sua vita essere portata via era facile.
«Dovevo sposarmi»,dice dopo qualche minuto di silenzio.
«Io e mio marito,o il ragazzo che doveva esserlo,avevamo progettato tutta la nostra vita. Avevamo perfino comprato la nostra casa»,mi dice e la vidi asciugarsi una lacrima.

«Avevo anche un figlio»,mi dice.
Non dissi nulla,volevo ascoltare.
«Si chiamava Jack e aveva 5 anni. Quando mi rapirono,ero in giardino con lui,mio marito era a lavoro. Non so cosa sia successo dopo,spero soltanto che ora stia bene»,continua sospirando.
«Ti farò uscire di qui. Incontrerai tuo figlio e tuo marito e vi sposerete di nuovo. Te lo prometto»,le dico più sicura che mai.

Volevo mantenere la promessa. Sapevo di poterlo fare,ero convinta.

Fairy Tail Accademy||Chapter 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora