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 MYYYYYYY SPAAAACEEEEEEEEE-

Buonasera amicici, 

prima di continuare a leggere il capitolo, voglio solo chiedervi un favore: non commentate con cattiveria. Ognuno è libero di pensare quello che vuole ed esprimere la propria opinione, accetto critiche, soprattutto quelle negative, ma non insulti o commenti cattivi/sgradevoli. L'argomento che tratto nei prossimi capitoli è molto delicato e ognuno ha la sua visione delle cose. Io non dico cosa pensare a voi, voi non lo dite a me e semu tutti contenti.

Detto questo, spero di non colpire nessuno nel profondo e di aver trattato la questione con sufficiente delicatezza.

Detto questo, 

bacini, Becks--


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In una condizione normale, una donna che scopre di essere incinta è al settimo cielo. Anche io dovrei esserlo, nella mia mente avevo pianificato di esserlo. Dopo la laurea. Dopo aver trovato un lavoro stabile. Dopo aver raggiunto la stabilità necessaria ad occuparmene. Dopo aver trovato la mia anima gemella.

Ora non ho nulla di queste cose. Per lo meno, non sicura di avere l'ultima, ma sono sicura di non avere le prime tre.

Non credevo mi sarei trovata in questa situazione così presto, senza lo straccio di un soldo messo via e la certezza di riuscire a crescere un altro essere umano.

Negli anni ho badato a molte persone, mia sorella prima, mia madre poi e mio padre infine, ma nessuno di loro ha passato nove mesi nella mia pancia e ha avuto bisogno che gli cambiassi il pannolino alle due di notte.

Prendo un respiro profondo, ricaccio indietro le lacrime e cerco di schiarirmi le idee.

"Non sono pronta Em" affermo. Lei mi guarda con le labbra serrate e attende che continui.

"Ho diciannove anni. Lavoro in una libreria e in un bar e non ho nemmeno iniziato i corsi per l'università. Non ho borse di studio per permettermela e quel poco denaro che ho risparmiato finirà solo le spese dei pannolini e del passeggino. Non posso avere un figlio adesso."

La mia camminata frenetica rimbomba nella stanza vuota mentre mi copro la bocca con la mano e trattengo un urlo frustrato. Poi, come se non bastasse, un altro pensiero mi balena per la mente e qui sento le lacrime salirmi agli occhi. "Come lo dico a John adesso? Come chiedo ad un bambino di occuparsi di un bambino?"

Oh mio Dio. Oh mio Dio. Oh mio Dio.

John è ancora meno pronto di me a gestire questa situazione.

Cazzo. Cazzo. Cazzo. Cazzo. Cazzo.

"Em."

"Si, Scar."

"Sto per avere un attacco di panico" dico tutto d'un fiato sentendomi, paradossalmente, senza aria nei polmoni. Il cervello si sta per bloccare e potrei immobilizzarmi nel bel mezzo della stanza urlando internamente.

"Respira" mi dice prima di avvicinarsi e mettermi le mani sulle spalle per attirare la mia attenzione su di lei, "risolveremo tutto. Ti aiuterò io e se sarà necessario schiavizzeremo anche Froy, ma devi dirlo a John e devi farlo subito Scarlett. Dovete capire cosa fare."

"Io non posso avere adesso questo bambino Emilia, non sono pronta" non posso crescere un bambino se sono la prima a non essere del tutto cresciuta.

Emilia mi guarda negli occhi, poi, capendo cosa voglio dire, annuisce lentamente. I contro sono più dei pro, non sarei una buona madre e probabilmente mio figlio non avrebbe il padre a sostenerlo e amarlo. Ho vissuto la situazione, so cosa vuol dire vivere con un solo genitore e non voglio che il mio bambino subisca lo stesso. Sono ancora in tempo per evitargli una vita anche solo vagamente somigliante alla mia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 20, 2020 ⏰

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