~Dove sei, Jiyong?~

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Top pov-
Non ne volevo più sapere nulla di quel nano traditore.
Mi aveva fatto male, davvero molto male al cuore. Avrei voluto dimenticarlo, era quello che desideravo più fare. Ma era impossibile.
Non riuscii a dormire quella notte, rimasi sveglio a pensare a lui. Sembrava un ragazzo così solo, così bisognoso di aiuto. Invece l'aiuto lo aveva già. Io lo volevo, solo per me. Avrei voluto avvicinarmi a lui baciando le sue bellissime labbra. Gli avrei toccato i suoi morbidi capelli arancioni, arrivando a tirarli.
Più pensavo a lui e più stavo male.
Avrei voluto rimanere a casa il giorno seguente ma non mi fu possibile.
Sono il rappresentante d'istituto e quel giorno avrei dovuto parlare davanti a tutti.
Quella notte la passai in bianco, senza dormire, ma non so con che forze, mi alzai e andai a scuola.
Arrivai puntuale, entrai in teatro, il luogo in cui si sarebbe tenuto il discorso e presi il mio posto, sul palco.
Guardai tutte le persone sedute che mi guardavano, erano davvero tantissime. Arrivò la preside vicino a me e mi disse:"Puoi cominciare, sono presenti tutti i ragazzi dell'istituto, ne manca solo uno."
Detto ciò se ne andò.
Chissà chi mancava a una riunione così "importante"... aveva fatto bene a non venire.
Mi avvicinai al microfono.
Top:"Buongiorno a tutti!..."
Tutti si alzarono in piedi e mi applaudirono. Feci un mega sorriso come per ringraziarli tutti.
Top:"Grazie mille a tutti di essere venuti. Sapete come funziona no? Tra poco ci diranno un argomento di cui parlare, inerente a qualcosa che è successo negli ultimi tempi a scuola."
Applaudirono di nuovo.
Mi iniziò a salire un po' di ansia. Magari lì in mezzo c'era Gdragon che mi guardava. Mi mancava vederlo, mi mancava tantissimo. Iniziai a cercarlo tra la massa di persone. Pensai che sarebbe stato facile trovarlo con il colore di capelli che aveva. Non mi fu possibile però continuare la mia ricerca, benché mi arrivò la lettera contenente l'argomento. La aprii e lessi.
Top:"Oggi parleremo di..."
...bullismo.
Mi si fermò per un attimo il cuore. Mi tornarono in mente tutti quei bruttissimi momenti dove Gdragon veniva bullizzato... "Ahahah, stupida femminuccia muori...!"
Non parlai per qualche secondo, fissando il biglietto.
Si alzarono diverse voci tra la folla, e subito dopo arrivò in mio soccorso una professoressa.
Prof:"Top, tutto bene??"
Guardai la professoressa negli occhi, tornando alla vita reale.
Top:"Sisi, mi scusi..."
Prof:"Non preoccuparti."
Se ne andò, lasciandomi di nuovo solo sul palco. Presi coraggio, alzai lo sguardo verso il pubblico e parlai.
Top:"Parleremo di bullismo."
Tutti fecero un applauso, e così salì sul palco la preside. Prese un microfono e si sedette su una sedia vicino a me.
Fece le sue presentazioni e aggiunse:
P:"...Bene, Top sei pronto?"
Top:"Come sempre."
La preside sorrise alla mia risposta.
P:"Chi vuole cominciare?"
Tra il pubblico si alzarono diverse mani. Venne scelta una ragazza della mia classe.
?:"Top, abbiamo notato che nell'ultimo periodo viene molto bullizzato un ragazzo di prima, dandogli della ragazza."
Tutti gli occhi si voltarono su di me.
Stavano ovviamente parlando tutti di G-Dragon. Mi agitai.
Top:"S-Si... Emh..."
La preside mi venne incontro, aiutandomi.
P:"Se hai difficoltà puoi consultare il foglio sul tavolo davanti a te."
Senza esitare abbassai lo sguardo verso il foglio. Nel farlo notai che in prima fila c'era una sedia vuota, vicino alla quale c'era seduto Seungri. Sulla sedia vuota c'era scritto:"Jiyong"
Non era possibile, lui non era qui... Era lui il ragazzo che mancava... dov'era allora? Saltare una giornata del genere era riputato disonore per la scuola. Iniziai a guardare tutti gli altri, sperando di trovare Gdragon, ma nulla. Lui non era qui. Voleva dire che gli era successo qualcosa di brutto.
Top:"Emh, si. Conosco la situazione..."
Un ragazzo intervenne.
?:"E come pensi di risolverla? Stando lì a fare nulla!?"
