CAPITOLO 13

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Deborah riuscì con passi quatti e felpati ad eludere la sorveglianza delle guardie e riuscì ad appropinquarsi ad un enorme baracca in cui lavorava Mengele. Infatti la giovane ebrea ebbe l'impressione che la sorella maggiore l'avesse guidata.
Tuttavia una SS le sbarrò il passo immediatamente.
<<Raus!>> le intimò quest'ultima lanciandole un'occhiata gelida.
<<Ahem,vorrei parlare con il Dottor Mengele,ve ne prego!>> lo supplicò la Weber.
<<Mai e poi mai! Nie und nimmer! Raus!>> rispose l'SS con aria ancora più arcigna.
<<É urgente,per favore!>> esclamò Deborah inginocchiandosi e istintivamente percepì una presenza di fronte a lei.
Infatti comparve Mengele che chiese:<<Che cosa sta succedendo qui?>>.
Il paramilitare farfugliò qualcosa,Mengele annuì e lo congedò con una pacca amichevole sulla spalla e dopodiché rivolse il suo sguardo cortese verso Deborah,la quale prese la parola:<<Dottore! Desideravo parlare proprio con lei!>>.
<<Ma certo Fräulein,sono qui a vostra disposizione per servirvi!>> la esortò il medico con un sorrisetto solenne,portandosi una mano sul cuore e inchinandosi lievemente.
La "piccola" Weber non sapeva come esordire e chiese silenziosamente aiuto ad Esther.
Infatti poco dopo le parole fluirono,giacché sentì di essere stata ispirata dalla sicurezza della sorella maggiore:<<So che potrei sembrarvi una matta,Dottore,ma mi piacerebbe lavorare per voi. La medicina mi ha sempre affascinata!>>.
<<Uhm,interessante! Davvero?>> rispose Mengele piacevolmente sorpreso,dopo un attimo di esitazione.
<<Sì,voi siete molto cordiale nei miei riguardi e per questo vorrei esservi utile!>>.
<<Ne sono lusingato ma ne sei sicura?>>.
<<Perché non dovrei esserlo?>> replicò Deborah emulando Esther in quanto a tono sfrontato.
<<Perché i turni di lavoro sono estenuanti,oserei dire massacranti! Io sono avvezzo a tutto ciò,nessuna difficoltà m'impedisce di accudire i miei amati pazienti! Sai,anche dopo anni di onorata carriera medica non riesco a rimanere indifferente di fronte alpa sofferenza umana! Mi si stringe il cuore al pensiero che per quanto cerchi di fare il possibile per i miei pazienti non sempre ci riesco! Saresti disposta ad accettare queste condizioni?!>>.
Deborah annuì.
<<Qui dentro non ho niente da perdere e poi sono una persona laboriosa,potrebbe confermarvelo chiunque si trovi qui!>>.
<<Allora affare fatto!>> esclamò solennemente Mengele stringendo la mano a Deborah.
<<Quando posso iniziare a lavorare?>> domandò quest'ultima.
<<Anche subito! Sarai la mia assistente,devi ascoltare attentamente le mie istruzioni e quelle degli altri miei collaboratori! Seguimi!>> la incalzò il medico.
La Weber,che aveva cercato di dissimulare la sua angoscia,obbedì ma mille domande cominciarono a frullarle in testa, Josef[Mengele,ndr] le causava una crescente inquietudine e iniziò a temere per la sua vita.
<<Non scapperai con la coda tra le gambe come una codarda?! L'hai detto tu stessa che non hai niente da perdere!>> la rimbrottò Esther.
Allora Deborah si fece coraggio ma ebbe un presentimento: cioé che avrebbe visto cose atroci e raccapriccianti che i comuni mortali non sarebbero riusciti nemmeno a immaginare.

AL DI LÀ DEL FILO SPINATOWhere stories live. Discover now