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John entra nella stanza asciugandosi i capelli, ormai blu notte, con l'asciugamano mentre io continuo a leggere indisturbata, sdraiata sul mio letto. Nel libro, Tobias ha appena sbattuto la porta dello sgabuzzino in cui si è chiuso con Tris quando John interrompe la mia lettura strappandomi il libro di mano.

Un sorriso colpevole e malizioso gli compare sul viso ed io sbuffo, capendo il gioco che vuole fare, ma a cui non ho assolutamente voglia di prendere parte.

"Ridammi il libro e piantala di interrompermi sempre sul più bello" mi lamento incrociando le braccia sul petto, senza muovermi di un millimetro. Se c'è una cosa che non amo fare è ripetere le cose due volte e credo che ormai John lo abbia capito. Alzando gli occhi al cielo, si siede al mio fianco, porgendomi il libro.

Forse lo sguardo carico di minacce che gli ho rivolto ha aiutato la mia causa.

"Cosa succede biondina?" domanda appoggiando la schiena contro il muro ma lasciando la gambe lunghe a penzolare giù dal materasso. Mi acciglio e lo guardo confusa per una manciata di secondi prima di avvicinarmi e appoggiarmi alla sua spalla, abbandonandomi alla sensazione di conforto dovuta al suo profumo.

"Non succede nulla" sbuffo sfogliando le pagine della copia, "sono nervosa, perché ho sonno ma non riesco a dormire, e ti ci metti pure tu strappandomi di mano un libro che mi sta piacendo molto" rispondo riprendendo finalmente la lettura dopo aver cercato la pagina fin troppo a lungo.

"Solo questo? Sembri molto più fredda e distaccata dal solito..." mi prende in giro fingendo brividi, come se fossi davvero fatta di ghiaccio, prima di ridacchiare.
Alzo gli occhi al cielo e riprendo a leggere, sistemandomi meglio tra le sue braccia, che stringono il mio busto proteso verso di lui. Mi sento come se fossi tra le braccia di un angelo e al.contempo quelle di un diavolo: sto bene quando sono con lui, la maggior parte del tempo, e so che non mi farebbe mai male, ma allo stesso tempo sono consapevole che qualcosa non va e prima o poi finirò sulla cattiva strada per colpa sua...

"Sto benissimo e sono come sempre" taglio corto tenendo per me i miei pensieri prima di dargli un bacio a stampo sulle labbra fugace. Mi riconcentro subito sul libro e giro la pagina, "a te piuttosto, cosa succede? Ogni volta che Brandon entra in una stanza sembra tu voglia trucidarlo sul posto."

"Non mi piace quel tipo" ribatte dopo un attimo di silenzio, usando un tono che manifesta tutto il disprezzo che prova per quel ragazzo.

"Beh, non so cosa dirti se non che devi comportarti meglio e fartelo andare bene" lo guardo sollevando appena il viso così da potergli fare capire quanto sia seria a riguardo, "mi sta simpatico per adesso e non voglio vederti prendere botte perché sei inutilmente geloso" ribatto con un sopracciglio inarcato e guardandolo dritto negli occhi.

Il suo corpo si è irrigidito non appena ho ammesso di non trovare antipatico l'ultimo arrivato e lo sguardo che mi manda è tutt'altro che amichevole.
"Non guardarmi come se avessi appena commesso peccato tesoro caro. Non mi interessa questa tua strana ossessione."

Ed è vero: mi interessa molto poco la sua disapprovazione per Brandon dato e assodato che non ho intenzione di allontanare un possibile amico perché John è un semplice idiota.
Non è una cosa sensata, oltre che fastidiosa.

"Va bene" si arrende alla fine, "ma non le prenderei io."
Il tono poco convinto della prima parte della sua affermazione mi fa sospirare, quindi chiudo il libro, consapevole che non lo riaprirò se non domani, e mi volto verso John.

"Esponimi le tue perplessità."
Lo sguardo confuso che gli si dipinge in viso mi fa quasi ridere, ma cerco di mantenere un minimo di contegno.
"Cosa turba il tuo cervellino così tanto?" riformulo con un sorriso e picchietto con l'indice sulla sua tempia.

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