Top:"Non osare dire una cosa del genere. Io faccio tutto ciò che è nelle mie possibilità per aiutare tutti, soprattutto quel ragazzo. Voi non sapete cosa passo tutti i giorni io.
Ricordatevi, ho anche io un cuore."
Scesi dal palco, dove mi fermarono due professoresse.
Prof:"Dove vai?"
Top:"Non voglio più partecipare."
Le superai e uscii dal teatro.
Gdragon dove sei?
Corsi nella sua classe, per vedere se era lì. Entrai con il fiatone, ma no, non c'era nessuno. La classe era completamente vuota. C'era solo un libro su un banco. Mi avvicinai per guardarlo. Lo presi in mano.
Era il libro di Gdragon.
Ma perché era qui? Non lo lascerebbe mai incustodito. Cosa gli era successo?
Mi avvicinai all'armadietto, quello con cui ci mandavamo i bigliettini.
Con il cuore in gola lo aprii.
Dentro c'era un biglietto.
Lo aprii con le mani che mi tremavano, era la scrittura di Gdragon.
Lessi il biglietto.
Scrisse che gli dispiaceva di avermi ferito o cose simili. Forse pensava che mi fossi arrabbiato non scrivendogli. Andai avanti con la lettura. Aveva paura di sapere chi ero, perché molte persone lo avevano ingannato, per cui pensava che anch'io fossi l'ennesimo tranello. Le prossime parole fu difficile leggerle, perché l'inchiostro era sbiadito... aveva pianto.
Mi agitai sapendo che aveva pianto solo perché non gli avevo scritto.
Mi scrisse che se non volevo più scrivergli andava bene, ma io volevo farlo, era l'unica cosa che volevo tutti i giorni. Successivamente scrisse una cosa che mi lasciò a bocca aperta.
Scrisse che aveva fatto piangere la persona che più amava. Lo aveva soccorso e il ragazzo lo aveva respinto andando via.
Stava parlando di me. Jiyong mi amava. Jiyong provava da tanto quel sentimento. Mi sentii un mostro per come mi ero comportato con lui. Mi venne da piangere.
Il biglietto non finì qui però.
Scrisse che dei suoi amici, cioè i miei, lo picchiarono, per vendicarmi. Gli avevano fatto male... dei pezzi di merda avevano provato a toccarlo.
Mi salii un senso di angoscia tale da non contenermi. Diedi un pugno all'armadietto davanti a me, rovinandolo.
Presi il libro di Gdragon, il suo biglietto e uscii dalla classe. Andai verso l'uscita della scuola, dove vidi tutti gli altri studenti. Probabilmente avevano disdetto la conferenza per mia assenza. Cercai i miei compagni, e quando li trovai, Tae e Dae mi vennero incontro, con la loro solita aria da fattoni. Appena Taeyang su avvicinò a me mi chiese:"Bro, cos'hai?"
Gli tirai un pugno in faccia, e dopo quelli altri e altri ancora. Cadde a terra sanguinando. Tutti gli studenti intorno a noi si allontanarono spaventati. Daesung mi prese da dietro e cercò di fermarmi.
Ero troppo arrabbiato per ciò che avevano fatto, non potevano passarla liscia. Mi girai verso Dae e iniziai a picchiare anche lui, senza pietà. Lui riuscì però a tirarmi un pugno in pieno volto, facendomi saltare via un dente. Alzai lo sguardo verso di lui.
Gli saltai addosso e lo riempii di calci e pugni, facendolo cadere a terra inerme.
Appena vidi che Daesung era primo di coscienza, mi fermai e mi alzai.
Guardai tutti gli altri studenti. Mi stavano fissando tutti, senza fiatare. Sia Dae che Tae erano a terra, senza dare segni di vita. Con una mano piena di sangue mi asciugai il sangue che mi usciva dal naso. Guardai tutti gli studenti, uno per uno.
Top:"SE QUALCUNO DI VOI OSA TOCCARE O SOLAMENTE PRENDERE IN GIRO JIYONG FARÀ LA STESSA LORO FINE. SONO STATO CHIARO?!"
Urlai quelle parole con tutta la forza che mi era rimasta. Raccolsi il libro di Gdragon da terra che mi era caduto e me ne andai.
Uscii dal cancello della scuola. Dirigendomi verso casa. Sarei dovuto andare verso casa? Dove sarei dovuto andare adesso? Volevo vedere come stava Gdragon, ma non potevo sapere dov'era. Mi guardai le mani piene di sangue e cominciai a piangere.
Jiyong, dove sei?

Chimica applicata - GTOPWhere stories live. Discover now