I. HEIR

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Un trillo acuto alle sue spalle risvegliò Tauson di soprassalto dal suo sonno senza sogni. Assonnato, con le nocche colpì il visore del casco da pilota e questo servì un pò a dissipare le nebbie che ancora gli offuscavano la mente. Non riusciva a ricordare le esatte circostanze in cui era entrato in trance, ma sapeva che era alla deriva nello spazio da due giorni, essendo sfuggito con un salto nell'iperspazio a dei fanatici estremisti del Vecchio Ordine. E ora era intrappolato nello spazio profondo, con tutti i sistemi dell'Erlong spenti, a parte i comandi di comunicazione ed un minimo supporto vitale per sé. Si girò per prendere le cuffie, con il collo ancora irrigidito, e sussultò per la sorpresa. C'era un'altra nave che puntava diritto su di lui. Il sonno scomparve e le mani gli sfrecciarono verso la strumentazione nel tentativo di accenderla. Erano altri estremisti? Doveva reagire subito, ma i sistemi erano in tilt. Già l'Erlong aveva quel minimo di energia per mantenerlo in vita, figurarsi a rispondere al fuoco. Si limitò solo a girare un pò la nave per confermare la sua analisi: era un mercantile pesante exeboniano, di dimensioni medie e con qualche pezzo mancante. Di certo non era una delle ultime navi rimaste agli estremisti. Ma la coincidenza era quasi assurda. Toccò il cristallo di panlux che portava al collo, cercando di captare qualcosa. Il segnale radio lampeggiante indicò che si stavano mettendo in contatto con lui. Forse non erano così ostili come credeva.

Tauson inspirò ed accese il comunicatore.

"... Va tutto bene?", disse una fredda voce femminile. "Ripeto, Erlong non identificato, qui è l'Enean. Serve aiuto?"

"Enean, qui Erlon 1P-465. Sono alla deriva da giorni. Un aiuto sarebbe ottimale."

"Ricevuto, Erlon 1P-465", replicò l'altra. "Qual è il problema?"

"I rivestimenti sono pieni di crepe, ho finito il combustibile e ci saranno sicuramente anche altri problemi. Avete pezzi di ricambio?"

"No, mi dispiace. Non siamo un mercantile di quel tipo", disse riferendosi al commercio più grosso dalla caduta del Vecchio Ordine, ovvero quello meccanico. "Però mi hanno appena comunicato che può salire a bordo e che possiamo offrirle un passaggio per l'avamposto più vicino."

"Sarebbe meraviglioso. Riuscireste anche a caricare comunque la mia nave?"

"Negativo. Abbiamo le stive piene al momento. Mantenete la posizione attuale e ci avvicineremo abbastanza da attivare un cilindro energetico per prelevarvi."

Tauson iniziò allora a slacciarsi le cinture. Aprì gli scomparti laterali ed estrasse i guanti e la borsa a tracolla, contenente il suo blaster ed altri oggetti minacciosi, qualche bacca e pezzo di pane, una ciotola di terracotta, funghi e cime di rapa. Controllò anche che ci fosse il suo libro di incantesimi e la mappa stellare a forma discoidale. "Uhm, Erlon 1P-465?", la fredda voce femminile si rifece viva. "Il trasporto costa quattromila but. Volevo precisare che non è semplice gentilezza la nostra."

Nessuna nave del Nuovo Ordine avrebbe osato chiedere un compendio. Ma non poteva rimanere sospeso nel nulla, e nel sacchetto aggrovigliato alla cinta contò solo ottocento but. Tuttavia sulla nave si sarebbe messo in contatto con Drysden, suo fratello, ed avrebbe risolto la questione. Mise tutto in spalla, non con poche difficoltà a causa degli spazi angusti. "Bene, il cilindro è pronto. Potete aprire la botola e vi tireremo su", disse la voce. "Quando volete..."

Il piccolo hangar dell'Enean era direttamente sopra di lui, col portello esterno aperto e invitante. Tauson controllò la facciata di un monitor, trovando conferma nella presenza di un corridoio d'aria respirabile fra le due navi. Trasse un lungo respiro ed aprì la cabina di pilotaggio. La folata di vento causata dalla pressione interna ed esterna dell'aria gli sfiorò il viso, mentre si diede una spinta per risalire i minuscoli gradini di latta. Raggiunse l'ambiente dai colori cupi, e notò che la gravità era tornata regolare, mentre si sgranchiva un attimo. Si voltò appena e vide che ad attenderli c'era un giovane con una tuta da lavoro grigia. Era un tipo molto stravagante, dai capelli tinti rosa e carnagione scura. Era della sua stessa razza, un hom. "Benvenuto sull'Enean. Se volete seguirmi, il capitano desidera conoscervi."

Panlux - Il Nuovo OrdineWhere stories live. Discover now