II. ESCAPE

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Aylee il giorno dopo si fermò sulla soglia della sala comunicazioni, domandandosi con disagio il motivo dell'improvvisa convocazione. Fisher non glielo aveva detto, ma nel suo tono di voce c'era qualcosa che l'aveva messa in allarme. Controllando che il piccolo blaster fosse nella fondina della manica, batté con forza il palmo sul dispositivo di apertura.

Trovò Xendar da solo. "Entra, Aylee", la invitò sollevando lo sguardo dal suo datapad. "E chiudi la porta."

Aylee eseguì. "Ci sono problemi?"

"Non esattamente, ma c'è una situazione particolare comunque. Drekka mi ha detto che l'Alleanza l'ha beccata e sta tornando qua... in compagnia di Drysden Vos e Amila Wren."

Aylee avvertì una stretta allo stomaco. "Per il sacerdote?"

"Drekka mi ha assicurato che loro non sanno niente della sua scomparsa. A quanto pare credono ancora sia in giro per la galassia", rispose. "Credo che vogliano parlarmi di qualcosa però."

Ed era impossibile che lo sapessero, date per veritiere le informazioni fornite da Vos il giorno prima. "Sono venuti con la nave di Drekka?"

"No, con la loro. Drekka è con loro."

"Ma come ostaggio?"

Fisher scosse la testa. "No, non avrebbe comunicato con me altrimenti. Ecco perché sono convinto che vogliano discutere di qualcosa."

"Ma è comunque una coincidenza strana", aggiunse lei. "Non vorrai mica consegnare Vos a loro per evitare guai? Potrebbero aver architettato tutto con Drekka sotto compenso."

"Mi fido di Drekka", rispose infastidito. "E non credo che si abbassino a tanto. Sono dei pilastri dell'Alleanza, vogliono sempre sfoggiare il loro potere. Non lo farebbero mai in un'operazione sottocoperta di cui loro due sono i diretti esecutori." Fece una pausa, guardando dritto negli occhi Aylee. "Vos rimarrà qui finché non avrò le informazioni di Sequa. E' parecchio interessante che le Fenici siano interessati a quella mappa, in caso. Vuol dire che qualcosa si muove effettivamente. E pensa quanto potrebbero pagarci per delle informazioni..."

"Ma nel frattempo il Nuovo Ordine arriverà qui tra pochi minuti."

"Già", concordò Fisher increspando le labbra. "Bisogna spostare Vos un pò più lontano per evitare qualsiasi contatto." Poi guardò la sua collana. "E togliti anche quella, prima che arrivino i nostri ospiti, o vorranno farti delle domande."

Istintivamente strinse il ciondolo. "In realtà preferirei non avere niente a che fare con loro."

"Vorrei che fossi presente quando li riceverò. A parte questo, puoi ritenerti esonerata."

Aylee si irrigidì. "Non devono vedermi in faccia, è diverso", ammiccò. "Te l'ho già detto che ho avuto dei trascorsi poco piacevoli con gli Insorti in passato. Ed è forse meglio che vigili il sacerdote."

"No, capirebbe che qualcosa non va e cercherebbe di scappare", pensò lui. "Fino ad ora è stato buono perché non gli abbiamo dato alcuna speranza." Poi, un'illuminazione. "Portalo al capannone numero tre. Ha due stanze, tra l'altro."

"Meglio sbrigarsi allora. La loro nave atterrerà fra meno di dieci minuti."

Raggiunta la porta di Tauson Vos, trovò il sacerdote in piedi accanto alla finestra, indossando una camicia nera di lino con annessi pantaloni e stivali di pelle. Sembrava identico all'ultima volta che lo aveva visto. Quel giorno in cui gli aveva permesso di rovinarle la vita in silenzio.

"Prendi le tue cose, forza", borbottò minacciosa col blaster. "Oggi si trasloca."

Tauson fissò Aylee in faccia. "Il capitano ha deciso le mie sorti?"

Panlux - Il Nuovo OrdineΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα