Capitolo 21 (Adolf)

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Stalingrado, Russia.

Agosto 1942.

(Qualche settimana dopo la separazione da Maria.)

Gli scarponi di Adolf si macchiarono di fango mentre cercava un riparo. Gli spari non smettevano di sfiorarlo. Rallentato dal fucile si nascose dietro ad un grossa pietra.

Aveva i capelli sporchi di terra e sangue. La faccia era diventata grigia dalla polvere.

Sotto l'uniforme da soldato nascondeva graffi e cicatrici. Imbracciò il fucile e mirò ad uno degli uomini. Premette il grilletto e lo vide accasciarsi.

<<Bel colpo fratello!>>Gli diede una pacca sulla spalla con affetto.

<<La vittoria è ormai nostra!>> Lo rassicurò.

<<Speriamo.>>Sussurrò Adolf prima di una bomba che esplose vicinissimo a loro.

<<DIO!>> Strillò l'amico sparando ad un soldato che stava per colpirli.

<<Troviamo un altro riparo!>>

Un rumore assordante gli fece fischiare le orecchie per qualche minuto.

Corsero velocemente a raggiungere gli altri.

Quando fu quasi arrivato, Adolf si voltò.

Notò l'amico in fin di vita che si trascinava sui gomiti sperando di sopravvivere.

<<FILIBERT!>> Tentò di tornare da lui ma fu fermato prima che potesse neanche muoversi.

<<È tardi per lui...>>

<<NO!>> Si ribellò dalla stretta e non esitò ad aiutarlo.

<<Non vorrai mica morire qui? Forza fratello! Devi morire a tarda età nel tuo letto caldo,accanto a tua moglie!>> Solo pronunciando "moglie", l'uomo si alzò in piedi. Zoppicava, ma riuscirono miracolosamente ad arrivare al riparo.

Cadaveri ed uomini morenti si trovavano fra il fango e la terra. Adolf non si era ancora abituato a tutto ciò. Rimaneva ancora colpito vedendo cosa derivasse da una guerra.

Una settimana dopo.

Adolf fu portato in infermeria per uno sparo alla gamba. Sembrava che le acque si fossero calmate,ma la Germania non si sarebbe fermata alla sua prima sconfitta. Una bellissima donna dai capelli rossi con un bel sorriso entrò nella tenda.

<<Fatemi controllare...>>Con una voce gentile lo calmò. La ferita sembrava cosa poco grave.

<<Soldato, state quasi perfettamente.>>

<<Possiamo darci del tu?>>Domandò seccato dal "voi" che odiava profondamente.

<<Certo.>> Rise divertita.

La donna indossava una camicia abbinata alla gonna bianca che non arrivava alle ginocchia. Portava un grembiule e un cappellino da infermiera. Inoltre per un paio di volte quasi inciampò a causa dei tacchi imposti dall'uniforme.

<<Adolf Weber.>> Si presentò di colpo.

<< Julia.>>Ricambiò.

Il suo volto mostrò un respiro irregolare e gli occhi sgranati. Sembrava spaventata.

<<La tua gamba!>>Pianse prendendo uno straccio. Premette con forza sulla ferita cucita in precedenza.

<<Dobbiamo evitare l'emorragia!>> Strillò senza smettere di schiacciare. Il panno era diventato quasi completamente rosso. Adolf sudava, ma non era preoccupato quanto lei.

<<Tranquilla sto bene...>>

<<Lo spero.>>Rispose asciugandosi le lacrime con la spalla fine e esile.

<<ADOLF, NON SVENIRE!>>Gridò mentre chiudeva gli occhi.

Abbandonò lo straccio e corse dinanzi al suo viso.

Gli poggiò le mani insanguinate sul volto.

Lo baciò senza esitare. Mentre le loro labbra erano unite Adolf pensò solo a qualcuno.

<<Hanna...>>Bisbigliò.

Il ragazzo spalancò gli occhi quasi dandole una testata. Si scusò subito, ma si ritrovò un grande sorriso ad aspettarlo.

<<Grazie a Dio!>>Appoggiò la testa sul suo petto nudo ancora sudato a causa del sangue.

Lui le accarezzò i capelli legati per rassicurarla.

<<Perché mi hai baciato?Per far si che mi svegliassi?>> Chiese incerto.<<Perché ti amo. Non sopportavo l'idea di vederti morire senza baciarti.Ricordi quando sei partito e avete conosciuto il personale sanitario?Io ero lì. Non ho smesso un attimo di guardarti. Mi sei piaciuto subito. Ho curato le tue ferite ogni volta che arrivavi morente da una battaglia. Ma non mi hai mai vista, o eri troppo scosso per farlo...>>

<<Infatti non mi ricordo...>>

<<Ne sono consapevole.>>Gli sorrise leggermente, con lo sguardo basso.

<<Sai, non sono mai stata innamorata, se non di te. Non riesco a pensare che potresti morire daun momento all'altro.>>

<<Julia, il mio cuore appartiene ad un'altra donna.>> Le spiegò sincero.

<<Quella "Hanna"?>>

<<Come fai a saperlo?>>Si sollevò sulle braccia.

<<Continuavi a ripetere quel nome mentre eri incosciente...>>

<<Mi dispiace...>>provò a non spezzarle il cuore.

<<No! A TE NON DISPIACE!>>Gridò uscendo dalla tenda furiosa.

<<Julia!>> La chiamò senza ottenere risposta.

<<Ricucite la ferita eri mettetelo in sesto.>> Ordinò ad altre infermiere, Nonostante il rifiuto non smetteva di aiutarlo.



All They Lived (Biagio Del Prete)Onde histórias criam vida. Descubra agora