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Il bacio non è di quelli che ci siamo dati fino ad ora.

È diverso, è senza remore e intriso di desiderio. La passione si mischia all'obiettivo di farmi capire che non vuole la ragazza bruna del supermercato o quella zoccola della mia collega che ci provava con lui qualche settimana fa.

No, lui non vuole nessuno se non me.

Lo percepisco nella sua bocca, nei denti che mi mordono senza preoccuparsi di lasciare segni visibili a tutti sulle mie labbra.
Mi vuole e lo dimostra con le mani che mi sfiorano dappertutto, mozzandomi il respiro quando si posano nei punti più delicati, facendomi stringere a lui mentre le sue labbra divorano le mie voracemente, strappandomi l'aria dai polmoni.

Mi sento ubriaca, strafatta di un'emozione che ho sottovalutato, perché pensavo fosse solo un mio miraggio: una ragazza maltrattata per anni che prova amore per qualcuno. Poteva solo essere un sentimento confuso, il riflesso di qualcosa che sogno da quando ero piccola ma che non ho mai ricevuto.

Ora però, penso che sia un sentimento reale, quanto il cuore che sta per scoppiarmi nella gabbia toracica.

John posa le mani sul mio sedere, stringendolo tra le dita prima di fare pressione verso l'alto e sollevarmi, prendendomi in braccio e portandomi fino al letto, dove mi lascia cadere prima di tornare su di me con la sua bocca affamata.

Una scia fredda mi fa venire i brividi quando il metallo del piercing che ha al labbro inferiore mi sfiora il collo, scendendo fino al petto. Mi lascia una serie di baci languidi lungo la clavicola strappandomi un gemito.

Penso che se dovessi morire ora, sarei la persona più appagata sulla terra. Tiro la testa indietro e inarco la schiena sotto le sue mani che si avventurano leggiadre dentro la canotta larga che indosso.

Un verso gutturale gli risale dalla gola e stringo le gambe intorno alle sue per contenermi ed evitare di gemere di nuovo solo grazie a quel suono.
È un grugnito talmente sexy da riscuotermi le viscere, spingendomi ad afferrargli la maglietta e sfilargliela in un gesto veloce dalla testa.

I suoi occhi grigi si scuriscono dal desiderio e la sua bocca torna di nuovo sulla mia pelle, percorrendo il solco tra i miei seni e tirando giù lo scollo della maglia con due mani, per facilitarsi il passaggio.

Sull'orlo del precipizio mi costringo a stare zitta quando le sue labbra si spostano di lato, raggiungendo la coppa del reggiseno.
In meno che non si dica, la mia maglia vola a terra e mi ritrovo con il reggiseno nero in bella vista.

È un semplicissimo reggiseno nero, senza decori, pizzi o fiocchetti, un tessuto liscio e niente di più, ma John sembra aver visto il più bel lavoro di lingerie esistente.
Con una mano si sostiene su un braccio, mentre l'altra percorre leggera, con la punta delle dita, una linea immaginaria che divide la mia pancia a metà, passando sull'ombelico e raggiungendo il petto, dove traccia il contorno del reggiseno con un tocco di piuma.

Sospiro ad occhi chiusi e trattengo un attimo il respiro, gustandomi la sensazione che mi danno le sue mani sulla pelle accaldata del mio petto.

La sua bocca trova la mia in un bacio molto più delicato di quello di prima, che esprime tutte le altre emozioni che proviamo, ma non penso a capirle. Mi concentro sul sapore dolce che hanno le sue labbra e sulla sensazione che mi fa sapere di essere l'unica con cui vuole stare in questo momento.

Poi, dolcemente e lentamente, i vestiti si dissolvono, cadono sparsi sul pavimento, uno dopo l'altro, lasciandoci uno nudo di fronte all'altra, con il corpo ma anche l'anima esposti.
Nonostante io sappia che non può sentirlo, il mio cuore in questo momento, batte solo ed esclusivamente per lui. Mi guarda come se fossi l'ottava meraviglia del mondo.
E per un attimo vorrei mettermi a piangere dall'emozione.

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