XV. POWERS

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Tauson con il suo Erlong era sbucato dopo un lunghissimo salto nell'iperspazio. La regione si presentava vuota, poco costellata di puntini luce e tendenzialmente inqueitante. Solo un elemento dava un senso di sicurezza e al contempo di misticità a livelli elevati: l'imponente nebulosa di gas che girava su sé stessa. 

Aveva con sé una ventina di navi cargo, prontamente caricate di esplosivo e di cui cinque con cannoni ionici ultrapotenti. 

"Caporale", sentenziò uno dei cargo, "dobbiamo attraversare la nebulosa?"

Tauson sospirò. "Aspetto ancora direttive da mio fratello", disse. "E spero che il segnale non sia danneggiato."

L'oscurità lo faceva sentire piccolo e indifeso, cosa che oltremodo era. Il fatto che non fosse ancora morto o ferito lo rallegrava al momento, dato che significava che Aylee era ancora viva e vegeta. Sperò con tutto il cuore che fosse stata tratta in salvo. 

Indira Woods, uno dei suoi sottoposti nell'operazione e perciò nominata Panlux One, aprì il comlink. "Sto ricevendo una trasmissione dalla nave della senatrice Wren, signore", sentenziò poco dopo. 

Lo sguardo di Tauson si fece gelido, dando il permesso di trasmetterla. 

Amila, con il mantello viola che le copriva le spalle, apparve con uno sguardo determinato e assolutamente ottimista. "Tauson", disse lei, vedendo nell'ologramma il volto coperto dal casco protettivo del ragazzo. "C'è stato un cambio di programma."

Tauson si fece inquisitorio. "Cos'è successo?"

"Ci sono navi che continuano a sbucare, Tauson. Stanno per superarci in numero e potenza, incredibilmente."

Il giovane Vos non credeva alle sue parole. In più c'erano anche gli dèi, nascosti chissà dove, che attendevano solo il segnale di Syrion per scatenare l'apocalisse. 

La pressione si fece elevata, e l'urgenza di far collassare quel pianeta imminente. 

"Sono navi che provengono dalle zone esterne?", domandò. 

"Non solo", rispose lei grave. "Sono certa che Syrion abbia hackerato un satellite del Cuore per permettere di avere il segnale per tutta la galassia. Mi sto dirigendo là per compiere questa spedizione, anche se non sarà affatto facile."

"Hai avuto una brillante intuizione", si congratulò lui. "In questo momento non c'è tempo da perdere. E' la nostra unica chance." Poi, come se si fosse ricordato qualcosa, s'illuminò. "Aylee sta bene?"

Amila annuì. "Drysden è riuscito a salvarla. E credo che abbia usato i suoi poteri, c'era una sorta di bolla intorno a..."

La connessione iniziò a farsi debole. 

"Una bolla?", scattò Tauson curioso. Ma l'ologramma continuò a vedersi a scatti. "Amila? Amila!"

Prima di pensare al peggio, si ricordò che si trovava in un avamposto sconosciuto alle carte, e che probabilmente Amila si andava ad allontanare sempre di più secondo dopo secondo. 

"Tauson", riuscì a mormorare lei, convergendo alla medesima ipotesi. "Ti voglio..."

E il segnale si staccò.

"Amila?", ripeté più volte, ma la tecnologia di certo non ingannava. Non era nemmeno riuscito a chiederle se Aylee si stesse dirigendo lì. 

Iniziò a scalpitare. O meglio, si accorse che lo stava facendo da un pò. Non era suo solito essere ansioso o comunque manifestare il suo disagio, ma non poté farci nulla. Era come se sentisse un formicolio tutto intorno a sé, un pizzichio fastidioso che non voleva andare via in nessun modo. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 28, 2020 ⏰

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