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Le urla e i fischi dei tifosi mi urtano le orecchie ma non li sento quasi, l'unica cosa che sento è il battito incessante del mio cuore mentre li guardo dal gradino più alto del podio.

Quando suonano l'inno tedesco per la Mercedes non riesco a trattenere una lacrima che mi riga la guancia che asciugo subito con la bandiera tedesca che ho avvolta sulle spalle.

Lewis mi prende la mano delicatamente e me la stringe per ricordarmi che lui sarà sempre al mio fianco; anche se quando mi ha visto nel box prima della gara mi ha urlato contro perché secondo lui ero ancora troppo scossa.

Non mi lascia la mano finché non arriviamo nella sala della conferenza stampa, pronti a venire assaliti dalle domande dei giornalisti.

So per certo che mi chiederanno di Sebastian, del mio gesto e di come io gli abbia dedicato la vittoria, alla fine dopo il giorno dell'incidente nessuno è riuscito a farmi domande.

La prima a prendere coraggio e a chiedermi ciò che tutti vogliono sapere è una donna giovane e con gli occhi vispi.

G-abbiamo notato il tuo gesto sul podio, il dito indice alzato al cielo, e il tuo nuovo casco. Cosa significa?

L'anno scorso mi avrebbe fatto arrabbiare questo genere di domanda che manifesta la loro ossessione per il rapporto che abbiamo io e Sebastian, ma ora non mi fa nessun effetto. Forse ho accettato la nostra relazione oppure sono troppo terrorizzata all'idea di non poterla avere più.

A-mi sembrava giusto pagare un tributo a Sebastian, dopotutto è la prima gara che corro senza di lui e spero solo che si riprenda molto presto.

G-sappiamo che anche tu sei stata ricoverata. Come ci descrivi il tuo gesto domenica scorsa?

Appena nominano l'incidente di Sebastian, sento il corpo iniziare a tremare ma mi concentro per far in modo che gli altri non sentano la mia voce tremante.

A-se vedesse una delle persone più importanti della sua vita senza sensi, in una macchina che sta per esplodere cosa farebbe?
Continuerebbe a correre per vincere la corsa o si fermerebbe ad aiutarlo? Ho avuto uno shock post traumatico e mi hanno trattenuto in ospedale per qualche giorno.

La gara nonostante l'incidente è andata avanti e ciò ha comportato che perdessi i miei venticinque punti e li regalassi alla classifica di Lewis Hamilton che ha allungato ancora di più.

Mentre il prossimo giornalista mi fa la sua domanda il mio telefono inizia a vibrare e il mio volto si illumina non appena vedo il numero dell'ospedale dove è ricoverato Sebastian. Il tempo si dilata mentre guardo il numero memorizzato sul mio telefono, incapace di muovere un singolo muscolo.

La situazione è cambiata finalmente, ma può essere un cambiamento positivo o drammaticamente negativo.

Lewis nota il numero sul mio display e mi strappa il telefono dalle mani tremanti per rispondere.

Trattengo il fiato quando si porta il telefono all'orecchio, incurante di essere in conferenza stampa, e mi ritrovo a stringergli il braccio piena di apprensione. Sento tutti i muscoli della schiena contratti per la tensione e lo stomaco chiuso.
Ma non appena Lewis mi sorride felice salto in piedi come una molla e gli afferro le spalle in attesa di risposte.

L-dolcezza, si è svegliato. Ti porto da lui.

Mi dice prevedendo che avrei iniziato a correre per tutto il paddock cercando di raggiungere la macchina con cui sono arrivata. Mentre mi prende per mano per portarmi alla sua macchina scoppio a ridere in modo così sguainato che mi devo appoggiare al muro per tenermi la pancia.

Sebastian si è svegliato e sto andando da lui, li incontrerò fra poche ore e finalmente potremo stare come avremmo fatto se non fossi stata così stupida da credere che l'opinione degli altri fosse più importante della mia.

L-stai bene?

Mi chiede Lewis quando nota che mi sono fermata e che sto ridendo come una pazza.

A-Lewis sta bene e sto andando da lui. Sono la persona più felice del pianeta.

Lewis mi afferra il braccio e mi sorregge mentre camminiamo verso la sua macchina, totalmente incuranti dei giornalisti che ci circondano.

L-so che ti sto portando da quello stronzo, Annie, non c'è bisogno che tu me lo ricordi.

Mi dice Lewis sospirando pesantemente ed evitando il mio sguardo mentre il suo braccio mi stringe ancora di più.

A-Lewis promettimi che starai bene.

Solo allora lui mi guarda notando il cambio di tono della mia voce e incontra i miei occhi riconoscenti. Mi guarda negli occhi qualche secondo e mi sento terribilmente in colpa per il dolore che gli sto infliggendo, ma poi lui mi sorride e mi accarezza i capelli.

L-starò bene dolcezza, ma tu promettimi che ti farò da testimone al vostro matrimonio.

La mia risposta è una risata leggera, propria di una ragazza che si è finalmente liberata dai propri demoni.

🌺🌺🌺🌺

Quando la Mercedes classe A di Lewis accosta davanti all'entrata dell'ospedale mi precipito fuori dalla portiera con impeto.

Sbatto la portiera e inizio a correre dentro la struttura, lungo quei corridoi che nell'ultima ho imparato a conoscere. La scorsa settimana ero angosciata da quelle mura pregne delle urla dei malati ma oggi le vedo come lo scudo che protegge i deboli e li aiuta a sconfiggere le loro guerre.

In poco tempo mi ritrovo davanti alla stanza di Sebastian senza fiato ma con il sorriso più luminoso che abbia mai fatto.

Non perdo tempo a bussare e apro la porta con lo stesso impeto con cui ho chiuso la portiera di Lewis poco prima e me ne pento non appena vedo chi c'è dentro e il modo gelido con cui i suoi occhi azzurri mi guardano.

"E tu che cazzo ci fai qui"

🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟

Ragazze non avete idea di quanto mi vergogno. Vi ho lasciato con un capitolo bruttino e poi sono sparita per settimane e mi dispiace da morire.

Mesi fa questo capitolo e il precedente erano solo uno ma poi ho pensate che creasse più pathos separarli (si ogni tanto ho cattive idee, tipo scegliere economia).

Mi scuso con voi e vi prometto che i prossimi capitoli saranno decisamente migliori.

Se questo capitolo non vi ha disgustato e vi va di lasciarmi qualche stellina ve ne sarei molto grata. 🌟🌟

Ci vediamo fra due settimane

A🌟







Blue And Silver COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora