Capitolo 17

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(11 mesi prima dell'incontrocon Maria.)

<<HANNA!>> Gridò qualcuno mentre la svegliava scuotendola.

<<C'è un ragazzo che vuole vederti.>>

<< Fallo entrare.>>Acconsentì sapendo di chi si trattava.

"Caro Axel, mi aspetterai per un bel po', devo prepararmi!" Scrisse su un biglietto.

<<Puoi darglielo?>>Chiese alla zia.

<<Va bene...>>rispose la donna incerta.

Il sorriso di Hanna splendeva come il sole. Corse in bagno a sistemarsi la capigliatura.

<<Hanna!>> Una voce sembrava essere insistente.

La porta si spalancò. La paura le fece cadere la spazzola sul pavimento.

<<Quando la smetterai di infiltrarti in casa

mia?>> chiese ironica.

<<Non riesco a dirti addio...>> confessò Axel.

Hanna lo guardò negli occhi,era sincero.

<<Come stai?>> Le domandò preoccupato.

<<Bene, ma da quando hanno portato via mio zio nel cuore della notte...>>
<<Sei spaventata, è normale...>>

<<Siamo rimasti soli...>>

Il ragazzo le prese il viso e lo avvicinò al suo.

<<Non sei sola.>>Sussurrò.

La baciò senza pensare alla donna che li aspettava in cucina.

<<Perché mi fissi?>>Domandò gentilmente la ragazza mentre si inginocchiò per prenderela spazzola caduta poco prima.

<<Sei bellissima.>>

<<Non adularmi...>>Ordinò sorridendo.

<<E se invece continuassi?>> sibilò Axel stringendola al suo corpo di scatto.

<<Axel...>>bisbigliò.

<<Se dobbiamo dirci addio facciamolo come si deve...>> Le sorrise provocatoriamente.

<<C'è mia zia di là...>>

<<Cosa importa?>>Domandò abbassandole le spalline dell'abito azzurrino.

Gli sbottonò i primi bottoni della camicia sotto il collo con le mani che le tremavano.

<<Sei preoccupata?>>

<<Non se ci sei tu...>>gli spiegò con un sorriso a cui lui non poteva resistere.

Si ritrovarono sul letto uno sopra l'altra.

I baci e le carezze sembravano infiniti.

Ai piedi del letto c'era il vestito di Hanna sommerso dalla camicia e dai pantaloni di Axel.

Mentre Axel si rivestiva, Hanna era accanto alla sua specchiera a sistemare i capelli come prima.

<<Ti amo...>> Le disse baciandole il collo ed uscendo dalla stanza.

La ragazza con il cuore che le palpitava all'impazzata si sedette sul letto con un sorriso a trentadue denti. Si pose una mano al petto e rossa dall'imbarazzo nel ricordare ciò che era appena accaduto.

Uscita per svolgere delle commissioni, si ritrovò ad assistere ad una lite.

<<TRADITORE DELLA PATRIA!>> Un uomo gridava stringendo il colletto della giacca di un ragazzo.

<<ADOLF!>> Corse verso di lui.

Uno sputo volò ai suoi piedi,ma lei ignorò.

<<E in quanto a te...>>sussurrò l'altro ragazzo che le afferrò il braccio. La scaraventò per terra quasi fosse una piuma.

Aveva le mani graffiate dalla caduta e alzando leggermente la gonna del vestito notò un livido sul ginocchio.

Si rialzò e si affiancò ad Adolf ancora minacciato.

<<E lascialo!>> Le ordinò sferrando un pugno sul ragazzo che teneva Adolf per la giacca.

Il sangue gli fuoriusciva dal naso.

"L'ho picchiato..." pensò soddisfatta.

<<Maledetta ebrea!>>Urlò stringendole il collo.

L'uomo che scaraventò Hanna per terra afferrò Adolf. Lo bloccava in modo che non potesse reagire alla vista della morte della ragazza.

Hanna provava ad divincolarsi,Il suo coraggio stava per essere la causa della sua morte.

Il sangue causato dal pugno della fanciulla sembrava aver rigato il polso.

<<HANNA! LASCIATEMI!>>Strillò Adolf ribellandosi alla presa opprimente.

"Gli occhi!" Rifletté.

Con le mani ancora libere gli conficcò le dita negli occhi, andando sempre più infondo.

L'uomo mollò la presa. Hanna aveva ancora i segni sul collo.

Con una gomitata Adolf riuscì a scappare.

<<Non ti fermare!>>Consigliò Hanna al ragazzo correndo. I due erano alle calcagna.

<<Non gli basta come l'ho conciato!?>> Ironizzò.

<<Sei stata fortissima!>>La incoraggiò.

Mentre la loro fuga proseguivasi guardavano ridendo a causa dell'adrenalina.

Ritrovatosi in un vicolo, Adolf indicò un negozio.

Ci si gettarono dentro senza pensare.

Con le spalle al muro ed ansimando, si resero conto di aver scampato il pericolo.

<<FUORI DI QUI!>>Disse il proprietario gettandoli fuori con una voce stridula.

Appena si chiuse la porta sbattendo alle loro spalle scoppiarono in una risata fragorosa.

"Ingresso vietato agli ebrei"vide scritto.

Il suo sorriso si spense leggermente.

<<Grazie per avermi salvato, sei una

combattente!>> Sdrammatizzò Adolf salutandola.

Hanna si girò un paio di volte nel vederlo allontanarsi alle sue spalle.



All They Lived (Biagio Del Prete)Where stories live. Discover now