Capitolo 3

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Luglio era cominciato, ed insieme ad esso erano iniziate le ricerche di Maria.

Memorizzato il luogo cerchiato sulla mappa decise di dirigersi sul posto.

Camminava a passo svelto mentre le onde dorate erano riversate sulla schiena esile della ragazza.

Si fermò di colpo sbattendo contro qualcuno.

<<Signorina, si sposti.>>Sussurrò una voce poco gentile. Sembrava più un ordine.

Alzò lo sguardo e vide una fascia nazista sul braccio dell'uomo. Un fucile fra le mani gli dava ancora di più un'impressione malvagia.

<<Cosa state facendo?>>Chiese spaventata.

Si voltò e si diede la risposta da sola.

Migliaia di uomini,donne e bambini si recavano verso dei furgoncini. Tutti erano caratterizzati dalla stella di Davide sul petto.

<<Li state portando via?>>Un filo di voce riuscì ad uscire dalla sua bocca, pronunciando la frase.

Con cenno affermativo il soldato si allontanò.

<<NON POTETE FARLO!>>Il coraggio si rivelò dopo aver visto un bambino allontanato dalla madre. La furia si impossessò dell'uomo, che ritornò minaccioso verso di lei.

Il braccio le venne stretto forte, come mai prima d'allora.

<<Vuoi fare la loro fine,ragazzina!?>>

L'intraprendenza fece trapelare la paura.

<<Lasciatela, adesso.>>Una voce dietro di lei si fece viva e sicura.

<<Come desiderate, signor Schulz...>> Con sguardo basso allentò la prese con cui teneva prigioniera la ragazza. Con uno strattone si liberò del tutto, anche del terrore.

Finalmente soli, Andreas partì con le domande.

<<Che ci facevi qui, in mezzo ai deportati?>>

<<Niente...>>

<<Non mentirmi, lo si legge nei tuoi occhi...>>

<<Cosa?>> Abbassò lo sguardo per evitare che "leggesse" qualcosa che non avrebbedovuto.

<<Vuoi proteggere qualcuno, è così?>>

<<Non proprio...>>Cercò di sviare.

<<Posso accompagnarti?>>

<<Dovrei tornare a casa,non vorrei che vedendoci insieme potessero pensare che...>>

<<Non penseranno che siamo stati insieme, saremo a debita distanza durante il tragitto.>>

<<Preferirei di no, ci sarà tempo per conoscerci...>> Continuò a scusarsi.

<<Andreas! Posso farti una domanda prima che tu te ne vada?>> Gridò mentre era già abbastanza lontano.

Si girò sorridendole e tornò indietro.

<<Il soldato, ti ha ubbidito come se fossi il

capo. Inoltre ti conosceva...>>

<<Mio padre è Schutzhalftlagerfuhrer a Buchenwald.>> le spiegò il ragazzo.

<<Un vicecomandante?>>

<<Esattamente. Hanno paura di me perché sono suo figlio, a volte mi sento addirittura superiore a mio padre, divertente, non trovi?>>

<<No... non riesco ad immaginarmi una cattiveria simile in te.>> La frase sbucò dal nulla.

Il ragazzo capì di aver detto qualcosa di fuori luogo e decise di andarsene prima di aggravare.

Appena lo vide svoltare l'angolosi incamminò in direzione del misterioso cerchio.

La casa di Hanna era sempre più vicina. Si fermò di colpo quando dinanzi a sé vide qualcosa di indescrivibile. Era seduta sugli scalini con un foglio fra le mani,bagnato di lacrime.

<<Hanna! Che ti succede!?>> Urlò Maria che corse il più veloce possibile in suo soccorso.

<<Mi porteranno via...>>

<<Lasciami dare un'occhiata.>> Sussurrò strappandole la carta dalle mani.

Lesse a bassa voce, quelle parole scritte non le avrebbe più dimenticate.

<<Mio fratello ne è al corrente?>>

<<Si, a breve mi trasferirò nel...>> Si tappò

la bocca prima di rivelare un segreto.

<<Non dirò niente,metterei in pericolo anche mio fratello se lo facessi.>> La rassicurò.

<<Giuralo.>>

<<Lo giuro!>> disse sincera.

<<La casa accanto alla mia è spacciata per abbandonata, ma non è così. Dietro una credenza,ci sono nascosti molti ebrei, che io e tuo fratello aiutiamo da qualche mese. Non ho pensato di dovermici nascondere anche io...>>

<<Potrei aiutare mio fratello al posto tuo. Non mi intimorirà nulla. Sarò discreta.>>

La ragazza annuì e la osservò.

<<Maria, non sai come desidererei essere come te. Una bellissima ragazza cristiana, che non riceverà mai un mandato di cattura...>>

<<Non dire così, sei carinissima. C'è un motivo se mio fratello si è innamorato di te.>>

<<E io mi sono innamorata di lui per il suo coraggio e forza di volontà.>>

<<A breve sarò fidanzata anche io, anche se non lo amo. Ancora non ho incontrato il ragazzo che mi farà scoppiare il cuore... spero di essere fortunata come te.Anche io ti ammiro.>>

Dopo l'incontro traumatico del giorno in cui tutto era iniziato, erano finalmente amiche.

Adolf baciò Hanna sulla fronte,prima che entrambe se ne accorgessero.

Poi avvolse la sorella in un abbraccio.

<<Adolf, sa tutto...>>

<<Voglio partecipare.Voglio aiutare quelle persone. Ora che Hanna non può più farlo...>>

<<Sei d'accordo?>>Chiese Adolf alla fidanzata.

<<Solo se lei si prende questo rischio.>>

<<Assolutamente si.>>Rispose sicura Maria.

<<Bene, allora domani torneremo per mostrarle l'appartamento segreto. Goditi questi ultimi momenti di libertà. Entro l'orario del coprifuoco devi essere all'interno insieme agli altri.>> A malincuore si riferì ad Hanna.

Adolf si avvicinò ad Hanna e la baciò appassionatamente. Lui le accarezzava i capelli neri e ondulati che le toccavano appena le spalle.

Maria guardò tutta la scena emozionata. Anche lei desiderava un ragazzo dagli occhi e dall'animo buono a cui dare un bacio.

Un'ombra veloce prese Adolf sottobraccio.

<<Andiamo?>> Con un sorriso dolce lo guardava Maria, che fece brillare i suoi occhi celesti.





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